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Il fronte interno contro Elly Schlein: tutti i nomi di chi vorrebbe un Pd diverso

Elly Schlein

Dall’Ucraina alla GPA alle amministrative: tutti i terreni di scontro tra il Pd di Elly Schlein e il fronte riformista e cattolico 

“Il cambiamento non è un pranzo di gala, il cambiamento è scomodo”. È con una diretta Instagram che Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, torna a parlare ai suoi sostenitori dopo le polemiche seguite ai risultati delle elezioni amministrative. Ed è proprio sul tema dei territori e della loro tutela che attacca il governo, responsabile di non aver ancora nominato un commissario per l’Emilia-Romagna che arrivi, appunto, dal territorio. “Mettetevi comodi, perché siamo qui per restare”, dice la segretaria guardando, idealmente, negli occhi quanti stanno mostrando insofferenza nel suo partito. Elly Schlein vuole coinvolgere “il partito a partire, naturalmente dai territori”.

 

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ELEZIONI AMMINISTRATIVE: IL TENTATIVO DI SCARICABARILE DI ELLY SCHLEIN

Se da una parte c’è il desiderio di coinvolgere i tanti che non si sentono ancora rappresentati da Elly Schlein dall’altra c’è la necessità di prendere le distanze dall’insuccesso delle amministrative. Ed Elly Schlein lo fa nel corso della segreteria il giorno dopo il voto ricordando che i candidati che hanno perso non erano già stati scelti da lei ma ben prima che lei arrivasse. Una precisazione che non è piaciuta a Monica Nardi, portavoce di Enrico Letta quando era segretario del Pd, che su Twitter ha scritto: “Lo scaricabarile, vi prego, no. Enrico le Amministrative le ha stravinte per due anni di seguito. Poco dopo ha perso (male) le Politiche, ma non ha cercato alibi e non ha mai sparato contro nessuno del Pd”.

LIA QUARTAPELLE CHIEDE AL PD DI “TENERE LA BARRA DRITTA” SUL SOSTEGNO ALL’UCRAINA

Un’impresa che si profila come ardua, nonostante i proclami all’unità. Dalle pagine de “La Repubblica”, la deputata del PD, ex responsabile Esteri per i dem, Lia Quartapelle, ha messo in guardia sul voto di oggi a Strasburgo sull’invio di armi all’Ucraina. Gli europarlamentari dovranno esprimersi sull’Asap, “Act in Support of Ammunition Production”, il provvedimento proposto dal commissario Thierry Breton per aumentare la capacità produttiva europea di materiale bellico da spedire in Ucraina. “Mi auguro che sul regolamento europeo per aumentare la produzione di munizioni per l’Ucraina la segretaria tenga la barra dritta e non abbia cedimenti – avverte Lia Quartapelle -. Tutti i Paesi membri, Italia compresa, hanno un’industria di armamenti tarata per un tempo di pace, ma purtroppo Putin ci ha trascinato in guerra e quindi bisogna fare in modo di adeguarla alle esigenze del conflitto in corso”.

ELLY SCHLEIN CONTRO L’IMPIEGO DI FONDI DEL PNRR PER FINANZIARE L’INDUSTRIA BELLICA

“Non è per noi accettabile utilizzare le risorse e i fondi del PNRR e dei fondi di coesione per produrre munizioni ed armamenti, soprattutto in un paese, l’Italia, dove c’è un governo che sul PNRR è sempre stato ambiguo, che sta rallentando la sua attuazione – dice Elly Schlein nel suo intervento su Instagram -. Togliere i fondi dai nidi per metterli sulla produzione di armamenti per noi non è accettabile, il Pd ha presentato emendamenti al Parlamento europeo su questo tema”. Il Europa il gruppo del Pd è spaccato poiché alcuni ritengono che tali iniziative portino a un’escalation bellica anziché fermare la guerra. “Leggo dai giornali che ci sono alcuni colleghi che vorrebbero astenersi – ha aggiunto l’ex responsabile esteri del PD -. Mi auguro che Schlein intervenga per tenere la barra dritta. Il Pd ha sempre votato sì, mutare orientamento non romperebbe solo l’unità dei socialisti europei, schierati decisamente a favore, ma pure l’unità del Pd: significherebbe cambiare la linea del partito sul conflitto in Ucraina senza averlo mai discusso da nessuna parte”.

DA FEDELI A CASTAGNETTI, DA GRASSI A GIORGIO GORI: IL FRONTE ANTI GPA DEGLI EX DEL PD

Dopo il voto delle amministrative si è aperto anche un altro fronte interno al Pd. Un nutrito gruppo di esponenti dei riformisti del Pd e del Terzo polo, hanno promosso una petizione su Change.org contro la maternità surrogata (o Gestazione per Altri). “La maternità surrogata offende la dignità delle donne e i diritti dei bambini” è il titolo della petizione che ha riunito un fronte che conta più di 500 firme. C’è quella di Carlo Calenda, quella dell’ex ministro Valeria Fedeli, gli ex parlamentari Gero Grassi, Assunta Tartaglione,Pierluigi Castagnettti, dei sindaci Giorgio Gori di Bergamo e Andrea Furegato di Lodi, del Presidente del Consiglio italiano per i Rifugiati ed ex presidente della Rai Roberto Zaccaria. Ma la lista è lunga e tra chi dice “no” alla GPA c’è una larga fetta di consiglieri comunali e assessori, in gran parte dell’area riformista del Pd bolognese, come gli ex assessori Alberto Aitini e Virginia Gieri. A questi nomi si aggiungono le firme delle associazioni Movimento Nazionale per I Diritti Umani, il Collettivo Donne di Baggio (Milano),  Resistenza Femminista, Snoq Libere e Acli Palermo.

LA LINEA DEL PD DI ELLY SCHLEIN SULLA GPA

La linea del partito è chiara, e la spiega bene il responsabile diritti dem Alessandro Zan, scelto dalla segretaria Elly Schlein, quando viene interpellato sulla proposta di FdI di voler rendere la GPA reato universale (e quindi perseguibile anche se commesso al di fuori dai confini nazionali). “Assolutamente compatti e convinti che la proposta di Fratelli d’Italia violi il diritto internazionale e sia un’altra arma di distrazione di massa per non parlare dei problemi concreti sul tavolo – dice l’on. Zan a La Repubblica. -. Questo provvedimento, su cui la destra accelera, è del tutto incostituzionale. Mentre il problema urgente da affrontare, come chiesto dalla Consulta e dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea oltre che dagli appelli dei sindaci, è il riconoscimento all’anagrafe di migliaia di bambini, figli di coppie omogenitoriali, che oggi sono discriminati. Sono come quelli che un tempo erano definiti ‘i figli della colpa’, perché nati fuori dal matrimonio”.

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