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PNRR: la fotografia di un paese che non riesce e spendere i fondi Ue

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Pnrr: i dati della cabina di regia illustrati dal ministro degli Affari europei Raffaele Fitto mostrano che sono stati spesi meno di 10 miliardi di euro, meno della metà degli impegni presi con l’Europa

I numeri della cabina di regia del Pnrr restituiscono la fotografia di un paese che fatica a spendere i fondi del Pnrr. Rispetto al 31 dicembre 2023 il nostro paese è riuscito a spendere solo 9,3 miliardi, 1,5 miliardi al mese. Per essere in linea con gli impegni presi a Bruxelles ne avrebbe dovuti spendere più del doppio. Il ministro per gli affari europei e il Pnrr Raffaele Fitto, in conferenza stampa, ha spiegato che “la spesa sul Pnrr risulta avanzata di 10 miliardi rispetto al 31 dicembre dello scorso anno”. Al 31 dicembre del 2023 la spesa era pari a 42 miliardi “oggi è di 51,4 miliardi di euro, quindi c’è stato un avanzamento di circa 10 miliardi”, ha provato a tranquillizzare il ministro Fitto.

I FONDI DEL PNRR: UN PERCORSO IN AFFANNO

I numeri assoluti non dicono molto. Per capire quando il nostro paese abbia difficoltà a spendere risorse già assegnate bisogna considerare che entro fine anno dovremo assegnare e spendere 42,4 miliardi. Quindi, per far tornare i conti, a fine giugno i miliardi spesi avrebbero dovuto essere 21,2 miliardi. E invece sono stati meno di 10. Di questo passo a fine anno non si spenderanno più di 18,6 miliardi, meno della metà degli impegni presi con l’Europa. In totale il nostro paese ha incassato 102,5 dei 194,4 miliardi del Pnrr, spendendone solo la metà. Questo significa che i prossimi due anni dovremo accelerare non poco: nel 2025 bisognerà spendere 57,9 miliardi, mentre nel 2026 altri 49,6.

QUANDO SPENDERE DIVENTA UN PROBLEMA: IL CASO DEI CREDITI DI IMPOSTA

Tra l’altro, come segnala il Sole 24 Ore, i crediti d’imposta sono “maggioritari nel complesso dei 51,36 miliardi di pagamenti reali registrati a fine giugno”, circa un terzo della dotazione (169,79 miliardi su 194,4 totali del Piano). A fine giugno più di metà dei fondi spesi, oltre 28 miliardi, sono stati impiegati nei crediti d’imposta e “solo 23 miliardi nelle gare (su un totale di progetti attivati di 122 miliardi, il 91% degli importi assegnati)”.

 PNRR, FONDI EUROPEI E RITARDI ITALIANI: SPENDERE È DIFFICILE

 La difficoltà dell’Italia nell’impiegare i fondi europei che le sono assegnati non è un problema recente. Gli ultimi dati i dati del Dipartimento per le politiche di coesione, che risponde al ministro Raffaele Fitto, presentati insieme al Documento di economia e finanza, parlano molto chiaro. Sui 74 miliardi a disposizione per il nostro paese, al 31 dicembre 2023, erano stati attivati progetti solo per 4,8 miliardi di euro, meno del 6,5% delle risorse presenti nel Fondo di sviluppo regionale (Fesr) e del Fondo sociale plus (Fse+) per il periodo 2021-2027. E le cose peggiorano se si considera la spesa effettiva: di quei 4 miliardi e 800 milioni sono stati pagati solo 535 milioni, lo 0,7%.

CORRERE AL DOPPIO DELLA VELOCITÀ: LE CRITICHE DEL PD

“La realtà batte la propaganda – ha scritto su Twitter l’ex ministro per gli affari europei Enzo Amendola -. Nonostante gli annunci di Meloni la spesa dei Ministeri sul Pnrr è ferma al palo (21%). Un flop enorme che mette a rischio i conti pubblici. Altro che rinvio della deadline, qualche sodale sovranista in UE chiederà indietro le risorse non spese”. Ancora più caustico il presidente della Campania Vincenzo De Luca che accusa il Governo di portare avanti “un’opera di propaganda sul Pnrr”. Il governatore campano non le manda a dire all’Esecutivo targato Meloni. “Dopo aver ridotto le rate e quindi gli obiettivi del 2024 a causa dei suoi ritardi, sarà obbligato a mettere a terra progetti per circa 60 miliardi nel 2025 e 2026 – dice De Luca -. Proprio la spesa però dimostra il fallimento della destra. I Ministeri sono fermi al 21% delle risorse assegnate e la spesa complessiva, compresi gli enti locali, si attesta a poco più di 50 miliardi, ossia al 31% di tutti gli interventi attivati. Rischiamo un fallimento clamoroso per colpa delle scelte sbagliate e dell’inefficienza di questo Governo”.

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