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Pace fiscale, lotta alla mafia nigeriana e pensioni: il programma della Lega

Lega Salvini

Non un “libro dei sogni” ma un “insieme di obiettivi chiari, concreti, sostenibili”. Così Matteo Salvini presenta il programma della Lega agli elettori. Lungo 202 pagine e articolato intono a 41 temi, il Carroccio ha presentato il suo programma di governo il giorno successivo alla presentazione del programma di governo della coalizione di centrodestra.

“La sfida, messa nero su bianco nel nostro programma elettorale, è quella di voler essere aderenti alla realtà, consapevoli di ciò che si può effettivamente realizzare – si legge nella premessa del programma -. Ma non può mancare la visione di una scena ideale per “L’Italia che vogliamo” che ci spinge a gettare il cuore oltre l’ostacolo, a trovare soluzioni di lungo termine per il bene del Paese e il benessere dei suoi cittadini: questo è il fine ultimo della Politica!”.

200 PAGINE, 41 TEMI E 4 QUESTIONI

Il programma della Lega è costruito intorno a quattro “questioni”:

  • “la questione federalista: bisogna incrementare ulteriormente l’autonomia amministrativa dei territori, mantenendo l’unità dello Stato e garantendo dei “livelli essenziali di prestazione” uniformi su tutto il territorio nazionale; in questo senso, occorre ridare centralità al tema dell’autonomia differenziata”;
  • “la questione liberale: è dal 1995 che l’Italia attende il completamento di un’autentica, grande riforma liberale, che rilanci l’iniziativa imprenditoriale e quindi l’economia nel suo complesso; è giunta l’ora di attuarla”;
  • “la questione sovranista: occorre ribilanciare il rapporto fra poteri sovranazionali e poteri nazionali, e l’Italia deve ricominciare a perseguire, con visione e determinazione, i propri legittimi “interessi nazionali”;
  • “la questione repubblicana: la caduta del senso civico e del valore della «res publica» è sotto gli occhi di tutti, è necessario ricostruire e rivalorizzare entrambi, partendo innanzitutto dalla scuola e dall’educazione”.

FLAT TAX: MARCHIO DI FABBRICA DEL CARROCCIO

Il primo obiettivo che i leghisti enunciano nel programma ha carattere trasversale: il cambio di “mentalità e passo: non più un’Italia che pensa corto e agisce lentamente, ma al contrario un Paese che pensa lungo e agisce velocemente”. Tra le proposte più caratterizzanti c’è, senza dubbio, l’estensione della flat tax al 15%. La Lega, cercando di lasciare spazio ai sogni ma mantenendo i piedi per terra, immagina una riforma che prende corpo in maniera graduale in cinque step:

  • l’estensione alle “partite Iva con fatturato fino a 100mila euro, come già previsto dalla legge di bilancio approvata nel 2019 (e successivamente abrogata dal governo Conte II)”;
  • “l’adozione del sistema di Flat tax cosiddetta incrementale, che assoggetta a imposta sostitutiva gli incrementi di Irpef e Ires, incentivando l’emersione dell’economia sommersa e non penalizzando la crescita delle aziende”;
  • “l’introduzione della Flat Tax per le famiglie fiscali, l’ulteriore accorpamento delle ultime tre aliquote dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (dopo quello disposto dalla legge di bi- lancio 2022);
  • l’introduzione per due anni della Flat Tax sul reddito incrementale Irpef e Irese la riduzione dell’aliquota dell’Ires al 20%”;
  • infine l’estensione “della Flat Tax a tutte le persone fisiche e giuridiche, senza limiti di reddito”.

