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La revisione del Pnrr e le concessioni balneari: i conti aperti del Governo con Bruxelles

Pnrr Quarta Rata

Dal ministro Fitto la certezza: “Non tutti i progetti Pnrr saranno realizzati entro il 2026”. La preoccupazione delle parti sociali. Il punto Italia-Ue tra Pnrr e balneari

Arriverà questo pomeriggio, nell’aula della Camera, il voto di fiducia sul Pnrr. Il Governo ieri ha posto la fiducia sul decreto recante disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza – Pnrr e del Piano nazionale degli investimenti complementari al Pnrr (Pnc), nonché per l’attuazione delle politiche di coesione e della Politica agricola comune.

Le parti sociali, sindacati e Confcommercio, sono preoccupati dalla revisione del Pnrr che appare, dalle parole del ministro Fitto, già concordata in linea di massima con l’UE. E il pressing di Bruxelles sul governo si fa sentire anche per la questione delle concessioni balneari.

I PROGETTI DEL PNRR CHE NON SARANNO REALIZZATI ENTRO IL 2026

Il Governo, attraverso la voce del ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, ha parlato chiaramente di ritardi e di interventi che non vedranno la luce entro il 2026, la scadenza del Pnrr. “In Parlamento faremo un percorso di chiarezza, con schede e spiegazioni, illustrando gli interventi di cui abbiamo la certezza che non saranno realizzati entro giugno 2026 – ha detto il ministro Raffaele Fitto -.

Mancano solo 3 anni e 2 mesi al completamento del Piano. È evidente che adesso dobbiamo fare una verifica delle proiezioni sull’utilizzo delle risorse, per capire quali si potranno spendere e quali non si potranno spendere. È serio e responsabile farlo ora”.

LA RIMODULAZIONE

La rimodulazione del Piano di ripresa e resilienza è un obiettivo del governo. Del resto, il ministro Fitto aveva annunciato una revisione degli impegni di programmazione attraverso un tweet nel quale aveva sottolineato ai parlamentari che “il governo è al lavoro per una proposta di revisione seria, dovuta a nuovi obiettivi e priorità, frutto di un confronto con la Commissione europea ma soprattutto nel rispetto dei modi e dei tempi previsti dai regolamenti europei”.

BALNEARI, DA BRUXELLES IL RICHIAMO PER RISOLVERE LA QUESTIONE

Il riferimento al dialogo con l’Ue fa pensare che i margini per un accordo con Bruxelles siano stati definiti, almeno per grandi linee. Intanto la Commissione Ue ha chiesto a Roma “una soluzione urgente” per allinearsi con la direttiva Bolkestein in materia di concessioni balneari. In mancanza di una decisione che favorisca la concorrenza, Bruxelles potrebbe premere sull’acceleratore della procedura di infrazione con un “parere motivato”. Del resto, la Commissione aveva già ritenuto insoddisfacente la proroga decisa dal governo al 2024. In ogni caso a questo non si dovrebbe arrivare prima della sentenza della Corte di giustizia europea, attesa per domani, e che. dovrebbe confermare la giurisprudenza in materia.

La settimana scorsa, la premier Giorgia Meloni aveva assicurato a Thierry Breton, il commissario Ue con delega al Mercato interno, di voler revocare la proroga delle concessioni contenuta nel Milleproroghe e adottare la Bolkestein sulla liberalizzazione del settore.

LA REPLICA DEL MINISTRO FITTO ALLE ACCUSE DI DISTANZA DALLE PARTI SOCIALI

Intanto il ministro in Aula ha risposto anche alle accuse, arrivate dalle parti sociali, circa un dialogo singhiozzate con l’esecutivo. “È stato detto che abbiamo indebolito il confronto con le parti sociali e datoriali – ha detto il ministro -? È esattamente il contrario, abbiamo rafforzato lo strumento di confronto inserendolo nella cabina di regia e prova ne è che giovedì prossimo ci sarà un confronto a Palazzo Chigi con tutte le parti sociali e datoriali”.

BALNEARI E PNRR SUL TAVOLO, LE PREOCCUPAZIONI DI CISL E CGIL

Una replica a distanza arriva dal segretario generale della Cisl Luigi Sbarra concludendo un’iniziativa della Cisl Lazio sul PNRR. “Bisogna accelerare la realizzazione del PNRR, coinvolgere le parti sociali a partire dal territorio, verificare insieme eventuali situazioni di debolezza, rafforzare la governance partecipata, l’unica in grado di individuare le priorità – ha detto il segretario della CISL -. Presidiare i bisogni delle persone, lavoratori, pensionati, imprese e famiglie: è questa la via maestra, l’unica possibile, per un modello di sviluppo partecipato, capace di legare insieme solidarietà e competitività, tutele e produttività”. Forte, invece, è la preoccupazione espressa da Barbara Apuzzo, responsabile Politiche e sistemi integrati di telecomunicazione della Cgil nazionale, e Riccardo Saccone, segretario nazionale Slc Cgil.

“Siamo fortemente preoccupati per il rischio, sempre più concreto, di non raggiungere gli obiettivi fissati dal PNRR per il potenziamento della banda ultralarga e delle reti 5G – scrivono in una nota i due sindacalisti -. Lo affermiamo alla luce dei grandi ritardi di copertura fino ad oggi accumulati, che rischiano di far perdere all’Italia i miliardi destinati alla costruzione di una capillare ed efficiente infrastruttura nazionale per la banda ultralarga”.

CARLO SANGALLI: “LA REVISIONE DEL PNRR PUÒ ESSERE UN’OCCASIONE”

A una revisione del PNRR apre con favore il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. “Il Pnrr è un’opportunità irripetibile per rendere l’Italia più moderna, efficiente, inclusiva, aperta all’innovazione e al merito – ha detto Sangalli nel corso del Forum di Confcommercio ‘I protagonisti del mercato e gli scenari per gli anni 2000″ -.

E la sua necessaria rivisitazione è anche l’occasione per mettere in campo interventi per rilanciare il settore del turismo e, in generale, il terziario di mercato. Bisogna fare presto e bene. Inflazione, prezzi ed emergenze energetiche rendono necessario l’adeguamento strutturale del Piano. Ma serve anche uno straordinario impegno sul versante della sua governance, così come per bandi e semplificazioni, per il reclutamento di personale e per l’assistenza tecnica agli enti locali”.

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