skip to Main Content

Dopo Pereira? Pereira più Meyer. Il Cencelli governa la Scala

Pereira TEATRO ALLA SCALA

Si potrebbe dire che gli Arabi hanno perso due volte, la prima non essendo riusciti ad entrare nel “tempio” della musica lirica, la seconda avendo perso come Sovrintendente Pereira che gli avrebbe volentieri spalancato le porte.

Alexander Pereira è stato un Sovrintendente molto discusso, nel bene e nel male. Forse quello che, più di tutti, ha governato, appunto, un “tempio” come se fosse una specie di grattacielo hi tech, sino a trasformare, proprio poco tempo fa, il ridotto dei palchi del teatro “Alla Scala” in una specie di reparto di elettrodomestici. Può veramente la cultura cedere così drasticamente il passo al profitto? È stato questo l’interrogativo che risuonava spesso nell’era Pereira, che, proprio del tutto, finita non è.

LA NOMINA UFFICIALE DEL NUOVO SOVRINTENDENTE

Non è conclusa, infatti, la telenovela del nuovo governo della Scala. Con la nomina ufficiale di Dominique Meyer quale Sovrintendente dall’estate 2020 ed una coabitazione con l’uscente fino a maggio-giugno 2021, Cencelli ha avuto la meglio. Pereira, quindi, seguirà la stagione 2021 mentre Meyer sarà nel pieno della sua attività dalla stagione 2022. La coabitazione durerà un anno e non sarà un periodo facile, anzi. Spesso questa soluzione non ha portato fortuna. A Vienna, proprio Meyer dovette coabitare con il suo predecessore Ioan Holender, e l’esperienza non fu delle migliori. A chi l’ultima parola? Quanto potrà incidere il nuovo Sovrintendente su programmazioni già definite? E poi c’è un altro tema, posto dalla Lega attraverso una mozione in Consiglio comunale. Sulle casse della Scala dovranno gravare due stipendi da Sovrintendente?

UNA POLTRONA PER DUE

Trattandosi di una fondazione di diritto privato a partecipazione pubblica, che ha nel suo budget il 32% di contribuzione pubblica, non è proprio un tema di secondo piano. Cencelli questa volta, con una poltrona per due, forse non ci ha preso. E se a pagarne le spese sarà una delle principali istituzioni culturali del Paese, allora sarebbe stata meglio una poltrona, anche comoda, ma solo per uno.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Back To Top