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Quando è previsto il rientro di Chico Forti in Italia? Tutti i passaggi
Ecco la tabella di marcia del rientro di Chico Forti. Difficile possa rientrare in Italia per Pasqua, ma c’è chi ci spera
Il rientro in Italia di Chico Forti avverrà nelle prossime settimane, entro due mesi, una volta conclusa la procedura prevista dalle leggi americane. Si spera possa atterrare su suolo italiano entro Pasqua. L’annuncio del suo rientro, come ricordiamo, è stato dato dalla stessa premier Giorgia Meloni da Washington, prima dell’incontro con il presidente Biden.
Dopo 24 anni trascorsi dietro le sbarre, non sarà qualche settimana di più a togliere la speranza e la fiducia all’ex campione di windsurf e produttore tv condannato negli Usa all’ergastolo senza condizionale nel 2000 per l’omicidio di Dale Pike, figlio di un uomo con il quale Forti, che da sempre si proclama innocente, era in trattative per l’acquisto di un hotel.
TUTTI I PASSAGGI DEL RIENTRO IN ITALIA DI CHICO FORTI
Ricevuto l’ordine dal governatore della Florida DeSantis, Forti sarà trasferito dal carcere statale vicino a Miami nel quale è detenuto a uno federale. Dopo questo passaggio, la pratica passerà al dipartimento di Giustizia americano che trasmetterà al ministero di Giustizia italiano la sentenza tradotta e la documentazione prevista che indica la possibilità del trasferimento di Forti, in carcere in Florida.
Il ministero di Via Arenula girerà quindi la documentazione all’autorità giudiziaria, la corte d’appello di Trento, che a sua volta dovrà riconoscere la sentenza e metterla in esecuzione. Le autorità italiane dovranno presentare a loro volta una serie di documenti: tra questi quelli in cui si attesta che l’Italia applicherà la procedura del “proseguimento dell’esecuzione” o della “conversione della sentenza”, specificando anche la natura e la durata della pena che il detenuto sconterà.
Lo stesso Forti negli Usa, rappresentato da un avvocato, comparirà di fronte a un magistrato federale per confermare il proprio assenso. Una volta conclusi tutti questi passaggi, verrà organizzato il trasferimento in Italia di Chico Forti, di cui si farà carico il nostro Paese.
GLI OSTACOLI E L’ERGASTOLO IN ITALIA (CON BENEFICI PREMIALI)
Uno degli ostacoli più difficili nella trattativa era stato il nodo dell’ergastolo senza condizionale: un problema cruciale emerso fin dallo scorso autunno, dopo gli incontri del vice premier Tajani che ne aveva parlato più volte con il segretario Blinken, e quelli del ministro Nordio con il collega americano. Nelle ultime ore la visita della premier Meloni ha sigillato il superamento della questione: nel nostro Paese Chico Forti sconterà ancora l’ergastolo, ma sottoponendosi alle leggi italiane, compresi i benefici premiali nel caso in cui siano previsti. E dunque a differenza della detenzione in Florida potrà godere ad esempio della libertà condizionale a cui può essere ammesso un condannato all’ergastolo dopo 26 anni di carcere e Forti ha già scontato 24 anni.
“Auspichiamo che tutti gli altri passaggi, quelli che chiamano in causa tra l’altro le autorità giudiziarie, si possano compiere nel più breve tempo possibile per consentire a Forti di continuare a scontare nel suo Paese, vicino ai suoi affetti, la pena”, ha commentato il ministro della Giustizia Nordio, il quale ha assicurato che i suoi uffici “lavoreranno per ottemperare nel più breve tempo possibile a tutti i passaggi tecnici necessari di competenza del ministero”, di cui aveva parlato nella sua visita del novembre scorso al dipartimento di Giustizia di Washington.