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Che dicono magistrati ed ex magistrati sui testi psicoattidudinali ai magistrati

Magistrati Test Psicoattitudinali

Prosegue il dibattito sui test psicoattitudinali ai magistrati. I graffi di Francesco Damato

Ispirato non dalla Pasqua ma, più modestamente, da quell’oste, banditore o altro della vecchia Roma immortalato come Pasquino in una scultura di fianco a Piazza Navona, il magistrato in pensione Gian Caro Caselli ha cercato sul Fatto Quotidiano – e dove sennò? – di sorpassare nel sarcasmo acidulo il collega ancora in servizio Nicola Gratteri. Che ha sfidato i politici a lasciarsi sottoporre a test non solo psicoanalitici, come quelli in arrivo per le toghe, ma anche alcoolici e di droga, essendo anch’essi preposti a decisioni delicate.

GIROTONDO DI OPINIONI SUI TEST PSICOATTITUDINALI

Da Pasquino, appunto, “irriverente Caselli ha scritto che “sarebbe importante se i quiz psicoattitudinali potessero prevenire nei magistrati la mancanza di un certo aplomb nelle udienza pubbliche” simile a quello di Giorgia Meloni, tuttavia non citata, nelle aule parlamentari e dintorni. “”Tipo: faccine, smorfie, mossette, occhi strabuzzati, reazioni indispettite o rancorose, appelli confidenziali ai presenti (ragazzi, vi vedo un po’ nervosi…), toghe tirate sopra le spalle per nascondere la testa”, ha esemplificato l’ormai anziano, ottantacinquenne  Caselli.

Di dieci anni meno anziano di lui, ma non meno pungente, Armando Spataro ha in qualche modo rincorso Caselli sulla strada del sarcasmo, in una intervista a Repubblica, suggerendo al sindacato delle toghe di mettere in testa al documento in arrivo sulle proteste, forse comprensive di uno sciopero, questo test ipotizzato da Giacomo Ebner: “Solo uno che non è sano di mente trova tutto questo lavoro il più bello del mondo (vero o falso?)”.  Giacomo Ebner, per chi non lo sapesse, è un giudice del tribunale civile di Roma innamoratissimo del suo mestiere, autore di libri e battutista eccezionale nella navigazione internettiana.

– Leggi anche: Chi sono i parlamentari più presenti e più assenti?

Meno spiritoso di Caselli e di Spataro, più ingessato, 80 anni contro gli 85 e i 75, rispettivamente, dei suoi colleghi, e in più già presidente dell’associazione nazionale dei magistrati, Edmondo Bruti Liberati ha liquidato un po’ troppo frettolosamente i test e altre misure gradite al ministro della Giustizia Carlo Nordio come “manifesti” più o meno ideologici contro le toghe per minarne la credibilità:  ancor più- direi- di quanto da sole non avessero già provveduto e non continuassero a provvedere certi magistrati, sia in servizio che in pensione ma largamente attivi sul piano mediatico.

A Bruti Liberati va tuttavia riconosciuto il merito, il garbo, il buon senso, come preferite, di avere fatto osservare a Gratteri, per la “provocatoria” proposta dei test per ministri, parlamentari e quant’altri, che “non sta ai magistrati dettare regole alla politica”. “E’ inappropriato- ha precisato- che per contrastare, legittimamente, una proposta sbagliata si replichi lo schema che si rimprovera a chi vuole introdurre i test”. Da ex sindacalista, Bruti Liberati ha concesso il minimo sindacale alla controparte. Dalla quale forse si aspetta un ringraziamento, per quanto presumibilmente sgradito a Gratteri, e forse anche a Caselli e Spataro.

 

– Leggi qui tutti i graffi di Damato

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