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Fitto può essere il pontiere della maggioranza (in Italia e in Europa). Parla Salini (PPE)

Massimo Salini

L’estate politica è stata caratterizzata dalle punzecchiature, a distanza, tra Forza Italia e Lega. Dissapori latenti dai quali FdI si è tenuta alla larga. Ne abbiamo parlato con Massimo Salini, vicepresidente del gruppo PPE al Parlamento europeo

La ripresa, lenta, delle attività politiche è partita in un clima di latente animosità tra la due ali minori della maggioranza. Se la Lega respinge la proposta di Forza Italia di introdurre lo Ius Scholae  e rilancia un video in cui lo stesso Berlusconi si diceva contrario, il vicepremier Antonio Tajani, dal palco del Meeting di Rimini, non solo impartisce una lezione di “berlusconismo” ai colleghi leghisti circostanziando le parole dell’ex leader azzurro ma si lascia fotografare tra i padiglioni della Fiera di Rimini stringendo tra le braccia Blessing, una bambina fatta arrivare in Italia da un orfanotrofio dello Zambia per essere adottata da una coppia italiana.

FORZA ITALIA SI PROPONE COME GARANTE DEL PROTAGONISMO ITALIANO IN EUROPA

Sembra che i ruoli nella commedia delle parti siano, dunque, rispettati. Non di interpretazione ma di autenticità parla, invece, Massimiliano Salini, vicepresidente del Gruppo Ppe ospite del Meeting di Rimini. “La decisione di Forza Italia di ribadire l’originalità della propria posizione su tematiche non banali, come quelle che il presidente Tajani ha sottolineato nel corso dell’ultimo mese, non nasce dalla necessità di controbilanciare la proposta leghista – dice il vicepresidente Salini a Policymakermag – quanto dal dovere di segnalare l’autenticità della posizione politica e culturale di Forza Italia all’interno del solco del Partito Popolare Europeo. Quella originalità è la garanzia di protagonismo per l’Italia nelle partite politiche più rilevanti a livello internazionale”.

SALINI (PPE): “L’ITALIA NON HA BISOGNO FARE PROVOCAZIONI NEI CONTESTI INTERNAZIONALI”

Il punto che sottolinea Salini è chiaro: per essere credibile l’Italia deve avere rappresentanti moderati. “L’Italia ha bisogno di essere rappresentata dalla sua storica affidabilità, gli italiani non hanno bisogno di provocazioni per essere tutelati a livello internazionale o a livello europeo – continua Salini -. L’Italia ha bisogno di soggetti che conoscano il profondo della struttura culturale ed economica del nostro paese e che li tutelino con spirito di collaborazione e di cultura di governo. Questa è la ragione per cui non nascondiamo mai, anche quando questo ci costringe a un dibattito interno nella maggioranza, la nostra posizione. Non è un posizionamento politico, è la posizione culturale che ha sempre caratterizzato la storia del Partito Popolare Europeo e quindi la tradizione dei cristiano-democratici e liberali in Italia e in Europa”.

SALINI: “NON SOSTENERE URSULA VON DER LEYEN METTERÀ IN DIFFICOLTÀ FDI”

Forza Italia è l’unica, tra le forze della maggioranza di Governo, ad aver appoggiato il secondo mandato della Commissaria Ursula von der Leyen. “Giorgia Meloni, come leader di Fratelli d’Italia e dei conservatori europei, ha deciso di non sostenere, dopo due anni di forte collaborazione a tutti i livelli con Ursula von der Leyen, la proposta di governo che i popolari hanno formulato e che invece altre forze politiche hanno scelto di sostenere – ha ricordato Salini -. Io credo che questo non metterà in difficoltà l’Italia ma metterà in difficoltà fratelli d’Italia”.

FITTO: CANDIDATURA CHE UNISCE MA SERVE FARE PRESTO

A ricucire lo strappo che si è venuto a creare potrebbe essere la candidatura a prossimo commissario europeo di Raffaele Fitto, ora in Fratelli d’Italia ma fino al 2015 in Forza Italia.  “La proposta di Raffaele Fitto come prossimo commissario Ue per l’Italia è il coronamento di un percorso lungo di collaborazione all’interno delle istituzioni. Quella di Fitto è una candidatura che risolve i conflitti – spiega Salini a Policymakermag -. È ben vista da tutti, dalle forze politiche di minoranza, di maggioranza e dalle istituzioni. Quindi mi auguro che non ci siano intoppi in questa direzione e che l’Italia possa risolvere al più presto il nome del candidato”. Anche perché più si allungano i tempi per scegliere e presentare un candidato e più sarà complicata la fase delle audizioni parlamentari. “Non dimentichiamo che i commissari candidati devono superare le forche caudine delle audizioni parlamentari – conclude Salini -. Diversi candidati commissari non le hanno superate. Mi auguro che si chiuda il prima possibile questa partita in modo che durante le audizioni non si discuta di polemiche intorno alla candidatura ma di contenuti”.

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