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Lega e centrodestra: le analogie e le incongruenze nei due programmi

Centrodestra, Meloni, Salvini, Berlusconi

Il giorno successivo alla presentazione del programma di governo della coalizione di centrodestra, Matteo Salvini ha presentato il programma della Lega. Il documento del centrodestra è articolato intorno a 15 punti programmatici mente quello del Carroccio è composto da oltre 200 cartelle e 41 temi. I due programmi, insieme alle analogie, presentano più di qualche incongruenza.

LE RIFORME ISTITUZIONALI: PRESIDENZIALISMO O SEMIPRESIDENZIALISMO

Il centrodestra, nel suo programma, si impegna a produrre una riforma costituzionale che preveda l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, proposta, irrealizzata, che fu a suo tempo anche di Alleanza Nazionale.  Al presidenzialismo si abbina il percorso “da completare” sulle Autonomie così come chiesto dalla Lega per “ridare centralità al tema dell’autonomia differenziata” e il completamento della riforma della giustizia, desiderata espresso da Forza Italia con la separazione delle carriere. Nel programma della Lega si fa riferimento, invece, a una forma presidenziale “alla francese”, e quindi semipresidenziale non presidenziale pura. La differenza non è questione di lana caprina come potrebbe sembrare. In un sistema semipresidenziale sono presenti un Presidente della Repubblica e un premier che condividono il potere esecutivo. Il primo è eletto direttamente dal popolo con un suffragio a doppio turno e nomina il secondo sulla base del risultato delle elezioni legislative. Nel presidenzialismo “puro” invece il potere esecutivo è in capo esclusivamente al Presidente e al suo governo.

LA POLITICA ESTERA: SÌ ALLA NATO MA ATTENZIONE AGLI ALLARGAMENTI NEL PROGRAMMA DELLA LEGA

Il programma del centrodestra colloca il nostro paese all’interno dell’Alleanza Atlantica. “Rispetto delle alleanze internazionali e rafforzamento del ruolo diplomatico dell’Italia nel contesto geopolitico – si legge nel programma -. Rispetto degli impegni assunti nell’Alleanza Atlantica, anche in merito all’adegua- mento degli stanziamenti per la difesa”. Anche la Lega ritiene fondamentale l’appartenenza alla Nato e il “rispetto degli impegni assunti nell’Alleanza Atlantica”. Il partito di Matteo Salvini, però, mette qualche paletto. “L’Italia deve avere come obiettivo la stabilità, tenendo in considerazione che l’allargamento di un’alleanza su un determinato scacchiere, comporta un’alterazione dell’equilibrio necessario per la pace in Europa”. Il riferimento è al possibile ingresso dell’Ucraina o degli altri paesi dell’ex Patto di Varsavia all’interno Nato.

INTEGRAZIONE EUROPEA CON IL FRENO A MANO

Il programma del centrodestra è stato molto chiaro anche per ciò che riguarda la politica europea per la quale si propone “piena adesione al processo di integrazione europea, con la prospettiva di un’Unione Europea più politica e meno burocratica”. Quindi la coalizione conservatrice immagina un’Italia saldamente europea. La prospettiva cambia leggermente nel programma del Carroccio. Insieme all’assenza di riferimenti al processo di integrazione europea (e quindi sia di un possibile allargamento ad altri Paesi sia nella profondità delle legislazioni), il programma della Lega sostiene la necessità di un “governo italiano a Bruxelles a difesa degli interessi nazionali“, con l’obiettivo di “riportare al centro dell’Unione il principio di sussidiarietà che l’Europa ha trascurato”, favorendo invece “decisioni imposte a livello sovranazionale a svantaggio degli Stati”. Il partito di Salvini sottolinea anche la necessità di ricorrere al voto all’unanimità nel Consiglio Ue per “difendere la sovranità nazionale nelle decisioni di politica estera, di sicurezza e di difesa”. Quest’ultimo punto, se applicato, renderebbe molto più difficile e macchinoso il processo decisionale.

LA GUERRA IN UCRAINA: TERRENO DI SCONTRO SPINOSO NEL PROGRAMMA DELLA LEGA

Differenze ancora più marcate sono presenti sullo spinoso tema della guerra in Ucraina. Nel programma di centrodestra il partito di Giorgia Meloni ha preteso che venisse messo nero su bianco il “sostegno all’Ucraina di fronte all’invasione della Federazione Russa” e “il sostegno ad ogni iniziativa diplomatica volta alla soluzione del conflitto”. Nel programma della Lega il sostegno all’Ucraina assume tonalità molto più sfumate. Per il Carroccio l’Italia deve “lavorare attivamente” per raggiungere “una tregua duratura” e “un accordo di pace che sia un compromesso accettabile tra Ucraina e Russia“. Nessuna netta presa di posizione contro l’aggressore russo.

IL REDDITO DI CITTADINANZA: ABOLIZIONE O REVISIONE?

Alcune differenze ci sono anche in tema di politiche del lavoro e di welfare. Se la coalizione del centrodestra vorrebbe sostituire l’attuale “reddito di cittadinanza con misure più efficaci di inclusione sociale e di politiche attive di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro” la Lega ci va più cauta parlando solo di una “revisione”. Nel programma di coalizione è previsto un “potenziamento degli strumenti di contrasto al caporalato e al lavoro irregolare”. Nel documento del Carroccio tale tema è messo in correlazione con l’immigrazione irregolare.  “Governare i flussi in ingresso in applicazione delle normative vigenti, – legge Bossi-Fini i cui principi vanno tutelati e riaffermati – significa contrastare fenomeni criminali quali caporalato e sfruttamento che creano forme di illegalità e di lesione dei primari diritti umani e della dignità del lavoratore”, si legge. A questo si aggiunge che “oltre a favorire il ‘sommerso’ e a essere, in molti casi, gravemente lesivo dei diritti umani (si veda la piaga del caporalato), il basso costo della manodopera immigrata irregolare può essere foriero di tensioni e conflitti a danno della coesione sociale”.

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