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L’Italia fa sempre meno figli

Istat 2022 Nascite

Secondo gli ultimi dati pubblicati oggi dall’Istat, nel 2022 le nascite sono in calo di quasi due punti percentuali rispetto al 2021. Popolazione residente giù dello 0,3%. Il report

“La dinamica demografica del 2022 continua a essere negativa: al 31 dicembre la popolazione residente è inferiore di circa 179mila unità rispetto all’inizio dell’anno, nonostante il positivo contributo del saldo migratorio con l’estero”. A rilevarlo è l’Istat nell’ultimo aggiornamento – pubblicato oggi – sullo stato dell’arte della demografia in Italia.

ISTAT: NEL 2022 NASCITE IN CALO DELL’1,9%

Nel 2022 le nascite sono in calo di quasi due punti percentuali (1,9%) rispetto al 2021. La popolazione residente scende dello 0,3%. Di più, commenta l’istituto: “Il saldo naturale della popolazione è fortemente negativo. Le nascite risultano in ulteriore calo, ma con lievi segnali di recupero al Sud. I decessi restano ancora su livelli elevati, anche per effetto dell’incremento registrato nei mesi estivi a causa del caldo eccessivo. In aumento i movimenti migratori, rispetto agli anni della pandemia, anche a causa degli effetti della crisi bellica in Ucraina”. Le registrazioni anagrafiche dall’estero, infatti, crescono del 13,3% rispetto al 2021.

La situazione demografica rimane, dunque, complessa. “Se nel biennio 2020-2021 la dinamica demografica è stata prevalentemente influenzata dalle conseguenze degli effetti dell’epidemia da Covid-19, nel 2022 il verificarsi di alcuni fattori contingenti (l’uscita dallo stato di emergenza sanitaria, la crisi internazionale a seguito del conflitto in Ucraina, l’eccesso di caldo nei mesi estivi) delinea nuovi scenari”, spiega l’istituto.

NORD, SUD, CENTRO ITALIA: ECCO LA SITUAZIONE NELLE REGIONI

Guardando più nel dettaglio del rapporto, “nel Nord il decremento è di -0,1%, di entità decisamente inferiore rispetto a quella dell’anno precedente (-0,4% nel 2021). Anche al Centro il calo di popolazione è più contenuto (-0,3% contro il -0,5% del 2021). Il Mezzogiorno, invece, subisce effetti più pronunciati passando dal -0,2% del 2021 al -0,6% nel 2022. La perdita complessiva di popolazione conseguita nel 2022 su base nazionale (-0,3%) non si discosta da quella del 2019 (-0,3%)”.

Trento, Lombardia e Emilia Romagna, per esempio, tornano a crescere nel 2022 con un +0,2%; 0,1% e 0,04% rispetto al 2021. All’opposto, “Campania e Sicilia. Entrambe avevano colmato la perdita subita nel 2020 (rispettivamente il -1,5% e il -0,9%) nel corso del 2021; invece, nel 2022 registrano un nuovo deficit (entrambe il -0,6%)”.

LIVELLI RECORD DI DENATALITA’

Le nascite sono sempre di meno, inoltre. “Nel 2022 si contano 392.598 nascite – si legge dal report – 7.651 in meno rispetto al 2021 (-1,9%), nuovo record negativo che accentua la denatalità degli ultimi anni. Se l’andamento delle nascite del 2021 ha lasciato pochi dubbi sul ruolo svolto dall’epidemia nei confronti dei mancati concepimenti, più complesse sono le dinamiche alla base del calendario nel 2022”.

Cosa c’è alla base? “Il contesto della crisi sanitaria ancora presente nel 2021 e le conseguenti incertezze economiche potrebbero avere incoraggiato le coppie a rimandare ancora una volta i loro piani di genitorialità”.

Scarica qui il report dell’Istat

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