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Green Pass addio? Allo studio la exit strategy dall’emergenza

Obbligo Di Green Pass Europeo Una Dose

Forse è ancora presto per dire addio al Green Pass, ma già oggi il governo dovrebbe riunirsi per stabilire l’allentamento di tutte le misure. Anche se, fanno notare alcuni scienziati, i dati del Covid-19 in Europa stanno nuovamente peggiorando…

Green Pass addio? Forse non ancora, l’importante è però che non sia solo un arrivederci. Già oggi l’esecutivo si riunirà per decidere le tappe della cosiddetta exit strategy dalle misure di contenimento del virus. Il tema è comprensibilmente slittato per via della guerra in Ucraina, che ha costretto il governo anzitutto a riunirsi per varare misure a contrasto dell’aumento di benzina ed energia.

COSTA: “GREEN PASS PRESTO NON VERRA’ PIU’ RICHIESTO”

In merito, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha assicurato che c’è la volontà di alleggerire tutte le restrizioni, incluse quelle derivanti dall’obbligo di Green Pass: “Credo che arriveremo a un momento in cui il green pass non sarà più richiesto, anche se è uno strumento che rimarrà disponibile, qualora ci fosse la necessità di affrontare una situazione, e ci auguriamo questo non accada. Però ritengo ragionevole pensare che a maggio o a fine maggio nel nostro Paese il green pass potrà non essere richiesto: questo è l’obiettivo del governo”.

QUANDO DIREMO ADDIO AL GREEN PASS?

Secondo quanto anticipato da Costa, potrebbero essere due le date chiave: il primo aprile, ovvero il primo giorno dopo la fine dello stato d’emergenza, e il primo o in alternativa il 30 maggio prossimi. Molto dipenderà dai dati, ma già con l’inizio di aprile potrebbe essere eliminato l’obbligo del super green pass per l’accesso al trasporto pubblico locale e agli hotel, mantenendo solo il green pass base, anche se non è esclusa l’ipotesi di abolire qualunque restrizione mentre potrebbe essere tolto l’obbligo di certificazione per i luoghi all’aperto.

Dal 1° aprile, a scuola, non sarà più obbligatorio osservare la quarantena precauzionale se si viene a contatto con una persona contagiata, anche se non si è vaccinati. I positivi continueranno a stare a casa fino a guarigione. La Ffp2 in classe non sarà più obbligatoria, si passerà alla chirurgica. Con ogni probabilità la scuola sarà l’ultimo ambiente al chiuso a dire addio alla mascherina. Il 15 giugno, scade l’obbligo vaccinale per gli over 50.

COSA CAMBIA CON LA FINE DELLO STATO DI EMERGENZA?

Con la fine dello stato emergenziale, la campagna vaccinale passerà dal Governo alle singole Regioni. È probabile che gran parte degli hub saranno smantellati: chi deve completare il ciclo dovrà rivolgersi a medici di famiglia, pediatri e strutture ospedaliere. Termineranno anche le attività del Commissario straordinario e del Comitato Tecnico Scientifico e non ci saranno più le cabine di Regia tra Governo e Regioni.

VERSO LA SESTA ONDATA?

Sempre sul fronte trasporti, ci sarebbe chi preferirebbe mantenere restrizioni maggiori per i treni a lunga percorrenza. Quanto ai luoghi al chiuso, come ristoranti e cinema, l’addio al green pass (sia quello base sia la versione “super”) potrebbe arrivare a partire dal primo maggio prossimo. C’è poi il tema delle mascherine al chiuso: gli ultimi suggerimenti del Cts in smantellamento vanno nella direzione di mantenerle quanto più possibile, soprattutto le Ffp2.

Molto, si diceva, dipenderà dai numeri dell’epidemia. E proprio quelli non lasciano indurre all’ottimismo: in Francia è stato registrato un aumento del 16,57% nei nuovi casi settimanali, in Italia del 39% e in Germania e Belgio del 24%. In molti Paesi la variante predominante è la Omicron 2, nota per essere ancora più facilmente trasmissibile.

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