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Ex Ilva, quali sono le 10 offerte che dovranno essere analizzate dai commissari straordinari

Ilva

Una fase decisiva per il futuro dell’ex Ilva, da oggi al via l’analisi delle offerte. Tutti i dettagli sulle proposte e sul timing

Con la presentazione di 10 offerte per l’acquisizione dell’ex Ilva, la partita per il rilancio di Acciaierie d’Italia entra in una fase cruciale. Secondo il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, “la partecipazione così significativa di grandi attori internazionali conferma che siamo sulla strada giusta per il rilancio della siderurgia italiana”. I sindacati rimangono prudenti e chiedono chiarezza, sottolineando l’urgenza di un confronto diretto a Palazzo Chigi.

LE OFFERTE PER L’INTERO GRUPPO DI ACCIARIERIE D’ITALIA

Tra le dieci proposte ricevute, tre riguardano l’intero gruppo Acciaierie d’Italia, che include gli stabilimenti di Taranto, Genova, Novi Ligure e Racconigi. In lizza per l’acquisizione completa troviamo: Baku Steel Company CJSC e Azerbaijan Investment Company OJSC (Azerbaigian); Jindal Steel International, appartenente al colosso indiano già attivo a Piombino; Bedrock Industries Management Co Inc, un fondo statunitense noto per aver rilanciato l’industria canadese Stelco.

LE OFFERTE PER SINGOLI ASSET

Sette proposte riguardano invece asset specifici del gruppo, con una particolare attenzione agli stabilimenti per la produzione di tubi:

  • Marcegaglia Steel ha presentato offerte sia singolarmente che in cordata, puntando sui siti di Sénas (Francia), Racconigi (con Profilmec ed Eusider) e Salerno (con Sideralba);
  • Eusider, Vitali e la siciliana IMC si concentrano su asset specifici;
  • una cordata formata da CAR Segnaletica Stradale, Monge e Trans Isole ha avanzato un’offerta mirata.

I PROSSIMI PASSI

L’esame delle offerte inizia immediatamente. Da oggi l’analisi delle proposte entra nel vivo. I commissari straordinari – Fiori, Quaranta e Tabarelli – hanno dichiarato che saranno necessari circa sette giorni per una prima analisi delle proposte e per valutare eventuali opportunità di aggregazione. L’obiettivo principale è evitare lo “spezzatino” degli stabilimenti, un punto condiviso sia dal Governo che dai sindacati.

LE PREOCCUPAZIONI DEI SINDACATI

Nonostante l’ottimismo del Governo, i sindacati esprimono forti preoccupazioni. La Fiom-Cgil e la Uilm chiedono un piano industriale chiaro che garantisca sostenibilità ambientale, livelli occupazionali e sicurezza degli impianti. Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, sottolinea che “quasi tremila lavoratori sono in cassa integrazione, con impianti fermi e pagamenti in ritardo”.

La settimana appena iniziata potrebbe essere decisiva per delineare un quadro più chiaro, ma i tempi per concludere il processo si preannunciano lunghi e intricati.

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