Al via la seconda edizione di Capri D’Autore, la rassegna culturale curata da Vis Factor.…
Perché il dl balneari non piace ai balneari (e Bruxelles se la ride)
Imprenditori e sindacati preoccupati per le nuove misure introdotte dal governo Meloni sulle concessioni balneari. Plaude l’Ue
Il decreto balneari non piace ai balneari. Le decisioni del Governo Meloni in Consiglio dei ministri sembravano aver chiuso il caso, con il placet di Bruxelles. E invece no. Imprenditori e sindacati sono sul piede di guerra. Il decreto legge approvato prevede la proroga delle concessioni fino al 2027, il timing del bando delle gare entro il giugno precedente e il pagamento di un indennizzo da parte di chi subentra a chi lascia, assicurando la continuità occupazionale dei lavoratori.
IL PLAUSO DELL’UE: “BENE ROMA SUI BALNEARI, ORA LA RIFORMA DIVENTI REALTA’”
Anche oggi l’Unione europea, attraverso un proprio portavoce, ha voluto applaudire il raggiungimento di “un’intesa comune” con l’Italia. L’adozione del decreto legge “è un passo importante nella giusta direzione” e “speriamo” di chiudere la procedura d’infrazione sulle concessioni balneari, “ma lo faremo soltanto quando la legislazione italiana sarà pienamente in linea con il diritto Ue”. La cooperazione con Roma proseguirà affinché la riforma diventi effettiva con “le nuove procedure di gara entro la scadenza del 2027”. “Il governo – ha aggiunto un altro portavoce Ue – ha preso una decisione importante, ora deve essere trasformata in realtà”.
FITTO: “SU BALNEARI CHIUSA ANNOSA E COMPLESSA QUESTIONE”
Per il ministro agli Affari europei Raffaele Fitto “la collaborazione fra Roma e Bruxelles ha consentito di trovare un punto di equilibrio tra la necessità di aprire il mercato delle concessioni balneari e l’opportunità di tutelare le legittime aspettative degli attuali concessionari italiani”. E si chiude così “un’annosa e complessa questione”. “Nel Consiglio dei ministri – scrive sui social Fitto – abbiamo approvato un Dl che introduce disposizioni per risolvere definitivamente 16 procedure d’infrazione che la Commissione Ue ha aperto nei confronti dell’Italia: 6 casi saranno subito archiviati, per gli altri 11 l’iter che porterà presto alla stessa conclusione”.
CNA BALNEARI: SIAMO INSODDISFATTI, PIU’ OMBRE CHE LUCI
Da parte delle imprese e dei sindacati monta però il malcontento. “Il provvedimento sulle concessioni Balneari adottato dal consiglio dei ministri – puntualizza Cna Balneari – non ci soddisfa. Se da un lato, infatti, la continuità delle attuali concessioni fino al 30 settembre del 2027 è positiva, i criteri previsti per il nuovo assetto non tutelano le imprese al momento attive”.
“Allungare l’efficacia delle attuali concessioni per tre anni – sottolinea – concede alle amministrazioni competenti e alle imprese un tempo congruo per programmare il futuro di un settore trainante per il turismo e per l’economia. La nostra battaglia ha permesso alla categoria di ottenere una serie di risultati: il riconoscimento della capacità tecnico-professionale dei partecipanti alle future gare destinato ad agevolare le micro e le piccole imprese; la valorizzazione di quanti hanno ricavato la parte prevalente del proprio reddito dall’attività balneare; l’impegno ad assumere i dipendenti impegnati nelle imprese eventualmente oggetto di passaggio della concessione; la determinazione di un numero massimo di concessioni in capo allo stesso offerente al fine di evitare una concentrazione”.
“Nel provvedimento non ci soddisfa invece che sia previsto per gli attuali concessionari solo la remunerazione degli investimenti ancora da ammortizzare – aggiungono i balneari – senza prevedere nulla per gli investimenti effettuati nel corso di una intera vita imprenditoriale, limitandosi a un riconoscimento solo per l’ultimo quinquennio”. “Siamo estremamente preoccupati – concludono – per il futuro delle 30mila imprese Balneari, che tanto hanno fatto per qualificare l’offerta turistica, il 70 per cento delle quali micro e piccole imprese, che danno lavoro a ben 300mila addetti anche in aree fortemente disagiate sul versante socio-economico”.
SIB E FIBA: VALUTIAMO INIZIATIVE SINDACALI
“Il provvedimento legislativo adottato dal Consiglio dei ministri sulle concessioni demaniali marittime vigenti non ci soddisfa perché prevede la messa a gara delle aziende”: è la presa di posizione, in una nota congiunta, di Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano balneari aderente a Fipe/Confcommercio, e Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba/Confesercenti. “Riuniremo gli organismi dirigenti delle nostre organizzazioni per una valutazione del provvedimento legislativo e per decidere le conseguenti iniziative sindacali”, annunciano Capacchione e Rustignoli.