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Pensioni, INPS smentisce la CGIL e Durigon tira le orecchie al presidente Fava
L’INPS smentisce la CGIL sull’aumento dell’età necessaria per andare in pensione. INPS, dopo le polemiche, manda in revisione l’applicazione che simula l’accesso alle pensioni e Durigon tira le orecchie di Gabriele Fava (Presidente INPS)
“L’aumento dei requisiti per andare in pensione fatto trapelare in maniera impropria e avventata dall’INPS non ci sarà”. A dirlo, con una tirata d’orecchie all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, è il sen. Claudio Durigon, sottosegretario al lavoro della Lega.
PENSIONI: LA SMENTITA DELL’INPS DI GABRIELE FAVA
L’INPS si è affrettata a lasciare una comunicazione nella quale “smentisce l’applicazione di nuovi requisiti pensionistici” e “garantisce che le certificazioni saranno redatte in base alle tabelle attualmente pubblicate”. Un piccolo terremoto, quindi, in casa Lega. Va ricordato, infatti, che ad aprile 2024 è stato chiamato a guidare l’Istituto Gabriele Fava, avvocato giuslavorista sponsorizzato dagli ambienti della Lega vicini al ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti.
⚠️L’#INPS smentisce l’applicazione di nuovi requisiti pensionistici.
L’Istituto garantisce che le certificazioni saranno redatte in base alle tabelle attualmente
pubblicate.👉 https://t.co/PmCZfP2UnR#INPSComunica pic.twitter.com/IqoGPsexWR
— INPS (@INPS_it) January 9, 2025
L’ALLARME DELLA CGIL PER IL SIMULATORE DELLE PENSIONI DELL’INPS
A fare scattare l’allarme è stata una segnalazione, errata della Cgil, in merito ai requisiti per accedere alla pensione. Il sindacato si era accordo che nell’applicativo dell’INPS utilizzato dai patronati per i calcoli previdenziali, i requisiti anagrafici e contributivi per andare in pensione dal 2027 erano stati alzati di tre mesi. E di altri 2 mesi dal 2029, senza che vi fosse alcun decreto a supporto. A cambiare sarebbe anche la pensione anticipata: i contributi necessari, a prescinderà dall’età, passerebbero dai 42 anni e 10 mesi di oggi (un anno in meno per le donne) a 43 anni e 1 mese nel 2027 e 43 anni e 3 mesi dal 2029. Attualmente, invece, per andare in pensione servono due requisiti alternativi: 67 anni di età oppure 42 anni e dieci mesi di contributi per chi accede alla pensione anticipata.
I CALCOLI SULL’ASPETTATIVA DI VITA: L’AUDIZIONE DEL PRESIDENTE ISTAT FRANCESCO MARIA CHIELLI
Calcoli che dipendono dalle variazioni sull’aspettativa di vita, come sottolineato dal presidente dell’Istat Francesco Maria Chelli nel corso della sua audizione in Parlamento dello scorso 7 ottobre sul Piano strutturale di bilancio. “Le prospettive sulla “speranza di vita a 65 anni” presagiscono una crescita importante dell’età di pensionamento – aveva detto il presidente Chielli -. Rispetto agli attuali 67 anni, si passerebbe a 67 anni e 3 mesi dal 2027, a 67 anni e 6 mesi dal 2029 e a 67 anni e 9 mesi dal 2031, per arrivare a 69 anni e 6 mesi dal 2051”. Previsioni che sono tutte da verificare. Infatti, negli ultimi quattro anni l’aspettativa di vita, per via della pandemia da Covid19, non solo non è aumentata ma è anche diminuita.
DURIGON: LA LEGA SCONGIURERÀ IPOTESI AUMENTO ETÀ PENSIONABILE
In ogni caso, secondo la Lega, le progressioni di cui ha discusso il presidente dell’Istat non devono preoccupare i contribuenti. “Nel momento in cui si registrasse un aumento effettivo dell’aspettativa di vita, come Lega faremo di tutto per scongiurare l’ipotesi di un aumento dell’età pensionistica – ha sottolineato il senatore Durigon -, esattamente come facemmo con la norma che bloccò l’aumento per l’aspettativa di vita nella riforma Quota 100”. Già nel 2019 la Lega ha bloccato fino al 2026 il requisito dei 42 anni e 10 mesi.