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Il Super Cashback nel mirino di Draghi? Verso lo stop del bonus da 1.500 euro

Super Cashback Cashless Society

Troppi i furbetti del Super Cashback, con conseguente aggravio di spesa per gli esercenti che non vedono crescere il fatturato ma solo il numero di operazioni agli sportelli automatici. E il governo studia lo stop della misura o correttivi in corsa

Il Super Cashback, il bonus che premia i centomila italiani che usano maggiormente la carta di credito per i propri acquisti quotidiani con un sostanzioso accredito sul conto da 1.500 euro, potrebbe essere bloccato. La misura, fermamente voluta da Giuseppe Conte per fare ripartire gli acquisti, non solo non garantisce che tutti ne possano realmente beneficiare (una ampia platea della popolazione, soprattutto la più anziana, non usa metodi di pagamento alternativi al contante) e non sempre agevola l’emersione del nero (può essere usata per fare compere nei centri commerciali dove lo scontrino è la regola e il cassiere non ha certo interesse a farvi pagare merci sotto banco), ma è vittima dei furbetti che stanno frazionando le operazioni alle macchine automatiche dove è possibile fare acquisti al riparo di occhi indiscreti. E ora Mario Draghi avrebbe chiesto ai tecnici del Ministero dell’Economia di valutare se sia possibile operare correttivi in corsa, anche a costo di sospendere l’iniziativa fino a fine anno.

COSì I FURBETTI AGGIRANO LE REGOLE DEL SUPER CASHBACK

Il limite più grosso del Super Cashback è che al fine di non escludere nessuno il sistema calcoli solo il numero delle operazioni, non la quantità del transato. Insomma, se uno andasse al bar 10 volte al giorno per 10 caffe e li pagasse con la carta sarebbe in gara tanto quanto nel frattempo ha acquistato un televisore da 1.000 euro, un frigo da 800 e ha pagato con carta la fattura da 950 del proprio avvocato. Per aggirare le regole basta però ricorrere alle macchinette automatiche.

 

CASHBACK – TUTORIAL PER AGGIRARE LE NORME
L’honorevole Raffa suggerisce di spezzare le transazioni di importo elevato per massimizzare il cashback. Honestà a secchi

Pubblicato da Grullini su Sabato 2 gennaio 2021

 

C’è chi, dovendo comprare due o più biglietti del treno o della metro “spezza” l’acquisto multiplo in tante transazioni singole. E chi ha estremizzato tutto andando dal distributore di benzina automatico e facendo un pieno a più riprese da pochi euro alla volta. Niente di vietato dalle regole del Super Cashback (anzi, quando la misura fu presentata pare che alcuni onorevoli pentastellati suggerirono pubblicamente di mettere in pratica questa gabola), ma resta comunque un modo sleale di portarsi avanti nella graduatoria.

LE LAMENTELE DEI GESTORI

“Devono intervenire al più presto per modificare i parametri – ha detto Paolo Uniti, segretario nazionale della Figisc-Confcommercio, Federazione italiana che tutela i gestori degli impianti di carburante – perché in questo modo noi benzinai diventiamo complici incolpevoli di persone che barano, saltano la fila e incassano quelli che di fatto sono soldi pubblici con azioni che formalmente sono legittime. Per noi il danno, al netto della commissione, è legato al costo della carta per gli scontrini e al rischio che le apparecchiature possano andare in tilt”.

ARRIVEDERCI SUPER CASHBACK?

Il sistema, dicevamo, non è in grado di scremare le transazioni sospette, anche perché nel decretone che ha previsto il Super Cashback non sono mai state tipizzate come fattispecie vietate. Tuttavia, essendo spese registrate, non è nemmeno difficile individuarle. C’è per esempio chi ha fatto 62 transazioni per neppure 7 euro di benzina, battuto però da un altro automobilista che ha fatto 50 euro di carburante in 148 operazioni da 50, 60 o 70 centesimi alla volta.

 

Si moltiplicano a dismisura i casi di persone che fanno microtransazioni per accumulare punti col meccanismo del…

Pubblicato da Giorgia Meloni su Giovedì 11 febbraio 2021

Giorgia Meloni, al momento unica forza all’opposizione del governo, ne ha subito approfittato per scagliarsi contro la misura che, lo ricordiamo, fu fermamente voluta dall’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Si moltiplicano a dismisura – ha scritto la leader di Fratelli d’Italia su Facebook – i casi di persone che fanno microtransazioni per accumulare punti col meccanismo del cashback, facendo lievitare enormemente i costi delle commissioni bancarie in capo agli esercenti. […] Questo meccanismo, che costa agli italiani 4,7 miliardi dei loro soldi, è stato congeniato – ha sottolineato la presidente di FdI – da quei fenomeni di PD e M5S, con il chiaro intento di foraggiare la moneta elettronica per far fare cassa alle banche che la gestiscono. Una follia che abbiamo denunciato a Mario Draghi e su cui si è espressa in modo contrario anche la BCE”. E ora, si apprende da alcuni quotidiani, il Ministero dell’Economia starebbe vagliando di congelare il bonus fino a data da destinarsi.

INIZIATE LE EROGAZIONI DEL CASHBACK DI NATALE

Intanto, sono iniziate le erogazioni del Cashback di Natale, la misura straordinaria che era stata prevista solo nel mese di dicembre. Molti, però, in queste ore starebbero lamentando difformità tra la cifra calcolata dal sistema e l’importo atterrato sui loro conti correnti. Ricordiamo ai nostri lettori che è a disposizione uno specifico servizio di Help Desk in grado di rispondere a possibili reclami relativi ai servizi erogati dall’app IO e alla gestione del profilo utente.

Leggi anche: Cashback di Natale, cosa fare se il rimborso arriva sbagliato?

Qualora l’accredito dei rimborsi fosse inesatto o non arrivasse, è possibile presentare un reclamo a Consap S.p.A. per mezzo di un apposito modulo, purché avvenga entro 120 giorni successivi all’ultimo giorno del mese nel quale sarebbe dovuto avvenire l’accredito. Sarà la stessa Consap S.p.A. a fornire riscontro motivato all’Aderente entro 30 giorni dalla data di ricezione del reclamo e, in caso di accoglimento, a disporre il pagamento dell’importo dovuto.

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