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Aiuti di Stato, lotta all’evasione e natalità: cosa ha detto Meloni al Sole 24 Ore

Cento Giorni Governo Meloni

I passaggi salienti dell’intervista della presidente del Consiglio al quotidiano di Confindustria, dopo i primi cento giorni di esecutivo

“Il potere è uno strumento, non un fine. E il nostro fine è quello di restituire all’Italia la fiducia in sé stessa e liberare le sue energie migliori”. Giorgia Meloni ha tracciato un bilancio economico dei suoi primi tre mesi a Palazzo Chigi. E lo ha fatto al Sole 24 Ore, rispondendo al direttore Fabio Tamburini.

Lo ha fatto parlando di bussole da seguire, di principio di realtà come ispirazione e di lotta all’evasione da prevenire. Ecco i passaggi principali.

IL CONTO DEI PRIMI CENTO GIORNI

Proprio sulla lotta a chi non paga le tasse, Meloni ha detto che “deve diventare una priorità a livello internazionale. Servono innanzi tutto maggiori accordi di cooperazione extra Ue e rendere gli strumenti a disposizione sempre più flessibili ed efficaci”. Anche se, secondo la premier, al netto dello storico peso del debito “da parte del Governo c’è la massima attenzione al tema, ma una Nazione con un debito pubblico elevato come il nostro non deve perdere di vista la sostenibilità della finanza pubblica. Al momento la situazione finanziaria italiana è sotto controllo: nonostante i tassi d’interesse della Bce in rialzo, lo spread è basso e il debito non è esploso”.

La ricetta giusta, per Meloni, “è la crescita economica, non le politiche di cieca austerità viste negli anni passati”. In più: “Questo Governo sta lavorando per rivoluzionare il rapporto tra fisco e contribuente e fare in modo che l’evasione si combatta prima ancor che si realizzi, facendo parlare in modo preventivo l’Amministrazione finanziaria con i cittadini”. Il lavoro attuale è sulla legge delega e “sugli strumenti in grado di favorire l’adempimento spontaneo. Per le piccole e medie imprese con l’istituzione di un concordato preventivo biennale”.

L’EMERGENZA DEMOGRAFICA

Ma per arrivare a questa crescita serve migliorare anche, per esempio la condizione demografica nazionale. Anche qui Meloni dice che si tratta di una “priorità assoluta” e che “con la manovra abbiamo dato i primi segnali. C’è un pacchetto di misure a sostegno della famiglia e della natalità che vale complessivamente 1 miliardo e mezzo di euro: dall’aumento dell’assegno unico alla riduzione dell’Iva per i prodotti per la prima infanzia, dal rafforzamento del congedo parentale alle agevolazioni e agli interventi per aiutare i giovani under 36 a comprare una casa, allargando dal 50% all’80% la garanzia dello Stato e prorogando alcune agevolazioni, come l’esenzione dall’imposta di bollo o dalle imposte ipotecaria e catastale”.

LA QUESTIONE DEGLI AIUTI DI STATO

A livello europeo, invece, la grana del momento è sulla risposta all’Ira degli Stati Uniti, il piano per attirare aziende e investimenti green oltreoceano. A cui l’Ue e i singoli Paesi stanno cercando di rispondere. Per Meloni, “dev’essere garantita parità di condizioni tra gli Stati attraverso un Fondo sovrano europeo per sostenere gli investimenti e proteggere la sovranità industriale e tecnologica. Ma è necessario rivedere nel più breve tempo possibile il funzionamento dei sistemi di finanziamento della politica industriale europea, anche attraverso la revisione delle regole della governance fiscale”.

Sono tanti i temi affrontati ma per chiudere questa sintesi citiamo le parole della presidente del Consiglio sul Pnrr. “Con il Ministro Fitto stiamo verificando con tutte le amministrazioni lo stato di attuazione dei singoli interventi e, laddove emergeranno ritardi incompatibili con il cronoprogramma”, ha detto Meloni al Sole. “La soluzione d’incentivare grandi progetti industriali sarà valutata al pari di altre, con riguardo alla strategicità delle proposte e soprattutto alla velocità con la quale questi progetti saranno realizzati e completati”.

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