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Ecco come Il Riformista dell’ex direttore Renzi fa il tifo per Renzi e blasta Calenda

Renzi

Si fa o no la lista europeista con Renzi e Bonino? A leggere il Riformista sembrerebbe di sì, con buona pace di Pizzarotti e Calenda

Da mesi Emma Bonino è il personaggio politico più conteso dalle forze del fu Terzo polo e l’idea degli Stati Uniti d’Europa sembrava essere destinata a quelle riuscite operazioni di maquillage sotto le quali far ritrovare una nuova verginità politica e un nuovo afflato ai fratelli coltelli Matteo Renzi e Carlo Calenda.

Niente di tutto ciò. Anzi. ‘Più Europa’, il partito fondato dalla Bonino che avrebbe dovuto costruire quel tetto sotto il quale avrebbe potuto ripararsi il corpaccione centrista, corre invece il serio rischio di non essere presente con il proprio simbolo i prossimi 8 e 9 giugno. Il motivo è presto detto.

IL RUOLO DI PIZZARROTTI E IL VADE RETRO A RENZI

Più Europa ha ai suoi vertici Riccardo Magi nella funzione di segretario e Federico Pizzarotti come presidente. Il punto è che Pizzarotti in tutte le lingue va dicendo che non ne vuole sapere di avere al proprio fianco Renzi e i renziani e che il percorso naturale sia quello di avvicinarsi alle truppe di Calenda. Nell’esplicitare ciò fa pesare le regole statutarie e un drappello di suoi referenti membri della Direzione nazionale del partito, in soldoni significa che un accordo non si può fare senza il suo nulla osta. E se Pizzarotti pone il veto allora rischia di impedire l’uso del simbolo di Più Europa.

Dall’altro lato abbiamo Benedetto Della Vedova, altro big del partito, il quale spinge per buttarsi tra le braccia di Renzi. In mezzo c’è Riccardo Magi. E ci sono anche tante altre forze politiche, che hanno anche una loro storia ma non tanti seguaci e che attendono un segnale. Dal Psi di Nencini ai Radicali Italiani, dai Liberali di Marcucci agli esponenti di Volt.

LA NARRAZIONE PRO RENZI DEL RIFORMISTA

Ma le cose stanno davvero così? A leggere il Riformista oggi sembrerebbe che qualcosa, sul piano procedurale potrebbe sbloccarsi. Certo, non sfugge che il giornale edito da Alfredo Romeo faccia il tifo per Renzi, non a caso è il quotidiano che fino a venti giorni fa era diretto proprio dal leader di Italia Viva, che ha annunciato di volersi candidare e sta facendo di tutto per trovare una scialuppa solida che gli consenta la traversata in tranquillità verso Bruxelles.

Il Riformista spinge per la lista europeista, che “si deve fare”. A dirlo – scrive Aldo Torchiaro – “è stato il congresso straordinario dell’Alde che si è tenuto mercoledì a Bruxelles. E lo ha detto con la forza dei numeri: con un sondaggio riservato che Il Riformista ha potuto esaminare e che assegna a ciascun partito dell’asse europeista (Italia Viva, Azione e -Europa) percentuali che da sole li condannano alla clandestinità ma che insieme ne fanno un soggetto centrale per il futuro Europarlamento”.

IL SONDAGGIO CHE DA’ CALENDA PER SPACCIATO

Secondo questo sondaggio, guarda caso, “solo Italia Viva arriverebbe da sola al 4% tondo. + Europa sfiorerebbe il risultato, con un 3,9% che suonerebbe come uno smacco irreparabile. Azione, con il 2,7%, non andrebbe da nessuna parte”. Il succo dei renziani, facendo l’esegesi dell’articolo, quindi è: caro Calenda, se decidi di aprire alla lista unitaria è un favore che facciamo noi a te, perché da solo ti schianti.

IL DOCUMENTO CHE BYPASSEREBBE IL NIET DI PIZZAROTTI

A questo punto però, tornando al tema iniziale, rimane sempre il nodo Pizzarotti che sembra non sia “raggiungibile al telefono da Riccardo Magi che lo avrebbe cercato invano”. Ma ecco che sempre il Riformista sembra aver trovato la soluzione. In particolare ha trovato “traccia di un documento, approvato dalla Direzione nazionale del partito di Emma Bonino che dà pieno mandato per trattare con tutti i soggetti dell’area al fine di chiudere il miglior accordo”.

“Se il documento approvato da + Europa lo scorso 29 febbraio va preso sul serio – aggiunge Torchiaro – il problema non si pone più: “La Direzione nazionale di + Europa (…) Invita il Segretario (Magi, ndr.) a perseguire tutte le interlocuzioni che ritiene necessarie e ad avviare iniziative volte a porre al centro del dibattito politico italiano ed europeo l’obiettivo degli Stati Uniti d’Europa”. Segue un mandato ancora più specifico: “Nonché a verificare quali siano le condizioni affinché i partiti, i soggetti e le personalità che hanno partecipato alla Convention dello scorso 24 febbraio promuovano insieme a +Europa una lista di scopo, con Emma Bonino, per gli Stati Uniti d’Europa”. Si chiama delega piena e darle seguito è – a conti fatti – negli interessi di tutta l’area”.

Negli interessi di tutta l’area, scrive il Riformista. A iniziare proprio da quelli di Renzi. Con buona pace di Pizzarotti e Calenda, a questo punto sempre più vicini.

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