LA PACE FISCALE: UNA BOCCATA D’OSSIGENO PER LE IMPRESE NEL PROGRAMMA DELLA LEGA

“In Italia ci sono 3 milioni di società, ditte e partite Iva con cartelle esattoriali”. Parte da questo dato il programma della Lega per giungere alla soluzione di una risoluzione del contenzioso attraverso una pacificazione fiscale. Le proposte vanno dalla sospensione dell’invio di ulteriori cartelle, alla cancellazione di tutti i debiti tributari non più esigibili di importo inferiore, fino alla rottamazione e saldo e stralcio per aziende in difficoltà. Non un condono, specificano, perché “l’importo del debito sarà comunque pagato, ma in maniera rateizzata e senza lievitazione per interessi e sanzioni”. La Lega propone una soluzione “morbida” delle liti pendenti “prevedendo che le controversie pendenti in ogni stato e grado di giudizio, compreso quello in Cassazione e anche a seguito di rinvio, possono essere definite, a domanda del soggetto che ha proposto l’atto introduttivo del giudizio o di chi vi è subentrato o ne ha la legittimazione, con il pagamento, in caso di soccombenza della parte diversa del ricorrente, del 50% del valore della controversia nella pronuncia di primo grado, del 30% del valore della controversia nella pronuncia di secondo grado e del 10% del valore della controversia in caso di soccombenza sia nella pronuncia di primo che di secondo grado, e prevedendo altresì che in caso di vittoria in primo e secondo grado di giudizio l’Agenzia non possa più ricorrere”.

FAMIGLIE: FISCO AMICO E PROTEZIONE DELLA CASA

La casa, la prima casa è sacra, come è sacra la famiglia”. Con questo slogan Silvio Berlusconi comunicò l’intenzione della coalizione da lui capeggiata di abolire l’ICI sulla prima casa. La tutela dell’immobile di residenza torna anche nel programma elettorale della Lega che promette di “garantire l’impignorabilità della prima casa e l’immediato sgombero delle case occupate, fornendo tutela ai proprietari di immobili” e di “avviare una revisione della tassa sulla proprietà degli immobili al fine di abbassarne progressivamente il carico”. Il set di politiche per la famiglia e la casa è molto ampio e prevede “Iva 0 su acquisto casa familiare” oltre a una riforma dell’ISEE che punti “all’introduzione del quoziente familiare (flat-tax familiare)” e alla “piena detraibilità delle spese per i figli a carico, in particolare per le spese educative e scolastiche”.

PENSIONI: I SETTE PUNTI NEL PROGRAMMA DELLA LEGA

Un altro cavallo di battaglia del partito di Matteo Salvini è la riforma del sistema pensionistico. Si devono, infatti, al Carroccio i due istituti, introdotti nell’ultima legislatura, di “Quota 100” e “Opzione donna”. Molte idee per riformare le pensioni sono presenti anche nel nuovo programma della Lega:

  • Quota 41: “i lavoratori raggiungono il diritto alla pensione anticipata di anzianità con 41 anni di contributi. Per le donne si aggiunge un anno di contributi figurativi per ogni figlio”;
  • Pensione vecchiaia donne a 63 anni: “per le lavoratrici il diritto alla pensione di vecchiaia matura a 63 anni (oggi 67) di età e almeno 20 anni di contributi”;
  • Pensione di garanzia per i giovani: “per i giovani lavoratori con carriere interamente nel regime contributivo è riconosciuta, in ogni caso, una pensione minima di 1.000 euro. Considerare e dare valore previdenziale anche ai periodi di inattività lavorativa o di formazione”;
  • Rivalutazione pensioni: “al fine di evitare variazioni continue dei trattamenti pensionistici, la rivalutazione annuale è calcolata sulla base dell’indice Istat registrato al 31 dicembre dell’anno prece- dente a quello oggetto di rivalutazione”;
  • Opzione donna: “trattamento pensionistico diventa strutturale
  • Ape social: “proroga anticipo pensionistico”;
  • Riscatto laurea: “estendere la possibilità agevolata di riscatto contributi per il periodo relativo al percorso di laurea”.

