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Per Patuanelli l’idrogeno è la molecola del futuro

Idrogeno

Secondo il ministro Patuanelli l’Italia può diventare il primo hub europeo per la fornitura di nuova energia. L’articolo di Alessandro Sperandio

Per l’Italia il futuro energetico si chiama anche idrogeno. L’obiettivo è quello di attribuire a questa fonte un ruolo chiave nel processo di decarbonizzazione che l’Europa ha intrapreso. Un percorso che può avere buone chance di successo come dimostra un recente studio di The European House-Ambrosetti per Snam che ipotizza per la Penisola un ruolo “ponte” per il trasporto tra Nord Africa e resto d’Europa, oltre a utilizzarlo per i trasporti, l’industria e il riscaldamento. Con meno emissioni e 540mila nuovi posti di lavoro al 2050.

PATUANELLI, INVESTIREMO NON MENO DI 3 MILIARDI SU IDROGENO

Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, intervenendo all’assemblea di Confidustria, ha parlato dell’idrogeno come “molecola del futuro” e promesso che tra Recovery fund e legge di Bilancio “investiremo non meno di 3 miliardi” sull’idrogeno, “l’Italia può diventare il primo hub europeo per la fornitura di nuova energia”.

IMPRESE PRONTE

Il fatto che le imprese italiane puntino sul Recovery Fund per spingere la transizione energetica che dovrà avere come caposaldi una progressiva affermazione delle fonti rinnovabili e dell’idrogeno non è un mistero. Lo si è ribadito nel corso dell’Italian Energy Summit del Sole 24 Ore a cui hanno partecipato i big del settore per fare il punto sugli sviluppi della transizione. Come Claudio Descalzi, numero uno di Eni che nell’illustrare i progetti del Cane a sei zampe relativi al Carbon Capture use and storage ha ricordato l’importanza dell’idrogeno e il fatto che tutti i complessi industriali che usano gas “potranno usare idrogeno, un salto importantissimo. Pensiamo che nei prossimi 5-6 anni arriveremo a catturare più di 6 milioni di tonnellate all’anno di Co2”, ha aggiunto.

ALVERÀ: ITALIA IN PRIMA FILA

Sul fronte dell’idrogeno l’Italia è “messa benissimo ed in prima fila. Siamo molto avanti in alcune sperimentazioni. Abbiamo una filiera industriale che è molto dinamica, molto avanti. Abbiamo un vantaggio geografico fondamentale perché siamo già interconnessi con il nordafrica”, ha sottolineato il ceo di Snam, Marco Alverà. “I nostri tubi sono pronti a trasportare l’idrogeno. Ora il lavoro che stiamo facendo è sulle stazioni di pompaggio. Il motivo per il quale lo stoccaggio dell’idrogeno avrà così tanta quota di mercato è proprio il vantaggio di stoccare idrogeno e non elettroni. La frontiera della ricerca per noi è quella di capire cosa accade se mettiamo l’idrogeno negli enormi giacimenti di gas che abbiamo. Se riuscissimo a usare i giacimenti avremmo vantaggio strategico pazzesco”.

STARACE: IDROGENO VERDE È IL FUTURO E SARÀ SFIDA EUROPEA

Stesso discorso anche da parte dell’ad di Enel Francesco Starace che ha parlato di “idrogeno ‘verde’, decarbonizzato alla radice”: “È il futuro, e la transizione sarà molto breve. Ci sono due condizioni che si devono verificare perché sia competitivo con l’attuale idrogeno” blu: “Devono scendere i costi. Da una parte quello dello rinnovabili fra 40 e 50 dollari al megawattora, e su questo ci siamo, dall’altra deve scendere notevolmente il costo degli elettrolizzatori. Questa è la sfida”. Una sfida, ha ribadito, “europea”: “Nascerà un’industria europea dell’idrogeno verde così come è nato Airbus e altre iniziative. Questo è un caso da manuale e sono convinto che avverrà”.

SCHIEPPATI (TAP): GASDOTTO GIÀ PRONTO PER L’IDROGENO

L’avvio delle consegne di gas naturale in Italia attraverso il gasdotto transadriatico (Tap) prendera’ il via entro la fine dell’anno. Ma la novità non è solo quella: secondo il managing director di Trans Adriatic Pipeline, Luca Schieppati, “l’infrastruttura nasce già pronta a portare idrogeno in miscela e biometano: oggi trasporterà il gas al fine di abbattere il carbone, ma domani sarà perfettamente in grado di garantire il corridoio di trasporto di energia in linea con le aspettative e le esigenze future.

BOZZA DOCUMENTO CAMERA: FONDAMENTALE IDROGENO PER MOBILITÀ

Intanto proseguono i lavori della Camera sul Recovery Fund. Nella bozza del documento con cui la commissione Attività produttive della Camera commenta la relazione della commissione Bilancio viene sottolineato, tra le altre cose, il fondamentale ruolo della mobilità sulla quale la commissione chiede “un intervento complessivo che riguardi la decarbonizzazione del settore trasporti”, non solo basati su smart mobility, biocombustibili e Gnl ma anche idrogeno.

Articolo pubblicato su energiaoltre.it

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