Le minacce delle spie russe all’Unione europea e all’Italia sono di natura ibrida: cresce e si diffonde la disinformazione ma aumentano anche le azioni violente e di sabotaggio. Il report degli 007 italiani
“I 49 minuti cui abbiamo assistito pochi giorni fa hanno complicato ulteriormente lo scenario mondiale”. I 49 minuti a cui si riferisce il prefetto Vittorio Rizzi, Direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, nel corso della presentazione della Relazione annuale Intelligence 2025, sono quelli in cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stato ridicolizzato nel corso della conferenza stampa nello studio Ovale, sotto lo sguardo impassibile del presidente Usa Donald Trump. Una rappresentazione quasi primordiale di come siano cambiati i perimetri delle alleanze. “La riflessione è che qualsiasi soluzione comporterà una rimodulazione della sicurezza in Europa”, valuta il prefetto Rizzi.
Insomma, l’Unione europea deve darsi da fare e deve fare in fretta.
LE MINACCE IBRIDE ALLA SICUREZZA EUROPEA
L’Unione europea (e l’Italia) non sono minacciate solo lungo i propri confini fisici. Sono, infatti, i confini immateriali a essere quelli più a rischio attraverso la disinformazione e gli attacchi cyber. La relazione degli 007 italiani individua nella Russia uno dei più importanti autori di minacce ibride alla sicurezza nazionale ed europea “avvalendosi dell’Intelligence, della stampa, di mezzi economici, cibernetici e diplomatici, nonché dell’uso di forze militari”. Nel mirino di Mosca ci sono finiti i Paesi che sostengono le posizioni del Governo ucraino “cercando di minare la coesione del fronte occidentale, gestendo a proprio vantaggio le forniture di beni di primaria importanza (soprattutto energia e materie prime), conducendo attività sempre più aggressive, nonché influenzando il dibattito democratico dei Paesi destinatari della minaccia”. Ma non solo. Mosca, infatti, secondo il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica ha alzato il tiro. “L’elemento innovativo rispetto alle modalità con le quali la Russia ha portato avanti le proprie campagne e azioni ibride negli ultimi anni è rappresentato da un aumento delle azioni di sabotaggio e degli atti di violenza. Il Cremlino sta quindi ampliando la portata e il ritmo delle proprie operazioni asimmetriche contro gli Stati occidentali, compresi atti fisici di sabotaggio a siti militari o di aziende interessate al sostegno degli sforzi militari dell’Ucraina, affidandosi anche a persone che non hanno cittadinanza russa così da potere meglio argomentare la propria estraneità alle operazioni”.
DALLE PAROLE AI FATTI: I SABOTAGGI E LE AZIONI DI NATURA VIOLENTA DELLE SPIE RUSSE
Le azioni violente in Europa occidentale servono a manipolare la “percezione di sicurezza delle opinioni pubbliche europee e alla delegittimazione dei Governi schierati a fianco dell’Ucraina”. Tuttavia, la comunità intelligence italiana non ha riscontrato casi accertati di azioni di sabotaggio da parte russa nel nostro Paese, né sono stati registrati eventi di natura violenta sul territorio italiano riconducibili a quella matrice”. Sono stati contati, però, almeno 37 azioni di sabotaggio di possibile origine russa sul territorio europeo. “D’altra parte, la disinformazione russa – intesa come insieme di attori, vettori di propagazione e contenuti della propaganda e della disinformazione di quel Paese – si è confermata quale principale direttrice geopolitica dell’azione straniera di manipolazione delle informazioni e di interferenza (FIMI) ai danni delle istituzioni e delle comunità occidentali, svolta prevalentemente in ambiente digitale, in particolare tramite media outlet e social media”.
RINTRACCIATI ALMENO 75 CONTENUTI DISNFORMATIVI PRO CREMLINO IN LINGUA ITALIANA
In tale ambito EUvsDisinfo ha rilevato almeno 75 contenuti disinformativi pubblicati da outlet pro-Cremlino in lingua italiana. ““Durante il 2024 sono stati altresì riscontrati sia un ampio sviluppo di narrazioni cross social media, sia l’utilizzo di notizie false (fake news) e di video e audio artefatti tramite intelligenza artificiale (deep fake) – si legge nella relazione -. Parimenti, è stato confermato il ricorso a entrambe le direttrici dei flussi narrativi: top-down, con origine in dichiarazioni di esponenti governativi e media ufficiali, poi viralizzate e amplificate a cura degli altri veicoli della diffusione, o, viceversa, bottom-up, a partire dall’ampia e diversificata sovrabbondanza di utenze dell’infosfera – seppure eterodirette o, comunque, stimolate – poi rilanciate da media outlet, in tal modo acquisendo progressivamente l’aura di attendibilità”.
I TEMI DELLA DISINFORMAZIONE RUSSA IN EUROPA: ELEZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO E G7 A GUIDA ITALIANA
Ma quali sono stati i temi sui quali si è concentrata l’attività di “manipolazione informativa e interferenza” riconducibili agli apparati governativi russi? L’Ue, prima di tutto, è stata interessata da azioni di sabotaggio informativo in materia di elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo 2024. “Lo scenario è stato caratterizzato da obiettivi di delegittimazione delle istituzioni dell’Unione attraverso narrazioni che, al suddetto fine, hanno coinvolto in chiave critica anche i Governi degli Stati membri, stigmatizzandone la distanza dai cittadini, il difetto di rappresentatività degli organi elettivi e il tradimento delle aspettative degli elettori, in molti casi fondate sull’uso strumentale, la semplificazione o la generalizzazione di preesistenti cause del malcontento sociale e della crisi economica – si legge nella Relazione annuale -. Sono state registrate anche narrazioni volte a spingere l’elettorato europeo verso l’astensione dal voto o, in alternativa, a votare l’ala politica euroscettica che, riguardo al conflitto in Ucraina, dimostra un orientamento contrario alla prosecuzione della fornitura di armi europee a Kiev e favorevole a una soluzione rapida del confronto (con soddisfazione delle aspettative di Mosca sui territori contesi)”.
LA PRESIDENZA ITALIANA DEL G7 NEL MIRINO DELLE SPIE RUSSE
A essere interessata dall’azione di disinformazione russa anche la Presidenza italiana del G7. Il nostro paese, infatti, è uno dei più ingaggiati al fianco dell’Ucraina. “La disinformazione russa si è sviluppata anzitutto su narrazioni inerenti alla dichiarazione congiunta rilasciata dai leader dei Paesi G7 in relazione al conflitto in Ucraina, presentata come russofobica, mentre i membri europei del Gruppo sono stati descritti come asserviti agli Stati Uniti per portare avanti politiche anti-Cremlino”, scrive ancora il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica. Nel mirino delle “spie da tastiera” russe non c’è stato solo il G7. Nel 2024 l’Italia è stata destinataria di un’ampia campagna globale di manipolazione informativa e ingerenza “volta a polarizzare l’opinione pubblica occidentale a favore della Cina e dei BRICS su temi quali la politica internazionale, l’economia globale e la competitività tecnologica”. L’azione è stata condotta attraverso “la diffusione di contenuti disinformativi focalizzati sul posizionamento dell’Italia nell’Unione Europea e nel consesso G7, promuovendo una narrazione principale incentrata sull’allontanamento intenzionale dell’Italia dalla sfera occidentale, con la messa in discussione di posizioni di UE e USA”.