SICUREZZA E IMMIGRAZIONE: LINEA DURA E LOTTA ALLA MAFIA NIGERIANA

Si conferma fedele alla linea (dura) la Lega nel contrasto all’immigrazione.  “Governare i flussi in ingresso in applicazione delle normative vigenti, – legge Bossi-Fini i cui principi vanno tutelati e riaffermati – significa contrastare fenomeni criminali quali caporalato e sfruttamento che creano forme di illegalità e di lesione dei primari diritti umani e della dignità del lavoratore”, si legge nel programma della Lega. Il programma del Carroccio pronuncia un perentorio “No” allo Ius soli, a ogni sanatoria o riforma della normativa sulla cittadinanza. Vengono, invece, confermati gli accordi con la Libia e la guardia costiera libica al fine di frenare il traffico di migranti. A questo si aggiunge una lotta senza quartiere alla mafia nigeriana. “La lotta alle mafie deve essere l’unione di molte forze in campo, e sono necessari analisti e studiosi, perché una mafia che si muove dal dark web ai riti voodoo, dal narcotraffico alle truffe telematiche non può essere affrontata solo dal punto di vista di forze dell’ordine ma anche da quello culturale e qui la politica gioca un ruolo determinante – scrivono dal Carroccio -. Formare interpreti, traduttori e specialisti della cultura nigeriana. Creare liste per le suddette categorie a disposizione di sindaci e governatori per interrompere i canali creati in Italia dalla mafia nigeriana a monte”.

AGRICOLTURA: LE QUATTRO DIRETTRICI NEL PROGRAMMA DELLA LEGA

Il programma della Lega dedica il primo dei suoi capitoli, organizzati in ordine alfabetico, alla tutela dell’agricoltura Italiana. L’orizzonte delle proposte è nazionale e comunitario, essendo la politica agricola comune una delle più importanti a livello europeo. L’impegno della Lega in sede europea si sostanzia lungo quattro direttrici:

  • nella difesa del budget riservato alla promozione dell’agroalimentare sui mercati dei Paesi terzi;
  • nella richiesta di tutelare il mercato europeo dalle importazioni che non rispettano uguali standard produttivi e di rispetto dei diritti del lavoro;
  • nel vigile controllo sulla sottoscrizione da parte dell’Ue di accordi commerciali di libero scambio, affinché non aprano le porte del mercato unico a settori agricoli di Paesi terzi naturalmente competitivi per la loro poca ambizione verso standard produttivi analoghi a quelli europei inoltre, l’agricoltura italiana sarà chiamata, all’interno della prossima Politica Agricola Comune 2023-2027;
  • nel quadro della strategia Farm to Fork, a fare la propria parte per raggiungere gli obiettivi del “Green Deal” europeo in tema di sostenibilità e di lotta ai cambiamenti climatici.

LA DIGITALIZZAZIONE OBIETTIVO TRASVERSALE PER PA E IMPRESE

Un altro obiettivo trasversale ai diversi temi è la digitalizzazione. Nella relazione tra PA e imprese il Carroccio propone una “digitalizzazione estesa del rapporto tra PA e imprese, soprattutto attraverso il dialogo tra le banche dati pubbliche”, “standardizzazione dei procedimenti e della modulistica” e “riorganizzazione delle competenze e riduzione del numero di enti pubblici coinvolti nel medesimo procedimento”. La digitalizzazione delle Pmi viene ad assumere un ruolo centrale nel processo di rilancio del paese. La pandemia ha accelerato alcuni trend specifici come lo Smart Working, l’e-Commerce e l’accesso ai dati. Per i prossimi anni la Lega propone di cavalcare l’onda della modernizzazione e della smaterializzazione “implementando tecnologie digitali e nuovi modelli di lavoro flessibile, lavoro agile e Smart Working”, migliorando “l’efficienza dei processi operativi”, sviluppando “nuovi modelli di vendita come l’e-Commerce” e adottando “reti di comunicazione a banda larga (broadband), ultralarga (ultra broadband) o basate su reti satellitari”.

