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Italia vittima della propaganda russa? Ecco cosa sta succedendo

Putin

La propaganda russa sta mettendo in forte imbarazzo sindaci e governatori di diverso colore politico. Da Modena a Bologna, da Lucca a Latina, si moltiplicano le iniziative filo-russe che stanno sollevando molte polemiche

Polemica a Bologna, polemica a Modena, polemica a Latina e poi ancora a Lucca, a Milano. Sembra che l’Italia stia diventando un campo minato della propaganda russa. Negli ultimi giorni numerose amministrazioni comunali del centro nord, di sinistra e destra, sono diventate una polveriera, sommerse da una bufera di critiche bipartisan da parte di politici e opinionisti, sui media e sui social, per una serie di eventi che si profilano caratterizzati da una narrazione filo russa.

Italia cremlino

A BOLOGNA VERSO LO STOP AL FILM ‘IL TESTIMONE’

Abbiamo già raccontato dei dietrofront annunciati da parte dei sindaci di Bologna e Modena (entrambi Pd). Nel capoluogo emiliano è prevista la proiezione di un film contro l’Ucraina. Si tratta del film “Il Testimone”, in inglese “The Witness”, in programma nei prossimi giorni alla casa di quartiere Villa Paradiso nel capoluogo emiliano. La pellicola è il primo lungometraggio russo sull’invasione dell’Ucraina, direttamente finanziato dal ministero della Cultura di Mosca, uscito ad agosto del 2023. Il Comune di Bologna è intervenuto annunciando che sarà convocato “a stretto giro il gestore dello spazio in convenzione” perché “è inaccettabile utilizzare una sede istituzionale per attività di propaganda. Siamo contrari a questa iniziativa e chiederemo agli organizzatori di ritirarla” ha fatto sapere in una nota il Comune di Bologna. L’incontro con il gestore è fissato per lunedì a Palazzo d’Accursio a Bologna.

Il film racconta le vicende di un violinista belga, Daniel Cohen, arrivato a Kiev per un concerto poco prima dell’invasione russa del febbraio 2022. Cohen si trova accidentalmente coinvolto nei combattimenti, diventando così testimone diretto di una serie di “atti disumani e provocazioni sanguinose attribuite ai nazionalisti ucraini”, come riportato nella locandina del film.

GEMELLAGGIO STUDENTI LATINA-LUGANSK, LA REGIONE LAZIO SI DISSOCIA

Altri vivaci dibattiti riguardano iniziative in altri Comuni, da Lucca a Latina. Ieri la Regione Lazio, targata centrodestra, ha preso le distanze dall’iniziativa ‘Un ponte per la Pace’, che ha visto i ragazzi del liceo Meucci di Latina dialogare, in via telematica, con gli studenti del liceo Beregovoj di Lugansk, in Ucraina, e che ha scatenato polemiche per la presenza di esponenti accusati di aver espresso concetti “filo-russi”. La notizia è stata rilanciata dal quotidiano Latina Oggi.  Il riferimento è all’associazione filorussa Vento dell’Est, protagonista degli eventi contestati in tutta Italia, e ad Andrea Lucidi, giornalista reporter presente nel teatro di guerra e che è stato anche oggetto di un’interrogazione parlamentare.

A LUCCA IN SCENA DUGIN, L’IDEOLOGO DI PUTIN, NEL ‘GIORNO DELLA MEMORIA’

Altra iniziativa verso la quale è forte il pressing affinché venga annullata, è quella prevista a Lucca il 27 gennaio, Giorno della Memoria. Il filosofo russo Aleksandr Dugin sarà ospite a un convegno promosso sempre dall’associazione Vento dell’Est. ‘Verso un nuovo mondo multipolare’ è il titolo dell’iniziativa in calendario, dove Dugin non sarà presente di persona, bensì collegato in remoto. Con lui discuteranno Lorenzo Berti, presidente di Vento dell’Est ed ex candidato sindaco di CasaPound a Pistoia, il fotoreporter Giorgio Bianchi e Alberto Bradanini, ex ambasciatore in Cina e Iran”. “Dugin – come riportano i i media – è considerato da molti l’ispiratore della guerra della Russia all’Ucraina. C’è chi lo definisce il Rasputin del Cremlino e chi l’ideologo di Putin”.

L’evento si dovrebbe svolgere al Grand Hotel Guinigi della Best Western. È un’iniziativa privata, che non coinvolge l’amministrazione comunale. Ma tra gli opinionisti c’è già chi vuole boicottare la catena Best Western Hotels, come il giornalista Alan Friedman.

E ovviamente non mancano gli appelli al sindaco Mario Pardini di Lucca, quota Lega, affinché prenda in maniera chiara le distanze. Il primo cittadino ha voluto subito chiarire come l’amministrazione e la città siano assolutamente estranea all’evento.

L’ALLARME DELL’AMBASCIATA UCRAINA: ITALIA VITTIMA DELLE MANIPOLAZIONI DEL CREMLINO

“Stiamo vedendo che l’Italia, purtroppo, sta diventando una vittima delle manipolazioni del Cremlino, poiché la quantità di eventi pianificati per il prossimo futuro è impressionante: Modena, Lucca, Bologna e altri” ha denunciato l’ambasciatore ucraino a Roma, Yaroslav Melnyk, in riferimento a questa serie di appuntamenti. Una dura presa di posizione espressa già  nei giorni scorsi, con riferimento al convegno filo-russo di Modena del prossimo 20 gennaio che martedì la giunta comunale dovrebbe annullare. Non solo l’ambasciata, ma anche il ministero degli Esteri ucraino e il consigliere del ministro dell’Interno di Kiev si sono pronunciati in queste ultime ore.

I SINDACI IN IMBARAZZO, MA IL GOVERNO COSA FA?

Il tutto mentre sindaci e governatori, da quelli Pd a quelli del centrodestra, si dimenano e vanno avanti a macchia di leopardo tra silenzi, temporeggiamenti e prese di distanza. Ma soprattutto tra polemiche e imbarazzi, Il punto è che, soprattutto sui social, la protesta contro queste iniziative filo-russe sta avendo una forte eco. La politica nazionale al momento sembra volgere lo sguardo altrove, e anche sui giornali il tema trova spazio principalmente nelle pagine locali. Considerato il moltiplicarsi di questi eventi e la posta in gioco, non è escluso che prima o poi anche il Governo centrale dovrà dire la sua.

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