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Quirinale, chi è Paolo Maddalena, il più votato al primo giro

Chi è Paolo Maddalena

Nato a Napoli il 27 marzo 1936, ex membro della Consulta, fiero oppositore di Draghi e ideatore di una moneta parallela all’Euro, la scorsa settimana aveva dichiarato: “Servirebbe una personalità che abbia a cuore la Costituzione, ma non ne vedo in giro”. Degli altri candidati ha detto: “Pare che chi più ha distrutto l’Italia ha più meriti di essere Presidente della Repubblica, e i tre nomi che si fanno sono quelli di Berlusconi, di Draghi e di Amato, sono i più grandi devastatori dell’economia italiana”. Chi è Paolo Maddalena

Ottantacinque anni, napoletano, ex magistrato. Il suo nome ieri ha rimbombato più di tutti gli altri in un’aula semivuota, per via delle disposizioni anti-contagio. È Paolo Maddalena, semisconosciuto al grande pubblico, che infatti assistendo allo spoglio è corso su Google per capire chi è. Il suo profilo è stato scelto dai parlamentari fuoriusciti o cacciati negli ultimi tre anni dal Movimento 5 Stelle (confluiti ora nel Gruppo Misto e nella componente Alternativa c’è) di cui fanno parte poco più di 40 tra deputati e sanatori anche per lanciare un segno ai grandi partiti che, è noto, al momento non hanno la forza e nemmeno la presa su tutti i propri onorevoli per eleggere il tredicesimo presidente della Repubblica.

 

LA NOTA DEL GRUPPO MISTO

Da parte sua, il Gruppo Misto spiega di aver fatto convergere i voti dei suoi membri sull’ex magistrato partenopeo “Per individuare una figura di alto profilo morale e tecnico da proporre per l’ormai prossima elezione del presidente della Repubblica, si è aperto un confronto tra parlamentari del Gruppo Misto di Camera e Senato all’opposizione, che ha portato all’indicazione del professor Paolo Maddalena”, si legge nella nota diffusa.

 

Maddalena è stato indicato, continuano i membri del Misto, in quanto “figura super partes, lontana da appartenenze politiche: ha messo al centro della sua opera di magistrato, docente universitario e giudice costituzionale (vice presidente della Consulta) la tutela dei beni pubblici demaniali, della legalità, della sovranità popolare e della nostra Costituzione. Per queste ragioni riteniamo possa essere una figura tra le più importanti sulla quale tutte le forze politiche potrebbero convergere. Le invitiamo ad esprimere il proprio voto per una personalità in grado di incarnare pienamente le caratteristiche di garante della Costituzione e dei diritti del popolo italiano”.

 

CHI È PAOLO MADDALENA

Un profilo tecnico insomma, ma non per questo avulso dalle faccende politiche. Anzi. Attivissimo sui social, spara spesso palle incatenate verso singoli esponenti o interi partiti. Circa un anno fa aveva fatto discutere per una sua dichiarazione molto forte: “Mi limito a ricordare a Mario Draghi – aveva detto l’ex giudice – che il primo problema da affrontare è quello della creazione del denaro dal nulla, poiché chi crea denaro dal nulla è padrone del mondo. E la moneta non nasce in natura, ma è creata dalla mano dell’uomo, e, in pratica, o dallo Stato o dalle banche”.

 

Maddalena si laurea in Giurisprudenza con il massimo dei voti presso l’Università degli Studi di Napoli nel 1958 e comincia la sua carriera presso il ministero dell’Interno con l’incarico di consigliere di Prefettura. Entra nella magistratura della Corte dei Conti nel 1971. Dopo i primi otto mesi e mezzo trascorsi presso la delegazione di Potenza, viene destinato alla Procura generale, contenzioso contabile, dove presta servizio fino alla nomina di Procuratore regionale del Lazio, nel 1995. Nel 2000 viene nominato presidente per la Sezione giurisdizionale della Sardegna.

 

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Si è occupato soprattutto di reati ambientali, aspetto che lo rende compatibile coi 5 Stelle delle origini: Maddalena ha lavorato agli atti relativi ai fanghi rossi di Scarlino, al ‘mostro di Fuenti’, al lago di Nemi. Negli stessi anni ha inoltre fatto parte del gruppo di studio ‘Ecologia e territorio’ istituito presso la Corte di Cassazione. Prima di entrare in magistratura contabile ha conseguito la libera docenza di Istituzioni di diritto romani presso l’Università di Napoli e successivamente ha superato le prove di concorso per professore associato di di Diritto costituzionale e Istituzioni di diritto pubblico.


Ha tenuto corsi e insegnato alle Università di Pavia, mentre a quella di Viterbo ha vinto un concorso in sede europea che lo ha portato ad essere titolare della cattedra Jean Monnet di ‘Diritto della Comunita’ europea per il patrimonio culturale e ambientale’ per circa un quindicennio. La Corte dei Conti lo ha eletto giudice costituzionale il 19 luglio 2002. Giura il 30 luglio 2002. Nominato Vice Presidente il 10 dicembre 2010 e il 6 giugno 2011. Termina il mandato il 30 luglio 2011. È presidente e fondatore del movimento Attuare la Costituzione.

Chiarito chi è Paolo Maddalena, è indubbio che non abbia reali possibilità di salire al Colle, soprattutto per via delle sue prese di posizione contro Draghi, che sarebbero alla base di una pericolosa e tribolata coabitazione, e per via delle sue idee circa la necessità di coniare una nuova lira,  da usare esclusivamente sul suolo nazionale, per riassorbire il debito. Da anni, infatti, l’ex magistrato propone una moneta parallela a quella unica, battuta dall’Italia. Già in piena crisi economica e sanitaria, diceva: “L’antico pensiero economico e produttivo di stampo keynesiano prevedeva una distribuzione della ricchezza anche alla base della piramide sociale. E il maestro di Mario Draghi, Federico Caffè, si ispirava agli insegnamenti di Keynes. Purtroppo il sistema di stampo keynesiano è stato trasformato in un sistema economico patologico e predatorio di stampo neoliberista. E il sistema neoliberista vuole tutta la ricchezza concentrata nelle mani di pochi: autostrade, frequenze televisive, acqua, rotte aeree. Il primo vero problema da affrontare, per uscire dalle crisi ambientale, sanitaria e economica nelle quali siamo caduti, è quello che riguarda il tema importantissimo, ma stranamente trascurato, della “creazione del danaro dal nulla”.

 

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