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Perché chiude Anpal e cos’è Sviluppo lavoro Italia

Anpal Lavoro

Dopo otto anni Anpal viene soppressa. La nuova riorganizzazione del Ministero del Lavoro passa anche dalla nascita dell’agenzia Sviluppo lavoro Italia

La riorganizzazione interna avviata al Ministero del Lavoro, che sta ultimandosi e che ha portato nei giorni scorsi alla nomina dei capi dei nuovi Dipartimenti, porta con sé un’altra importante novità voluta dalla ministra Calderone: dopo otto anni cessano la propria operatività Anpal e Anpal servizi, formalmente vengono soppresse, e le politiche attive nazionali e regionali del Lavoro tornano al Ministero con la creazione di Sviluppo Lavoro Italia.

FUNZIONI DI SVILUPPO LAVORO ITALIA

Si tratta di un’Agenzia che ha l’obiettivo di migliorare e innovare i servizi per il lavoro agendo sia sul fronte di una più stretta integrazione con il sistema dell’istruzione e della formazione, sia sul rapporto delle istituzioni, centrali e locali. Nel cda dell’Agenzia territoriale in house del ministero è prevista la presenza di un rappresentante delle Regioni. La nuova agenzia si occuperà della programmazione delle politiche del lavoro guardando alle risorse, del supporto per l’evoluzione della rete dei servizi per il lavoro, delle nuove competenze e dell’inclusione sociale e lavorativa con la promozione dell’inserimento stabile nel mercato delle fasce più deboli della popolazione.

CHI E’ PAOLA NICASTRO

La presidente e ad dell’Agenzia, Paola Nicastro, ha spiegato che “Sviluppo Lavoro Italia nasce per essere un facilitatore e acceleratore di processi, anche grazie alla capillare presenza di sedi operative sui territori regionali”.

Nicastro a metà febbraio era stata nominata – dall’assemblea dei soci di Anpal servizi – presidente e amministratore delegato dell’Agenzia tecnica del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Nicastro, che ha lasciato il ruolo di direttore Generale di Arpal Umbria, come scrive Italia Oggi, “vanta un’esperienza consolidata in materia di politiche attive del lavoro. Profonda conoscitrice della macchina amministrativa, è tra i massimi esperti italiani in materia di politiche del lavoro.

Avvocato giuslavorista, per oltre venti anni dirigente nella Pubblica Amministrazione, ha diretto diverse divisioni del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, occupandosi, tra le altre cose, della gestione degli affari legali e del contenzioso con particolare riferimento alle attività di formazione e politica attiva finanziate con i fondi europei, della gestione di progetti speciali per le aziende in crisi, degli interventi nell’ambito degli aiuti di Stato, del controllo dei Fondi strutturali (FSE e FEG), della vigilanza sui Fondi Interprofessionali”.

LE PREOCCUPAZIONI DEI SINDACATI

Ai sindacati, preoccupati delle sorti del personale (di Anpal, ndr), è stato assicurato che, per evitare scossoni e garantire la continuità amministrativa, non cambierà nulla. “Quindi – ha spiegato al Cgil – il personale resterà dove si trova, ossia nella sede di Via Fornovo, almeno fino a riorganizzazione conclusa e risponderà ai dirigenti attuali fino a conclusione degli interpelli e conseguente riorganizzazione delle competenze nei nuovi uffici”.

LA FINE DI ANPAL

Anpal dunque, abbassa la saracinesca. La sua storia è caratterizzata da alti e bassi, anche con annesse varie polemiche ai tempi dei governi Conte quando l’agenzia era guidata da Domenico Parisi, fortemente voluto dall’allora leader del M5s Luigi Di Maio. Il vertice amministrativo di Anpal, da giugno 2021, è stato rappresentato dal Commissario straordinario, Raffaele Michele Tangorra,  Dal 1° marzo Anpal e Anpal Servizi hanno cessato la propria operatività.

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