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La Lega ha un problema con il congresso in Veneto?

Roberto Marcato deciderà oggi se candidarsi o meno alla segreteria regionale della Lega-Liga Veneta in vista dell’appuntamento di sabato. I riflessi interni, nazionali ed europei.

Candidarsi o no? Roberto Marcato scioglierà oggi il dubbio in vista dell’appuntamento di sabato, quando la Lega-Liga Veneta si riunirà per il congresso. Un appuntamento indetto dal leader nazionale Matteo Salvini ad aprile (anche per l’Emilia-Romagna) per far tornare a crescere il Carroccio sui territori.

Tutto liscio, dunque?

LEGA-LIGA VENETA, SABATO IL CONGRESSO: TUTTI I NODI E I PROTAGONISTI

Come racconta stamani il Gazzettino, “Roberto Marcato ha iniziato ieri pomeriggio a raccogliere le firme tra i 470 delegati”, obiettivo 60. Ma dovrà sciogliere oggi il dubbio sulla sua candidatura alla segreteria verso il congresso di sabato. “La circostanza induce a ritenere improbabile un suo forfait nell’immediato ma la situazione è incertissima”, azzarda Il mattino di Padova.

La battaglia è con Franco Manzato, deputato del Carroccio e già sottosegretario trevigiano di due anni più grande del rivale. Un braccio di ferro, il loro, che ha evitato quanto consigliato da più parti: un accordo. “E, a questo punto, pare difficile trovare un terzo nome da contrapporre al commissario uscente Alberto Stefani: l’ex segretario veneto Gian Paolo Gobbo ha pubblicamente detto di avere già dato”, aggiungeva la scorsa settimana il quotidiano del gruppo Caltagirone.

Inevitabile, allora, definire quello in corso come – scrive ancora Il mattino di Padova – “un quadro confuso, sì, che genera stanchezza e delusione tra i militanti: fiduciosi in un confronto costruttivo sulla rotta del Carroccio dopo lunghi anni di diktat commissariali, assistono invece ad uno scontro di potere senza esclusione di colpi”.

RIFLESSI NAZIONALI ED EUROPEI

Oltre alle bizze interne, di partito, ci sono poi i riflessi più ampi di scala nazionale ed europea. L’anno prossimo, come noto, si vota a Bruxelles per il rinnovo delle istituzioni.

Come ricorda il Gazzettino, sono “4 gli uscenti, solo 2 i posti sicuri stando alle proiezioni. Fuori Toni Da Re e Paola Ghidoni, sicuro Paolo Borchia, pare anche Rosanna Conte. Così dicono. E questo spiega – triste ma plausibile – l’imbarazzo di alcuni nel non schierarsi”. E non è tutto. “Per le Regionali, poi, la mannaia sarà ancora più dura: senza Zaia ricandidato, i 34 attuali consiglieri leghisti non torneranno al Ferro Fini neanche con un miracolo. E poi c’è il posto alla destra di Salvini: attualmente sono i tre i vicesegretari federali, i lombardi Giancarlo Giorgetti e Andrea Crippa più il veneto Lorenzo Fontana”.

Sul presidente della Camera: “i più si attendono le dimissioni e pare che Salvini voglia sostituirlo con Alberto Stefani. Le due cariche – se sarà eletto segretario regionale – non sono incompatibili. Ma la scelta potrebbe mutare: dipende da cosa succederà al congresso veneto di sabato allo Sheraton di Padova. Una situazione che pochi immaginavano così ingarbugliata. Il quadro sarà chiaro domani alle 8, quando scadrà il termine per la presentazione delle candidature”.

In tutto questo, Luca Zaia che fa? Si chiude in un “silenzio glaciale”, scrive ancora Il mattino. Perché è “amico del “Bulldog” (è un suo leale assessore), detestato dai “duri” della Marca, intrattiene rapporti cordiali con Stefani. Non muoverà un dito per alterare gli equilibri, c’è da giurarci, e la circostanza irrita non poco gli anti bitonciani.

CHI E’ ROBERTO MARCATO

Roberto Marcato, veneto classe 1968, è un consulente finanziario che svolge ruoli di consigliere e assessore dal lontano 1998.

Dal 2009 al 2014 ha fatto parte del cda di Interporto Padova, attualmente è assessore regionale con delega  allo Sviluppo Economico, l’energia, l’artigianato, il commercio, l’industria, le Pmi, l’innovazione.

Ha, tra l’altro, diretto l’Agenzia per l’Energia della Provincia di Padova (dal 2007 al 2012).

REGGE ANCORA LA DISTANZA TRA LEGA-SALVINI E LEGA NORD?

Sullo sfondo, poi, resta l’antica questione della differenza tra Lega-Salvini Premier e Lega Nord.

A fine dicembre, Gianluca Pini rivelò a Policy Maker che il progetto nazionale dell’attuale ministro delle Infrastrutture stava esplodendo. “Salvini ha creato l’ennesimo cerchio magico di miracolati, scappati di casa e gente dal passato politico ambiguo. Ha stravolto i principi cardine dell’agire politico della Lega Nord. È andato a sud e non ha raccolto consensi. Ha fallito, in buona sostanza. Anche se è al governo non conta più un tubo”, tuonava tra l’altro l’ex parlamentare di via Bellerio.

Novità su questo fronte, da allora ad oggi non sono emerse. Anzi, ad aprile raccontavamo come da un lato il governo andasse edito nei suoi mesi di luna di miele ma nel frattempo la Lega registrava numerose fuoriuscite interpretabili soltanto come il naturale effetto delle critiche rispetto alla linea centrale di Salvini.

Matteo nazionale sabato non ci sarà, fa sapere Il Gazzettino, manderà un suo delegato. E “non voteranno i morosi e gli espulsi”, e neanche tre consiglieri regionali. “A quanto raccontano in via Bellerio, non solo il ricorso di Massimiliano Bertazzolo, ma anche quelli di Fabrizio Boron e Tiziana Gaffo contro le espulsioni non sono stati accolti”.

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