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Priolo, che succede alla raffineria Lukoil?

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La partita è economica ma anche geopolitica. Tutti gli ultimi aggiornamenti sulla vendita della Isab siciliana

Sembrava essere in discesa la risoluzione della questione legata alla raffineria di Priolo in Sicilia, della società Isab ma rifornita dai russi di Lukoil, in procinto di essere ceduta ai ciprioti di Goi Energy. Ma al momento si registra una frenata nelle trattative.

L’INTERESSE STRATEGICO NAZIONALE DICHIARATO

La questione dell’embargo al petrolio russo e dei problemi connessi al mantenimento produttivo dell’impianto, erano infatti stati risolti prima con un Dpcm dei ministeri delle imprese e dell’ambiente e sicurezza energetica, grazie al quale il complesso degli stabilimenti era stato dichiarato di interesse strategico nazionale “tenuto conto del settore in cui opera, del numero degli occupati e del rilievo che la produzione assume per l’autonomia energetica della nazione”.

Nel dpcm erano infatti stati “riconosciuti essere beni strumentali” lo stabilimento industriale gli impianti di depurazione di Priolo Gargallo e Melilli, “perché infrastrutture necessarie ad assicurare la continuità produttiva dello stabilimento”.

LA TRATTATIVA CON GOI ENERGY PER LA ISAB

Poi con la vendita del complesso, come anticipato: “Lo stabilimento di Priolo è di proprietà della società svizzera Litasco, controllata dai russi di Lukoil, ed è un complesso petrolchimico che combina impianti di raffinazione, gassificazione e cogenerazione di energia elettrica, costituito da tre siti produttivi interconnessi. È uno dei più grandi siti industriali d’Europa e sono in corso le trattative per la cessione a Goi Energy, società del fondo cipriota Argus, e il cui ad Michael Bobrov è azionista di maggioranza del gruppo energetico israeliano Bazan. Un’operazione da 1,5-2 miliardi di euro”, scriveva il Sole 24 Ore.

IL PIANO DECENNALE

Il piano prevede un’orizzonte di dieci anni per la trasformazione “verde” della raffineria Isab di Priolo: “con Trafigura che garantirà gli approvvigionamenti di greggio e gli acquisti dei prodotti lavorati, assicurando il sostegno finanziario all’operazione ma senza partecipare al capitale”, secondo quanto ricostruiva Verità & Affari la scorsa settimana.

“Trafigura, viene spiegato, garantirà gli approvvigionamenti di materia prima da raffinare e l’acquisto dei prodotti raffinati, così come il supporto del capitale circolante dell’azienda. Inoltre, Trafigura fornirà a Goi i fondi necessari all’acquisto delle scorte e del magazzino dell’impianto. Ma, viene ribadito, Trafigura non parteciperà al capitale”.

UN DESTINO INCERTO PER L’ISAB

Tutto fatto dunque? Forse no, a giudicare dalla ricostruzione de La Repubblica che parla di “destino ancora incerto” per lo stabilimento Isab. A confermarlo è lo stesso ministro dello Sviluppo economico e del Made in Italy Adolfo Urso che parla di riflessioni in corso. Ma quali sono le ragioni di questa frenata?

LE PREOCCUPAZIONI USA

“La verità è che dietro questa scelta si sta giocando una seconda partita che non è solo economica ma anche geopolitica – scrive La Repubblica -. Gli americani sono molto preoccupati per la vendita a una società cipriota, Paese che da sempre è terra di scorribande per investimenti di colossi finanziari e banche russe, di un impianto che si trova ad appena trenta chilometri dalla più importante base militare statunitense nel Mediterraneo, Sigonella. In questi anni dopo l’acquisizione dell’impianto ex Erg da parte della Lukoil e l’arrivo sempre più frequente di navi che partivano con greggio dalla Russia, c’è stato un gran viavai di ingegneri, tecnici e manager di Mosca – scrive il quotidiano romano -. Viavai che è continuato anche a guerra in corso. Non a caso, dopo la decisione della Commissione europea di vietare l’arrivo di petrolio dalla Russia anche via mare, mettendo quindi in crisi la raffineria di Priolo, gli americani si erano fatti avanti per acquisire l’impianto attraverso il fondo Crossbridge: un colosso finanziario legato a Postlane Capital Partners con sede a New York”.

(Articolo pubblicato su Energia Oltre)

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