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Politiche 2022, viaggio nella sterminata galassia dei partitini di sinistra. Chi sono e quanti sono
Gli elettori potranno contare su una galassia di partiti di sinistra in alternativa al PD, ma con scarse possibilità di superare lo sbarramento della legge elettorale
La sinistra nel nostro paese ha avuto, sin dalla fondazione del primo Partito Comunista, una certa tendenza alla divisione. Un’attitudine alla disintegrazione, nel corso degli anni ’70, le ha impedito di operare il “sorpasso” ai danni della Democrazia Cristiana, obiettivo rincorso inutilmente. Alle prossime elezioni politiche gli elettori di sinistra potranno contare su una galassia di partiti di sinistra tra i quali scegliere se non dovessero trovare soddisfacente l’offerta politica della coalizione di centro sinistra.
IL PCL DI MARCO FERRANDO LANCIA UN APPELLO A TUTTI I COMUNISTI
Il partito più a sinistra della compagine di sinistra è il Partito comunista dei Lavoratori, sorto da una frattura del Partito della Rifondazione Comunista e guidato da Marco Ferrando, erede inflessibile, con un passato extraparlamentare, dell’area comunista genovese. Il PCL ha lanciato un appello a altri soggetti dell’estrema sinistra: Fronte Comunista / Fronte della Gioventù Comunista, Sinistra Anticapitalista, Sinistra Classe Rivoluzione, Tendenza Internazionalista Rivoluzionaria. “Le elezioni borghesi sono un terreno della battaglia di classe anticapitalista – scrive Ferrando nella sua lettera/appello –. Come sapete il nostro partito, molto impegnato nell’unità d’azione sul terreno delle lotte, ha sempre perseguito la presentazione indipendente sul terreno elettorale, secondo la vecchia tradizione leninista. Ma le regole truccate della democrazia borghese – soprattutto in termini di raccolta delle firme necessarie alla presentazione con tempi brevissimi – possono ostacolare pesantemente questa scelta, a noi come eventualmente anche a voi. Per questo vi proponiamo pubblicamente, nell’interesse comune, un possibile blocco elettorale delle nostre organizzazioni in occasione delle prossime elezioni politiche”.
I “ROSSOBRUNI” DI SINISTRA TARGATI MARCO RIZZO
Non ha mai smesso di definirsi comunista Marco Rizzo. Figlio di un operaio della Fiat cresce negli ambienti comunisti piemontesi. È tra i fondatori del Partito della Rifondazione Comunista, rappresentante dell’area cossuttiana. Le sue posizioni possono essere definite di “socialismo nazionale”, o “rossobrune” perché trovano accoglienza tanto nell’estrema sinistra che nella destra sociale. Alle prossime elezioni politiche Marco Rizzo è tra i promotori di un listone sovranista del quale fanno parte anche Patria socialista, Ancora Italia, Riconquistare l’Italia, Azione Civile di Antonio Ingroia e la ex leghista Francesca Donato. A tenere insieme queste forze sono le posizioni antisistema, anche in politica estera (contro la Nato e contro l’euro) e contrarie all’obbligo vaccinale e il Green pass. Gli ex 5 Stelle di Alternativa potrebbero trovare qui una nuova dimora. Di ispirazione socialista e nazionale è la formazione Patria e Costituzione di Stefano Fassina, che non parteciperà alle prossime elezioni.
LUIGI DE MAGISTRIS GIUDA UNIONE POPOLARE
L’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris è il portabandiera di Unione popolare una coalizione di forze di sinistra con accenti civici. Unione Popolare ha al suo interno Rifondazione comunista, Potere al popolo e pezzi del sindacalismo di base. “Rimuoveremo gli ostacoli per riprenderci diritti e democrazia – dice De Magistris -, il popolo deve avere la possibilità di scegliere e votare chi è stato dalla parte giusta e non ha contribuito al mal governo del nostro Paese”. L’ex sindaco di Napoli vorrebbe siglare un accordo con il M5S per un fronte antisistema. Un’opzione condivisa da Rifondazione ma non da Potere al popolo. I 5 Stelle non sono ancora convinti perché non vorrebbero spostarsi troppo a sinistra.
I ROSSOVERDI DI SINISTRA ITALIANA E EUROPA VERDE
Non ci sono solo i rossobruni ma anche i rossoverdi, il cartello rappresentato da Sinistra Italiana ed Europa verde che da qualche mese hanno stretto un patto di collaborazione. Qualche giorno fa, alla presenza dei rispettivi leader Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, hanno presentato il simbolo per le prossime elezioni. Non sostenevano il governo Draghi ma si presenteranno in coalizione con Enrico Letta. “Non esiste una campagna elettorale che possa avere come programma l’agenda Draghi – ha detto Fratoianni -. Ossia l’agenda di un governo di cui faceva parte anche la destra italiana. Chi oggi si contrappone a quella destra deve avere altre idee”. Tra i loro temi forti ci sono: lotta alle disuguaglianze sociali, ecologia sul solco delle vecchie battaglie ambientaliste e delle nuove promosse dai Fridays for Future e pacifismo.
ARTICOLO 1 TORNA IN COALIZIONE CON IL PD
Gli scissionisti di Articolo 1, guidati da Roberto Speranza, si sono riappacificati con il PD, saranno, infatti, sicuramente in coalizione, mentre la componente di LeU sembra orientata a prendere altre strade (Francesco Laforgia ora guida èViva).