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Le priorità della legge di bilancio: i ministri chiedono 40 miliardi

Giorgetti Legge Di Bilancio

Legge di bilancio “complicata”: le richieste dei ministeri ammontano a 40 miliardi euro. Tra le priorità: caro benzina, taglio del cuneo fiscale e contrasto alla denatalità

Il ministro Giorgetti l’aveva annunciato senza nascondersi: la Legge di bilancio sarà “complicata” e il taglio del cuneo fiscale a rischio. Sul percorso in salita della prossima manovra ci è tornata anche la Premier Meloni nel corso del primo Consiglio dei ministri dopo la pausa estiva.

LEGGE DI BILANCIO “CON I PIEDI PIANTATI A TERRA”

Le risorse a disposizione sono poche e saranno impiegate con “i piedi piantati a terra”, in linea di continuità con la legge di stabilità dell’anno scorso. Quindi sì al taglio del cuneo fiscale, agli aiuti alle famiglie e alla natalità. Un grande “no”, invece, a sprechi e inefficienze come “il disastro del Superbonus 110%” che aveva tra le sue colpe quella di essere stato scritto “malissimo” e aver lasciato spazio a episodi di illegalità.

I PROSSIMI PASSI DELLA LEGGE DI BILANCIO

La scrittura della legge di bilancio entrerà nel vivo dopo la riunione di maggioranza in programma il prossimo 6 settembre. Come anticipato dal ministro Giorgetti, nel corso del suo intervento al Meeting di Rimini, la manovra sarà caratterizzata dalla prudenza, finalizzata a “supportare la crescita, aiutare le fasce più deboli, dare slancio a chi produce e mettere soldi in tasca a famiglie e imprese” e dovrà cercare di trovare le risorse per confermare il taglio del cuneo, “un provvedimento concreto che arriva ogni mese nella busta paga”, e in favore della famiglia con l’obiettivo di contrastare la denatalità.

IL NUOVO PATTO DI STABILITÀ

La ricerca delle risorse necessarie dovrà passare al vaglio del negoziato europeo sul nuovo patto di stabilità che dovrebbe entrare in vigore il prossimo gennaio. “Noi non facciamo un problema di debito o mancata riduzione del debito, ma vogliamo che gli investimenti siano trattati in modo privilegiato e meglio rispetto alle spese correnti – ha detto il ministro dell’economia Giorgetti dal palco di Rimini -. Non possiamo, in un momento in cui siamo ancora in una situazione eccezionale, tornare a delle regole che ignorano la necessità di accompagnare e aiutare famiglie e imprese nella trasformazione che stiamo vivendo”. Il nuovo patto di stabilità chiede di garantire che il debito si riduca in maniera “plausibile e continua” per almeno 10 anni, introduce l’unica variabile della spesa primaria netta, con obiettivi flessibili fissati a medio termine, su un orizzonte di quattro anni, che permettono agli stati membri di correggere i propri squilibri.

DESIDERATA DEI MINISTERI: 40 MILIARDI DI EURO

Se da un lato Giorgetti e Meloni predicano parsimonia, dall’altro i ministri chiedono fondi per i propri ministeri. A iniziare dal ministro dei trasporti e vicepremier Salvini che non solo ha chiesto 2 miliardi per iniziare i lavori per il Ponte sullo Stretto di Messina, fondi che la Lega vorrebbe scomputare dal deficit, ma lancia la proposta di “Quota 41” solo contributiva oppure il contrasto al caro benzina attraverso una sforbiciata alle accise. Tra le altre richieste arrivate da via Bellerio c’è l’introduzione della flat tax per le partite Iva e la detassazione delle tredicesime.

LEGGE DI BILANCIO: IL “SÌ” DEL GOVERNO AL BONUS BENZINA E LE POLITICHE PER LA NATALITÀ

Per placare l’attivismo del collega di governo la premier Meloni ha approvato l’ipotesi della “social card” per la benzina avanzata dal ministro delle Imprese Adolfo Urso. Ma non solo. Il partito della premier ci tiene ad assicurare agevolazioni per le famiglie al fine di supportare la natalità. A tal fine ha chiesto al titolare del MEF di prevedere misure che facilitino l’assunzione di mamme, bonus per il secondo figlio e di lavorare per il quoziente familiare, misura che consentirebbe di ridurre le tasse ai nuclei più numerosi.

LA PROPOSTA DI FI:  PRIVATIZZARE SERVIZI PUBBLICI PER RINTRACCIARE RISORSE

Come detto le richieste ammontano a circa 40 miliardi di euro mentre il monte risorse complessivo ammonterebbe a non più di 30 miliardi di euro. Per trovare le risorse da FI arriva la proposta di procedere con le privatizzazioni delle grandi partecipate di Stato e dei servizi pubblici. In tal modo si potrebbero trovare risorse per aumentare le pensioni minime per gli over75 a 700 euro e rimodulare la norma sugli extraprofitti delle banche

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