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Separati in casa. Perché Salvini e Meloni sono divisi su Campidoglio e non solo

Salvini Meloni

Il centrodestra fatica a unirsi perché Matteo Salvini e Giorgia Meloni sembrano divisi su tutto, da un ipotetico futuro governo alla scelta del candidato per la corsa a sindaco di Roma, passando per la politica estera

Separati in casa. Matteo Salvini e Giorgia Meloni sono divisi su tutto e il centrodestra resta frammentato. Al momento le posizioni divergono sulla scelta del candidato per il Campidoglio, ma le divisioni restano anche su temi di politica estera, con posizioni differenti sulla vittoria di Biden ad esempio, e su un possibile futuro governo del centrodestra.

LA DIVISIONE SU ROMA

Salvini e Meloni sono divisi sul candidato a sindaco di Roma. Nella “sua” città, Giorgia Meloni vorrebbe un suo candidato. Il nome preferito dalla leader di Fratelli d’Italia al momento sarebbe il presidente della Croce Rossa Francesco Rocca.

Berlusconi sembra continuare a preferire Bertolaso mentre Matteo Salvini ha dichiarato: “Io sto cercando altre ipotesi”. Ma alla domanda sui possibili litigi con Meloni, Salvini cerca di calmare le acque: “Litigi con Meloni? Lavoriamo insieme nel centrodestra e i risultati si stanno vedendo”, ha detto a Radio 24.

“Stiamo sentendo sindaci e territori per la nostra proposta di Recovery Plan che faremo a gennaio, speriamo venga ascoltata dal governo” ha aggiunto il leader della Lega. “Alle amministrative del 2021 uniti si vince. Roma e Milano meritano qualche giorno di riflessione in più visto che le proposte abbondano. Ma questo non è litigare, questo è scegliere”, ha poi chiarito Salvini.

SUL POSSIBILE GOVERNO DI CENTRODESTRA

Sul tema del possibile governo di centrodestra, Salvini ha detto che “tantissimi in Parlamento non ne possono più di questo governo, anche tra 5S e Pd. La via maestra sono le elezioni. Se così non fosse, penso che il centrodestra dovrebbe assumersi la responsabilità di prendere per mano questo Paese e fare alcune riforme”.

Più fredda Meloni, che ha dichiarato: “È un po’ difficile che si realizzi, non so quanto sia utile fare un altro governo che si regga di nuovo su un voto di scarto”. Per lei il discorso sembra essere chiuso, scrive Repubblica.

POLITICA ESTERA

Meloni, attuale presidente del Partito dei Conservatori e Riformisti Europei, non si è entusiasmata troppo per la vittoria di Joe Biden, ma è sicuramente stata più aperta di Salvini, che – come ha scritto anche Repubblica “ha faticato parecchio ad accettare la sconfitta del suo idolo a stelle e strisce”. “I rapporti tra la Lega e la democrazia americana sono solidi e lo saranno sempre di più”, ha detto Salvini a fine novembre dopo l’incontro a Villa Taverna con l’ambasciatore statunitense. Poi, a metà dicembre, è arrivato il “riconoscimento” (o come lo chiama Repubblica, “il rospo ingoiato”): “A me interessa il rapporto con gli Stati Uniti, che è modello di libertà a prescindere da chi ne sia il presidente”.

Sarà forse un caso – fa notare il quotidiano romano, ma è proprio da quel momento che Salvini ha aperto all’ipotesi di un governo di transizione per uscire dalla crisi, “fino alla nuova doccia gelata di Giorgia Meloni”.

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