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Perché serve una buona legge sul lobbying
Dopo le parole della premier Meloni arriva l’appello di lobbisti e comunicatori per una buona regolamentazione del lobbying
Le dichiarazioni della premier Giorgia Meloni nel corso dell’ultima conferenza stampa su “affaristi e lobbisti” hanno sollevato più di una polemica e riacceso i riflettori sulla necessità di regolamentare il lobbying e la rappresentanza di interessi.
Qui riportiamo un appello di lobbisti e comunicatori affinché si proceda rapidamente verso “una buona legge sul lobbying”.
L’APPELLO DI LOBBISTI E COMUNICATORI
Siamo lobbisti. Cioè professionisti: comunicatori, manager, consulenti, studiosi, esperti. Lavoriamo per aziende o in proprio, ci occupiamo di relazioni pubbliche, facciamo parte di associazioni, fondazioni e think tank. Siamo specialisti: conosciamo i principi fondamentali del diritto e dell’economia, della comunicazione e del marketing, sappiamo come si scrive una legge, verifichiamo nel dialogo l’incidenza di una misura sul bilancio di un Ente pubblico e le compatibilità con le esigenze del sistema in cui tutti operiamo. Il nostro lavoro si svolge nel dialogo quotidiano con le Istituzioni – che avviene sempre in un clima di attenzione, trasparenza e rispetto reciproco – e nel monitoraggio e ascolto dell’opinione pubblica. Così contribuiamo al processo democratico.
Restiamo quindi delusi e sconcertati quando – periodicamente – si fa riferimento al lobbismo per indicare attività illecite, oscure, oltre il confine della legalità. Noi e migliaia di professionisti del settore – un mercato ancora piccolo ma in crescita costante, con una presenza sempre più marcata di giovani professionisti – ci sentiamo profondamente offesi ad essere descritti come “affaristi” o “maneggioni”. Da decenni si parla di un provvedimento di legge che dovrebbe regolare le attività lobbistiche, che però non vede mai la luce. Non è il caso di indagare i motivi dei ritardi.
Siamo consapevoli della complessità della materia, ma il dato di fatto è che l’Italia è oggi uno dei pochi paesi democratici a non avere alcuna legislazione sul lobbying: non disposizioni “punitive”, che dicano “in negativo” ciò che non si può fare, ma un quadro di regole chiare, che favoriscano la trasparenza, il dialogo e la reciprocità nel rapporto tra rappresentanti di interesse e decisori. Rivolgiamo quindi al Legislatore una richiesta formale e semplice. Si proceda senza indugio all’approvazione di una legge sul lobbying, affinché si smetta di parlare del tema impropriamente, finendo per mettere sotto accusa un intero comparto di seri professionisti.
I FIRMATARI DELL’APPELLO
Raffaele Abbattista
Lelio Alfonso
Francesco Andriani
Natale Arcur
Andrea Bagnolini
Antonio Barreca
Roberto Basso
Rodolfo Belcastro
Alessandro Beulcke
Daniela Bianchi
Fabio Bistoncini
Gaspare Borsellino
Tiberio Brunetti
Francesca Buttara
Roberto Calise
Sarah Cantarella
Maria Laura Cantarelli
Francesca Chiocchetti
Claudio Colaiacomo
Stefano Colarieti
Gianluca Comin
Pier Luigi Dal Pino
Niccolò de Arcayne
Gabriel De Gaetano
Giuseppe De Lucia
Felice D’Endice
Alfonso Dell’Erario
Luca Del Pozzo
Elena Di Giovanni
Paolo Esposito
Pierangelo Fabiano
Federico Fabretti
Alessandro Fonti
Martina Gelardi
Stefano Genovese
Gianluca Giansante
Domenico Giordano
Giorgia Golisciani
Gaetano Grasso
Leonardo Iacovelli
Francesco Macchia
Giovannantonio Macchiarola
Vincenzo Manfredi
Matteo Mauri
Massimo Micucci
Andrea Morbelli
Erika Munno
Toni Muzi Falconi
Marica Nobile
Donato Marco Occhilupo
Diotima Pagano
Mariella Palazzolo
Veronica Pamio
Carlo Pedata
Alessandro Pica
Lara Pontarelli
Luigi Quaranta
Roberto Race
Claudia Raggi
Stefano Ragugini
Camillo Ricci
Fabiana Rigirozzo
Laura Rovizzi
Alfonso Ruffo
Mariangela Rulli
Francesca Aurora Sacchi
Filippo Salone
Ermanno Sgaravato
Francesca Santoro
Luigi Santoro
Paolo Sarzana
Nicolò Scarano
Antonio Sfameli
Licia Soncini
Marco Sonsini
Franco Spicciariello
Luciano Stella
Michelangelo Suigo
Piermario Tedeschi
Valeria Torta
Claudio Velardi
Antonio Vella
Michele Vitiello