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Perché medici e biologi protestano contro le farmacie

L’accordo annunciato dalle Regioni per le farmacie dei servizi scatena polemica e forti proteste da parte di alcune categorie 

Un passo avanti per l’accessibilità ai servizi sanitari. Così è stato presentato l’Accordo collettivo nazionale tra farmacie e Servizio sanitario nazionale, firmato dalla Conferenza Stato-Regioni. Per alcune categorie, però, si tratterebbe piuttosto di un grosso passo indietro. Basta dare un’occhiata all’ondata di critiche sollevata da medici e biologi, che contestano la qualità e l’attendibilità di alcune prestazioni sanitarie affidate ai farmacisti. Un duro scontro tra vari interessi in campo.

Il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ha sottolineato l’importanza dell’intesa, che coinvolge circa 19mila farmacie private e 1.700 pubbliche, ridefinendo il loro ruolo come “presidi essenziali e vicini alle esigenze di salute dei cittadini”. L’accordo, ha aggiunto Marco Alparone, presidente del comitato di settore Regioni-Sanità, “garantirà maggiore accessibilità ai servizi nei territori, in particolar modo per quelli che riguardano la gestione delle patologie croniche e la prevenzione”.

TEST DIAGNOSTICI E VACCINI NELLE FARMACIE: COSA PREVEDE L’ACCORDO

Tra le principali novità dell’intesa si registra l’estensione dei servizi offerti dalle farmacie, che comprenderanno: prenotazione di visite; somministrazione di vaccini; test diagnostici, inclusi quelli con prelievo di sangue capillare; telemedicina e prestazioni professionali.

Questi servizi, già in fase sperimentale, saranno ora garantiti su tutto il territorio in maniera omogenea e in convenzione con il Ssn. Per Federfarma, l’associazione che rappresenta le farmacie private, si tratta di un’innovazione che “rafforza l’assistenza di prossimità”. Il presidente Marco Cossolo (nella foto) ha inoltre definito “ingiustificata” la reazione di alcune sigle del settore sanitario.

LA DURA REAZIONE DI MEDICI E BIOLOGO CONTRO I TEST NELLE FARMACIE

L’opposizione al provvedimento è stata immediata. Secondo Vincenzo D’Anna, presidente di Fnob, la federazione dei biologi, l’idea che le farmacie possano svolgere attività di diagnostica di laboratorio è “allucinante”. “Siamo allibiti di fronte alla possibilità che i farmacisti possano firmare referti di esami di prima istanza, suggerendo che le attrezzature in farmacia sarebbero simili a quelle nei laboratori di analisi. Non esiste alcuna norma che consenta ai farmacisti di firmare referti diagnostici”, ha dichiarato.
Uno dei nodi principali riguarda i test sul sangue capillare (prelevato dal polpastrello), che secondo i biologi non possono garantire lo stesso livello di attendibilità degli esami effettuati su sangue venoso nei laboratori specializzati. “La differenza tra esami su sangue venoso e capillare è molto significativa, paragonabile a quella tra il sole e la luna”, ha avvertito D’Anna.

“UN RISCHIO PER LA QUALITÀ DEL SERVIZIO”

Anche l’Anaao Assomed, il principale sindacato dei medici ospedalieri, ha espresso “forte preoccupazione”. Il segretario Pierino Di Silverio ha criticato il provvedimento, sostenendo che “l’accordo compromette la tutela della qualità e l’attendibilità dei servizi, cui si aggiunge la grave invasione di competenze di medici e altri professionisti”.

Secondo Di Silverio, la refertazione degli esami in farmacia “non rispetta i requisiti previsti per i servizi di medicina di laboratorio accreditati”, sollevando anche possibili problemi medico-legali. Un altro aspetto controverso riguarda l’idea che questo provvedimento possa contribuire a ridurre le liste d’attesa. “Va chiarito che queste misure non rappresentano in alcun modo un antidoto alle liste d’attesa, fenomeno che non riguarda la diagnostica di laboratorio dove l’offerta è adeguata e distribuita sul territorio”, ha precisato il sindacalista.

La questione potrebbe presto avere sviluppi, con la possibilità di nuove linee guida o interventi normativi per chiarire i limiti delle prestazioni sanitarie erogabili in farmacia. Nel frattempo, la tensione tra le categorie professionali rimane alta e la prossima puntata dello scontro è soltanto rimandata.

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