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Non solo le politiche: Friuli, Molise, Sicilia, Lombardia e Lazio… tutte le elezioni in arrivo

Elezioni

Nel giro di sei mesi dalle prossime politiche sono davvero tanti gli appuntamenti di spicco che rischiano di far piombare il Paese in una campagna elettorale perpetua. Se Nicola Zingaretti si candiderà in Parlamento, il Lazio andrà a elezioni anticipate: molto però dipende da quando presenterà le proprie dimissioni…

Fine pena mai, oltre a essere il titolo di un bel film, è pure la dicitura con cui vengono registrati gli ergastolani al momento del loro ingresso in carcere. Senza sfociare nel qualunquismo dell’antipolitica, ma semplicemente con l’intento di fotografare la situazione contingente, potremmo dire “fine campagna elettorale mai”, perché con le politiche del 25 settembre prossimo non si chiuderà certo il periodo delle elezioni. Anzi, si aprirà ufficialmente.

Tre le Regioni che dovrebbero andare al voto entro sei mesi dalle politiche, impedendo perciò al Paese di uscire dal clima, rovente, della campagna elettorale. La prima sarà Sicilia, che dovrebbe richiamare i propri cittadini ai seggi attorno al mese di novembre. In attesa di capire quali saranno le candidature ufficiali del centrodestra, il centrosinistra, sperimentando il campo largo (che sul piano nazionale dovrebbe essere stato definitivamente archiviato dopo che Giuseppe Conte ha tolto la fiducia al governo Draghi), nella giornata di sabato ha indetto le primarie di coalizione, vinte dalla candidata del Pd Caterina Chinnici con 13mila 500 voti. La grillina Barbara Floridia, scelta dall’ex premier Conte dopo il no di Beppe Grillo al terzo mandato per il leader siciliano Giancarlo Cancelleri, si è fermata poco sotto, a 10mila preferenze, terzo Claudio Fava con 6977. Balla da solo Cateno De Luca che, dopo essersi dimesso dalla carica di sindaco di Messina, ha annunciato la sua candidatura a presidente di Regione come indipendente.

Terminate le regionali per il rinnovo del parlamentino siciliano non tornerà il sereno nel barometro della politica: a marzo sarà il turno in simultanea di due big, per PIL e rilevanza politica: Lombardia e Lazio. Potrebbero andare entrambe al voto  il 5 o il 12 marzo 2023. In Lombardia, Attilio Fontana, archiviate le inchieste sui dispositivi sanitari, tenterà il secondo giro: resta da vedere se lo sosterrà l’intero centrodestra. Non è un mistero che il suo entourage guardi con  sospetto Letizia Moratti, inserita in tutta fretta nella giunta in piena epoca Covid dopo le dimissioni dell’assessore al Welfare Giulio Gallera. Da parte sua, l’ex ministra all’Istruzione nonché ex sindaca di Milano si è “messa a disposizione” per candidarsi alle Regionali previste per il 2023 già qualche settimana fa e qualche giorno fa è tornata sul punto chiedendo al centrodestra di avere una risposta: “Io ho dato la mia disponibilità al centrodestra e la confermo, ovviamente mi aspetto un chiarimento, a questo punto doveroso e urgente. Altrimenti mi sentirò libera di fare autonomamente le mie scelte”.

Nel Lazio, la possibilità che Nicola Zingaretti si candidi al Parlamento ha reso realistico lo scenario di urne anticipate, con le dimissioni del presidente della Regione subito dopo l’elezione al Senato. Qui il Movimento 5 Stelle e il PD potrebbero mantenere un’alleanza di stampo progressista, ma è ancora tutta da costruire. Infine, tra aprile e maggio saranno chiamati al voto anche i cittadini di Molise e Friuli Venezia Giulia.

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