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L’aiutino di Gentiloni sulla narrazione del Pil italiano (e la scure della Commissione Ue)

Pil Italia

Il Pil dell’Italia subirà un rallentamento secondo le stime, così la Commissione europea. Mentre il commissario italiano Gentiloni sembra incoraggia le politiche del governo Meloni e la situazione italiana

La Commissione europea ha limato le previsioni di crescita del Pil dell’Italia nel 2024 atteso ora allo 0,7%, rispetto allo 0,9% indicato nelle stime di novembre e inferiore alle media dell’Eurozona, prevista allo 0,8%. Viene confermata l’attesa di un Pil in crescita dell’1,2% nel 2025.

La Commissione fa un’analisi sugli effetti delle politiche economiche varate dal governo Meloni in questi mesi e una proiezione su come queste si tradurranno sul Prodotto interno lordo nel 2024 e nel 2025.

EFFETTI E ATTESE DELLE POLITICHE ITALIANE SUL PIL

L’esecutivo comunitario prevede che in Italia “la produzione economica continuerà a crescere lentamente nel 2024, con il potere d’acquisto delle famiglie che dovrebbe beneficiare della disinflazione e dell’aumento dei salari, in un contesto di mercato del lavoro resiliente”.

“Gli investimenti – prosegue la Commissione nelle sue previsioni d’inverno – sono destinati a riprendersi, guidati da progetti infrastrutturali finanziati dal governo e dal Pnrr che compensano il freno derivante dalla minore spesa per la costruzione di alloggi” prosegue prevedendo che il Pil annuo cresca dello 0,7% in termini reali, leggermente inferiore a quanto previsto in autunno.

GLI INVESTIMENTI ACCELERERANNO GRAZIE AL PNRR

L’attesa per gli investimenti è che “accelereranno nel 2025, man mano che l’attuazione dei progetti sostenuti dal Pnrr accelera, stimolando sia la spesa per le infrastrutture che l’acquisto di beni materiali e immateriali delle imprese, che si prevede trarranno vantaggio anche dal miglioramento delle condizioni finanziarie. Questa impennata della spesa in conto capitale è destinata a tradursi in una crescita più forte delle importazioni, al di sopra delle prospettive leggermente in miglioramento per le esportazioni”.

LA CRESCITA NEL 2023 HA RISENTITO DEL TAGLIO AI BONUS EDILIZI

La crescita del Pil nel 2023 è stata allo 0,6% “leggermente al di sotto delle previsioni dell’autunno 2023, poiché i consumi privati si sono moderati e gli investimenti hanno subito un notevole rallentamento, a causa dell’aumento dei costi di finanziamento e della graduale eliminazione dei crediti d’imposta per la ristrutturazione delle abitazioni”.

LE STIME NELL’EUROZONA

Riviste al ribasso anche le stime sulla crescita attesa nell’Eurozona, con il PIL visto in rialzo dello 0,8% nel 2024 (dal +1,2% indicato a novembre) e dell’1,2% nel 2025 (dal +1,6%). Nell’Ue il PIL è atteso in crescita dello 0,9% nel 2024 (da +1,3%) e confermato al +1,7% nel 2025. L’ampia stagnazione nel 2023 si è trasferita in un debole slancio a inizio anno, si spiega. L’attesa è di una graduale accelerazione quest’anno. La crescita dei salari reali e la resilienza del mercato del lavoro dovrebbero sostenere una ripresa dei consumi. Tutti i Paesi Ue sono ora attesi in crescita sia nel 2024 e sia nel 2025. Fanno meglio Francia, Spagna, Portogallo, Grecia e Belgio, mentre fra i grandi Paesi l’Italia supera solo il grande malato d’Europa, la Germania.

GENTILONI: “PER L’ITALIA IMPORTANTI LE RIFORME E GLI INVESTIMENTI DEL PNRR”

Le previsioni della Commissione europea sono come al solito accompagnate dalle dichiarazioni dei commissari economici e dalle relative domande della stampa. Tra i commissari europei competenti c’è l’italiano Paolo Gentiloni. Ecco alcune sue affermazioni, che sembrano incoraggiare le politiche del governo Meloni e la situazione dell’Italia.

“L’Italia – ha spiegato il commissario Ue – ha dati che sono nella media europea e quindi può avere fiducia che a partire dalla seconda metà del prossimo anno e poi nel 2025 ci sia una ripresa dell’attività. Per questa ripresa è molto importante l’insieme di riforme e di investimenti del Pnrr”. Quanto all’inflazione “sta scendendo più rapidamente di quanto avessimo e previsto e lo sta facendo in modo particolare in Italia” dove “l’aspettativa di inflazione per quest’anno del 2% è tra i valori più bassi” e questa “è anche in parte una buona notizia per i bilanci familiari e per l’insieme del potere d’acquisto nel nostro Paese”.

IL COMMISSARIO UE: “ARCHIVIARE IDEA CHE L’ITALIA SIA FANALINO DI CODA”

Poi interpellato sul rischio che l’Italia in futuro torni ad essere ‘fanalino di coda’ della crescita in Europa., Gentiloni ha tenuto a puntualizzare: “penso che dovremmo mettere un po’ in archivio questa quest’immagine del fanalino di coda, ammesso che sia stata stabilmente la realtà, perché anche quando se ne parlava molto forse non era fino in fondo la realtà”.

E sull’eventualità che l’esecutivo chieda una manovra correttiva all’Italia: “Non è mai modo di agire della Commissione parlare di manovre correttive tanto meno di fronte a cambiamenti dello zero virgola di questa o quella previsione. Sicuramente si può dire che le previsioni riguardo all’Italia sono largamente nella media europea come succede da dopo la pandemia e questo credo che sia una valutazione che può dare fiducia all’economia italiana”.

GENTILONI: “RAGIONEVOLI SCELTE DEL GOVERNO SU IMPATTO SUPERBONUS”

“Non spetta alla Commissione dire se le decisioni prese dai governi, e dal governo italiano in questo caso, sono positive. Certamente il fatto che il governo italiano abbia preso in considerazione l’impatto di queste misure è ragionevole”, – ha infine aggiunto il commissario Ue all’Economia interpellato in particolare sul fatto che l’uscita dagli incentivi del superbonus abbia pesato sulla crescita italiana e se ritenga servano nuovi incentivi di questo genere.

M5S: “SENZA SUPERBONUS IL GOVERNO AFFOSSA L’ECONOMIA ITALIANA”

Non sono dello stesso avviso le opposizioni, tra cui il M5S che addebita “fra le cause di questo rallentamento oltre all’aumento dei costi di finanziamento, anche l’eliminazione dei crediti d’imposta per le ristrutturazioni edilizie. Senza Superbonus – afferma la delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo. – l’economia italiana viene affossata visto che gli investimenti annaspano e i consumi sono piatti. All’orizzonte vediamo tante nuvole: con la riforma del Patto di Stabilità, votata dal governo Meloni in Europa, assisteremo a nuovi tagli a servizi e investimenti. Questo governo è una iattura per le imprese e i cittadini italiani”, conclude il M5S.

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