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I contiani festeggiano la vittoria agli Europei?

Europei

I Graffi di Damato. Che sofferenza per i tifosi di Conte l’Italia in festa con Draghi per gli azzurri

Diciamola tutta con franchezza, visto anche che gli interessati non hanno saputo neppure nasconderlo. I nostalgici di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi, per quanto rinfrancati dall’annuncio di un ritrovato accordo con Beppe Grillo, salvo sorprese negli “ultimi dettagli” ancora da definire fra i due, hanno vissuto una giornata di grande sofferenza o disagio per i riverberi politici e popolari dei campionati europei di calcio vinti dagli azzurri, e per la storica partecipazione di un italiano alla finale di tennis a Wimbledon.

Le feste tra il Quirinale, Palazzo Chigi e le strade e piazze di tutta Italia hanno fatto aumentare nella tifoseria dell’ex presidente del Consiglio la sensazione di una specie di furto con destrezza avvenuto nei mesi scorsi con la caduta del suo governo e l’arrivo di Mario Draghi, e di una ben più larga maggioranza. Dove d’altronde Conte in persona, sempre più insofferente, parla e agisce più da oppositore che da partecipante, peraltro doverosamente a distanza perché non è neppure parlamentare. E di presentarsi alle elezioni suppletive di ottobre per sostituire a Roma una deputata di 5 stelle dimessasi per un incarico internazionale egli stesso ha detto di non voler più sentir parlare, forse per timore di una bocciatura, viste le fortune calanti dei grillini. Il segretario del Pd Enrico Letta, invece, pure lui ora fuori dal Parlamento, ha appena accettato di candidarsi alle elezioni suppletive, sempre di ottobre, per la sostituzione a Siena del deputato dimissionario Pier Carlo Padoan, designato alla presidenza di Unicredit.

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Anziché unirsi alle feste per gli azzurri, Marco Travaglio sul solito Fatto Quotidiano ha preferito sottolinearne o denunciarne gli incidenti con “morti, incendi e spari”, “assembramenti” pericolosi per la pandemia e quant’altro. Sul piano più strettamente politico egli ha protestato contro il tentativo della generalità dei giornali di “raccontare come Draghi abbia vinto gli Europei a distanza, con la sola imposizione delle mani”. Altra colpa dell’”informazione” sarebbe una specie di sottovalutazione della vittoria di Conte su Grillo all’interno del MoVimento 5 Stelle. Che adesso, guidato appunto dall’ex presidente del Consiglio dopo gli ultimi passaggi più o memo procedurali, potrà farsi valere di più nel governo, e magari uscirne, dopo tutti i torti che avrebbe subito negli ultimi mesi e giorni, compreso il cosiddetto lodo Draghi-Cartabia, approvato all’unanimità dal Consiglio dei Ministri per modificare la prescrizione sostanzialmente finta introdotta nel codice dall’ex ministro pentastellato della Giustizia Alfonso Bonafede.

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Lo stesso Travaglio tuttavia ha mostrato alla fine una certa diffidenza per la situazione interna al MoVimento 5 Stelle non escludendo “nuovi stop dopo tanti Conticidi”, nel cui racconto egli si è specializzato con un libro omonimo, al singolare. Ma per le prospettive di Conte i suoi sostenitori dovranno fare i conti, al plurale, anche con gli altri partiti, a cominciare da quello di maggiore interlocuzione, diciamo così, che è il Pd. Dove persino un estimatore, consigliere, amico e quant’altro come Goffredo Bettini ha appena confermato sul Foglio ospitale di Giuliano Ferrara e Claudio Cerasa di considerare sì Conte come il rappresentante di 5 Stelle “più ragionevole, equilibrato, testardamente unitario anche nei confronti del Pd”, ma col torto dell’”attuale posizione sulla giustizia”. Che non mi sembra francamente questione da poco, visto anche l’energia che ci ha messo Draghi per affrontarla dopo i tanti rinvii del suo predecessore a Palazzo Chigi.

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