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Decreto Ristori 5, tutti i bonus per partite Iva, negozi e attività

Decreto Ristori 5

In arrivo il decreto Ristori 5. Aiuti generalizzati a prescindere dal colore della regione, stop al vincolo dei codici Ateco, apertura ai professionisti ‘ordinisti’ e alle partite Iva. Ecco chi potrebbe ricevere gli indennizzi

Il governo è al lavoro per delineare il decreto Ristori 5, il primo intervento di sostegno all’economia del 2021. Mentre si attende il nuovo Dpcm, in arrivo al massimo venerdì 16 gennaio, l’esecutivo si prepara a stabilire nuove forme di sostegno alle attività colpite dalla pandemia e dai conseguenti stop dovuti ai Dpcm e alle restrizioni imposte dal colore attribuito alle singole regioni.

INDENNIZZI GENERALIZZATI

A quanto si apprende da diverse fonti, i ristori del 2021 saranno destinati a chi è stato maggiormente colpito dalla pandemia a prescindere dal colore della regione (giallo, arancione, rosso). Gli indennizzi potrebbero inoltre essere estesi a tutti coloro che hanno registrato perdite di fatturato significative nei primi sei mesi del 2020.

FINE CODICI ATECO, PROFESSIONISTI E PARTITE IVA

“Non è escluso che questa volta entrino nella partita dei ristori anche i professionisti ‘ordinisti’ (avvocati, architetti, eccetera) come chiedono da tempo le opposizioni con le quali si sono concordate alcune misure durante il passaggio in Commissione Bilancio della Camera della ‘Finanziaria’”, scrive Repubblica. Si dovrebbe quindi andare oltre i codici Ateco, finora utilizzati per stabilire chi avesse diritto ai ristori, e dare speranza anche alle partite Iva.

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Intanto, come si legge sul sito dell’Agenzia delle Entrate, sono stati inviati tutti i bonifici automatici per i ristori previsti dal “Decreto Natale” – oltre 628 milioni di euro che arriveranno sul conto corrente dei titolari di partita Iva interessati.

Per il momento il ristoro, oltre a lavoratori stagionali e precari, era stato allargato alle gestioni separate Inps, ovvero le nuove professioni senza ordine (web manager, venditori porta a porta, consulenti).

RINNOVO CIG

Con il nuovo decreto Ristori 5 il governo vuole inoltre rinnovare le risorse per la cassa integrazione Covid (Cig), come anticipato su Twitter dalla ministra del lavoro, Nunzia Catalfo, che ha anche confermato la necessità di una riforma degli ammortizzatori sociali e di garantire maggiore attenzione ai lavoratori autonomi.

AMMORTIZZATORI SOCIALI

In merito al tema degli ammortizzatori sociali si è espresso anche il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando: “Un tema di cui si parla pochissimo e che secondo me è la questione fondamentale, arrivare rapidamente a una riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive per il lavoro. A marzo scade il blocco dei licenziamenti e se non diamo una mano alle persone che perderanno il lavoro ad avere strumenti per cercarne un altro e degli ammortizzatori sociali per coloro che non sono tutelati, noi rischiamo di avere una crisi sociale gravissima. A me piacerebbe si parlasse di più di questo”.

NUOVO SCOSTAMENTO DI BILANCIO

Per garantire gli aiuti immaginati nel decreto Ristori 5 è però necessario uno scostamento di bilancio (il quinto dall’inizio della fase dei Ristori) di circa 20 miliardi di euro da chiedere in Parlamento. Lo schema, riporta Repubblica, “prevede la richiesta di nuovi fondi per ‘allargare’ il deficit, attualmente previsto dal governo al 7 per cento del Pil di 1,5 punti: in pratica, un incremento di circa 24 miliardi che, come è accaduto in passato, potrebbe salire fino a 30 miliardi”.

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