skip to Main Content

Ecco perché Conte è il leader più ‘povero’ nel 2022

Conte Reddito

Il reddito di Giuseppe Conte è il più basso tra i leader in Parlamento. Numeri, critiche e spiegazioni.

Come ogni anno la presentazione delle dichiarazioni dei redditi da parte dei parlamentari e leader politici scatena le attenzioni dell’opinione pubblica. Questa volta a finire particolarmente sotto i riflettori è stato Giuseppe Conte. Il leader grillino per il 2022 ha dichiarato redditi pari a 24.359,00 euro lordi, tanto da collocarlo in fondo alla classifica reddituale dei parlamentari. E sono in molti, anche sul fronte politico, a interrogarsi su come è possibile che il presidente del M5S abbia potuto certificare solo questi introiti lo scorso anno.

I MOTIVI PER CUI IL REDDITO CONTE E’ IL LEADER PIU’ ‘POVERO’

Il perché lo spiega direttamente Giuseppe Conte. Da inizio 2021, quando si è dimesso da presidente del Consiglio, ha svolto attività politica con il M5S senza retribuzione o indennità. Per buona parte dell’anno 2022 non ha percepito alcun reddito. Ha iniziato a ricevere l’indennità parlamentare di 10.435 euro al mese dal 13 ottobre 2022. Conte è in aspettativa come professore ordinario dell’Università di Firenze e non percepisce lo stipendio.

Quanto alla professione di avvocato “per evitare conflitti di interessi fra le mie battaglie politiche e le mie attività di professionista”, ha spiegato lo stesso Conte, ha deciso di astenersi da qualsiasi attività professionale e autosospendersi dall’Albo degli avvocati di Roma. Il leader del M5S poi ha puntualizzato come “per fortuna la mia lunga carriera di professore e di avvocato mi ha permesso – e mi permette, con i risparmi accumulati – di condurre una vita agiata. Con entrate che sono state anche superiori rispetto a un pur alto stipendio da parlamentare”. Oggi, quindi, Giuseppe Conte vive dello stipendio di parlamentare.

IL CROLLO DEL REDDITO DI CONTE IN QUATTRO ANNI

Lo scorso anno l’avvocato del popolo aveva dichiarato 34.095 euro lordi, nel 2018 invece aveva dichiarato un reddito lordo di circa 1,2 milioni di euro.  In quell’occasione si era dovuto difendere dalle accuse opposte. Scriveva il Messaggero il 4 gennaio 2020: “Conte per il 2018 ha quasi triplicato le sue entrate arrivate alla somma di 1.155.229 euro con una crescita di 700.000 euro circa sul 2017. A far lievitare i guadagni del presidente del Consiglio la necessità di liquidare tutti i dossier sul suo tavolo di avvocato che avrebbero fatalmente fatto scattare conflitti d’interesse. Chiudendo i dossier, Conte ha dovuto fatturare in una sola volta attività che normalmente avrebbe scaglionato in più annualità con il risultato di una notevole impennata del suo imponibile che nel 2017 si era fermato a pochi spiccioli oltre la pur rispettabile soglia dei 370.000 euro. Fra le curiosità offerte dalla dichiarazione di Conte il possesso di una Jaguar del 1996”.

CONTE PRESO DI MIRA DAL ‘PAPERONE’ RENZI, A SUA VOLTA CRITICATO

Tra le dichiarazioni dei redditi 2023 dei parlamentari italiani spicca quella del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che, con un reddito imponibile di 3.187.769 euro, è tra i ‘Paperoni’ di Camera e Senato. La presidente del Consiglio e capo politico di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha, invece un imponibile di 284.798 euro; la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein di 94.725.

Lo stesso Renzi, preso di mira dalle critiche, ha dato la sua versione: “In queste ore alcuni media si occupano con tono scandalizzato dei redditi dei parlamentari. Lasciatemelo dire a voce alta, cari amici: sono fiero di aver contribuito con più di un milione di euro alla vita della comunità. E non mi vergogno – ha aggiunto il leader di IV – di pagare in un giorno il triplo di quello che Giuseppe Conte ha pagato in un anno. Perché chi paga le tasse non si vergogna mai. Si imbarazzino i furbetti, non i cittadini onesti. Personalmente preferisco ammirare anziché invidiare, preferisco sorridere anziché recriminare, preferisco vivere anziché insultare. Buona giornata a tutti!”.

Indirettamente sui social c’è chi critica la narrazione che Renzi ha cercato di dare sul quotidiano il Riformista da lui diretto. Mentre va dritto al punto il leader di Azione Carlo Candela: “Caro @matteorenzi anche basta! Ci dobbiamo vergognare perché non prendiamo soldi da autocrati, imprenditori, lobbisti etc, mentre veniamo lautamente pagati dai cittadini italiani per svolgere una funzione pubblica? Questo è il messaggio? Perché ci fai la grazia di pagare le tasse? Il mondo all’incontrario altro che liberalismo. Goditi i tuoi soldi serenamente ma non farci la morale. Grazie”.

Leggi anche: Cos’è il Giurì d’onore chiesto da Conte contro Meloni

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Back To Top