ENERGIA: GARANTIRE LA SICUREZZA ENERGETICA

Per la Lega le politiche energetiche devono essere finalizzate a produrre, approvvigionare e fornire energia in quantità necessaria e accessibile a famiglie e imprese, in modo continuo e stabile ma con la massima riduzione delle emissioni climalteranti. Gli obiettivi di decarbonizzazione e di progressiva riduzione della dipendenza energetica del Paese, in particolare dai combustibili fossili russi, devono essere raggiunti anche con il risparmio energetico. Il ricorso alle energie rinnovabili non deve limitarsi al fotovoltaico e all’eolico, ma guardare anche alle rinnovabili programmabili come idroelettrico, geotermia, e biomassa, anche attraverso la realizzazione delle Comunità Energetiche, nonché adeguati sistemi di accumulo per bilanciare domanda e offerta di energia e dunque garantire la stabilità del sistema.  La Lega apre, chiaramente, allo sviluppo, nel medio-lungo termine, del nucleare di ultima generazione, pulito e sicuro, riconosciuto nella tassonomia europea, per perseguire gli obiettivi di decarbonizzazione al 2050 e allo stesso tempo rispondere alla domanda sempre crescente di energia elettrica, garantire un sistema energetico sicuro e stabile e ridurre la dipendenza energetica dall’estero.

INFRASTRUTTURE: SÌ AL PONTE SULLO STRETTO NEL PROGRAMMA DELLA LEGA

In materia di infrastrutture la Lega stila un lungo elenco di infrastrutture, non solo fisiche, necessarie per il nostro paese:

  • le infrastrutture per la transizione ecologica nei porti come il cold ironing, rigassificazione e bunkeraggio Lng;
  • la messa in sicurezzadella rete stradale “Napoli-Bari, Salerno-Reggio Calabria, Palermo-Catania, Battipaglia-Potenza-Metaponto, tratta adriatica, della statale 106 Jonica, Potenza-Bari, stazioni ferroviarie Agro nocerino-sarnese;
  • le connessioni nel Cilento e nel Molise;
  • mantenere GNL e nucleare nella ‘Tassonomia Ue’ delle fonti di energia compatibili;
  • il Porto di Civitavecchia
  • l’intera rete ferroviaria di collegamento Milano-Ventimiglia, compreso l’inserimento omogeneo del Terzo Valico;
  • completamento del corridoio trans-europeo tra Berlino e Palermo con la realizzazione della continuità territoriale tra Sicilia e Calabria (ponte sullo Stretto).

LA POLITICA ESTERA: SÌ ALLA NATO E DIFESA DEGLI INTERESSI ITALIANI A BRUXELLES

La Lega, nonostante un passato di vicinanza alle posizioni della Russia, non mette in dubbio l’appartenenza del nostro paese alla Nato e il “rispetto degli impegni assunti nell’Alleanza Atlantica”. Il partito di Matteo Salvini, però, mette qualche paletto. “L’Italia deve avere come obiettivo la stabilità, tenendo in considerazione che l’allargamento di un’alleanza su un determinato scacchiere, comporta un’alterazione dell’equilibrio necessario per la pace in Europa”. Per ciò che riguarda l’Europa il programma della Lega sostiene la necessità di un “governo italiano a Bruxelles a difesa degli interessi nazionali”, con l’obiettivo di “riportare al centro dell’Unione il principio di sussidiarietà che l’Europa ha trascurato”, favorendo invece “decisioni imposte a livello sovranazionale a svantaggio degli Stati”. Il partito di Salvini sottolinea anche la necessità di ricorrere al voto all’unanimità nel Consiglio Ue per “difendere la sovranità nazionale nelle decisioni di politica estera, di sicurezza e di difesa”. Quest’ultimo punto, se applicato, renderebbe molto più difficile e macchinoso il processo decisionale.

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