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I paradossi dell’Italia 80 anni dopo il rastrellamento degli ebrei a Roma

Rastrellamento

Oggi ricorre l’anniversario del rastrellamento, il Presidente Mattarella al ghetto di Roma a rappresentare “un’Italia paradossale”. I Graffi di Damato

A Sergio Mattarella che oggi si reca al Ghetto di Roma nell’ottantesimo anniversario del rastrellamento nazifascista di 1259 ebrei, dei quali 1023 furono deportati e solo 16 tornarono vivi, toccherà più o meno esplicitamente scusarsi nella Sinagoga presidiata per timore di attentati. Scusarsi non per i fatti del 1943, quando lui a Palermo aveva solo due anni, ma per i fatti di questo ottobre 2023 in Italia. Dove cortei sfilano per le strade e affollano piazze per protestare contro Israele e non nascondere simpatie per Hamas e i loro miliziani, che hanno appena fatto contro gli ebrei confinanti con Gaza peggio ancora di quanto i nazifascisti fecero a Roma 80 anni fa.

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Se qualcuno, come Aldo Grasso ieri sul Corriere della Sera, si permette di eccepire sui “postillatori” dei salotti televisivi, che con i loro “se” e “ma” ispirano o fiancheggiano, come preferite, i cortei quanto meno ostili più ad Israele che ad Hamas, deve sentirsi dire, o vedere scritto sul Fatto Quotidiano, con la firma del direttore in persona Marco Travaglio, di essere entrato in una “fase anale”. Che sarebbe quella, testuale, di “un idiota che può produrre più merda di quanto tu possa spalarne”. E questa, nell’Italia paradossale che Mattarella per dovere d’ufficio è chiamato oggi a rappresentare nel ghetto romano, sarebbe libertà di stampa.

Non ho parole per continuare e, magari, abusare anch’io, sia pure per ritorsione, dell’articolo 21 della Costituzione. Che è quello che dice: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. Anche nei salotti televisivi recensiti da quell’Aldo Grasso ridotto per questo a produttore industriale di sterco da chi quei salotti frequenta assiduamente pur standosene seduto dietro la scrivania del suo giornale come in cattedra, premurosamente collegato in video e audio.

– Leggi qui tutti i Graffi di Damato

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