Rivoluzione Fdi in Sicilia: i vertici del partito commissariano la sezione regionale affidandola a Luca Sbardella, romano eletto in Lombardia. Fine della diarchia sull’isola, dunque, e riunificazione dell’ala orientale e occidentale, dopo i casi che hanno scosso gli equilibri interni della formazione di Giorgia Meloni nella regione
Negli ultimi mesi, la sezione siciliana di Fratelli d’Italia è stata al centro di tensioni interne che hanno portato a significativi cambiamenti nella struttura del partito sull’isola.
Le tensioni sono culminate nella decisione dei vertici del partito di riunificare e commissariare il coordinamento regionale, depauperando Salvo Pogliese e Gianpiero Cannella, ossia i referenti per l’ala occidentale e orientale, e spingendo alle dimissioni l’ormai ex vicecapogruppo alla Camera Manlio Messina, la cui stella era già in declino da quando Fdi gli aveva preferito Bignami.
La scelta di via della Scrofa è caduta su Luca Sbardella, politico romano fin qui estraneo alle logiche politiche dell’isola, ma che gode del sostegno di Ignazio La Russa, suo riferimento già dentro AN, e dell’organizzatore del partito Donzelli.
LA FINE DEL DUUMVIRATO SICILIANO DI FDI
Prima dell’invio del commissario Sbardella, il coordinamento delle attività di Fdi era diviso in due: da una parte l’area palermitana e occidentale, legata da un filo diretto alla presidente del Consiglio Meloni, che proprio nel capoluogo siciliano partecipava alle fiaccolate per Borsellino. Dall’altra parte il nucleo “orientale” di Catania e dintorni, da cui provengono ben due ministri della maggioranza, Urso e Musumeci, e il presidente del Senato La Russa.
La nomina di Luca Sbardella ha posto fine alla precedente struttura di co-coordinamento, che vedeva Giampiero Cannella responsabile della Sicilia occidentale e Salvo Pogliese della Sicilia orientale.
IL CASO AUTERI
All’origine degli ultimi sviluppi c’è il caso che ha visto coinvolto il deputato di Fdi in Sicilia ed ex capogruppo all’Ars Carlo Auteri, considerato un fedelissimo di Manlio Messina.
Nel novembre 2024, la Procura di Palermo ha avviato un’indagine sui contributi regionali assegnati a diverse associazioni culturali, tra cui un’associazione con sede nell’abitazione della madre di Auteri a Sortino, che avrebbe ricevuto circa 418.000 euro in tre anni. Un’altra società, apparentemente collegata alla moglie di Auteri, avrebbe ottenuto un contributo di 95.000 euro. Al momento, il fascicolo è stato aperto per “atti non costituenti notizia di reato“, ma la questione ha destato malumori e tensioni all’interno del partito.
A peggiorare la situazione, le dichiarazioni del deputato Ismaele La Vardera, che ha accusato Auteri di aver minacciato la sua incolumità fisica dopo aver sollevato questioni sui finanziamenti pubblici ricevuti da associazioni legate alla sua famiglia. Auteri ha successivamente rilasciato scuse pubbliche per le sue parole e si è autosospeso dal gruppo. In quest’occasione, Messina avrebbe lamentato lo scarso appoggio da parte del partito al suo sodale.
IL CASO CANNATA
Un altro fronte aperto riguarda Luca Cannata, già sindaco di Avola (2017-2022) e oggi deputato nazionale di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Commissione Bilancio alla Camera. Secondo quanto denunciato da tre membri della sua giunta, l’allora sindaco del centro siciliano avrebbe pressato gli assessori affinché versassero una quota del proprio stipendio – tra i 250 e i 500 euro – per sostenere le attività politiche locali del partito.
In risposta, Cannata ha definito tali contributi come parte di un normale autofinanziamento per le attività del suo gruppo politico, sottolineando che le “collette” non erano obbligatorie e che le somme raccolte servivano per organizzare eventi e coprire le spese operative del partito, lasciando intendere di essere stato vittima di una ritorsione interna.
La Procura di Siracusa ha avviato un’inchiesta sulla questione, aprendo un fascicolo senza indagati, poiché le somme versate non risultavano essere state registrate ufficialmente.
Diversi esponenti di Fratelli d’Italia hanno espresso sostegno a Cannata. Ad esempio, Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo nazionale del partito, ha affermato che è prassi comune richiedere contributi agli amministratori per sostenere le attività politiche, citando la sua personale contribuzione mensile di mille euro per le spese legate alla sede del partito.
Attualmente, le indagini sono in corso, e le autorità competenti stanno valutando la regolarità dei contributi richiesti durante l’amministrazione Cannata ad Avola.
IL COMMISSARIO DI FDI IN SICILIA: CHI È LUCA SBARDELLA
Tra i tanti litiganti, alla fine sarà Luca Sbardella il coordinatore di Fdi in Sicilia. Originario di Roma, dove ha studiato Scienze politiche, classe ’73, Sbardella è titolare di una piccola azienda agricola specializzata nella produzione di vino Cesanese del Piglio DOCG e grani antiche, oltre che membro del consiglio di amministrazione del Consorzio di tutela del Cesanese del Piglio DOCG e dell’Associazione per la gestione della Strada del Cesanese.
Politicamente, Sbardella ha militato in Alleanza Nazionale, Il Popolo della Libertà e successivamente in Fratelli d’Italia (FdI), svolgendo il ruolo di assistente parlamentare e capo segreteria al Ministero delle Comunicazioni. Alle elezioni politiche del 2022, è stato eletto deputato con FdI nel collegio plurinominale Lombardia 3 – P02. A lui ora il compito di riorganizzare e rafforzare la presenza del partito nella regione siciliana.