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I giornali di venerdì 23 dicembre 2022
Mes, Manovra e le novità dagli esteri nelle prime pagine dei quotidiani italiani di oggi in edicola. La rassegna
CORRIERE DELLA SERA
“Non useremo il salva-Stati”, titola il quotidiano diretto da Luciano Fontana. “Meloni: l’Italia non accederà al Mes, firmo col sangue. Caos manovra, altre 44 correzioni”. Il fondo del giorno è di Federico Fubini: “Vitalità e rischi”. Secondo il giornalista esperto di economia, “non c’è stato un altro anno, negli ultimi quaranta, in cui l’Italia sia cresciuta allo stesso tempo più di Stati Uniti, Cina, Giappone, Germania e Francia”. E quindi, “anche nelle difficoltà di questa congiuntura, i segni di vitalità del Paese non mancano”. Malgrado appunto “l’economia è probabilmente sull’orlo o già dentro una nuova recessione, indotta dalla guerra e dallo choc sull’energia”.
Paola Di Caro e Monica Guerzoni analizzano le ultime mosse del Governo sulla Manovra, in primo piano nelle pagine interne c’è la guida alle singole misure.
La foto-notizia a centro pagina è sul caso Siciliani. Francesca di Dio e Nino Calabrò trovati senza vita in una casa in Inghilterra. Negli esteri, invece, Tafani viene intervistato da Marco Galluzzo: “Usa e Ue per la pace Putin non ci logorerà”.
LA REPUBBLICA
“Una manovra da riscrivere” tuona Repubblica. Che con Stefano Cappellini commenta: “Non basta la grinta per governare”.
La foto-notizia è sulla guerra russo-ucraina. Fabio Tonacci cura il reportage da Bakhmut, “la Stalingrado ucraina. I russi ci attaccano come zombie”.
Nello sport, Matteo Pinci racconta le novità sul caso Juve: “la procura Figc riapre l’indagine sulle plusvalenze”. Sul Qatargate, invece, le ultime riguardano l’ex vicepresidente dell’Europarlamento. “Kaili resta in carcere per un altro mese. Il Marocco pagava per il dossier Pegasus”.
LA STAMPA
“Una manovra con 44 buchi”. La Stampa segue il filo critico del cugino maggiore del gruppo Vedi e critica le modifiche del governo alla Manovra. “Mancano i soldi per Smart Working e fragili. Meloni: Potevamo fare meglio”.
La foto-notizia di centro pagina è sulla visita di Zelensky al Congresso americano. “Putin come Hitler”, è il messaggio ribadito dal presidente ucraino.
L’inchiesta del giorno è di Niccolò Zancan: Droga smartphone, così nel 2022 i ragazzi si bruciano il cervello”. Il Buongiorno di Feltri, invece, commenta la norma sui cinghiali introdotta dalla maggioranza: “Preferirei sottolineare, nella circostanza, l’innocenza della monnezza: i cinghiali non arrivano in città attratti dall’indifferenziata, semmai non hanno più paura”.
IL SOLE 24 ORE
Per il quotidiano di Confindustria il titolo di apertura è “Tregua fiscale con 12 sanatorie”. Mobili e Parente analizzano le ultime modifiche alla legge di Bilancio.
Negli esteri, “il Pil Usa rafforza i falchi Fed: cadono Wall Street e Nasdaq”. Per Marco Valsania, “i dati statunitensi su Pil e occupazione (…) hanno riacceso sui mercati finanziari il timore che la politica monetaria della Federal Riserve diventi ancora più aggressiva e acceleri l’arrivo della recessione”.
Alessandro Galimberti, invece, scrive dei “troppi contanti nei finanziamenti a Ong e sindacati. Controlli aggirati”.
IL FOGLIO
Claudio Cerasa apre il suo quotidiano titolando “La filosofia della forza. Senza la leadership americana, la traiettoria naturale della storia porta alla diffusione della dittatura e ai conflitti fra grandi potenze. Kyiv, Taiwan. Una formidabile lezione di Kagan sul ritorno di un argine chiamato America”.
Nel taglio alto, Giulio Meotti scrive di Israele: “Figli e fortezze. Il ritorno di Netanyahu col governo più a destra di sempre ha in sé un sogno: fare di Israele un misto di tribalismo e globalismo”.
In politica, Valentini intervista Licia Ronzulli: “Bene la manovra. E sul Mes si proceda a patto di correttivi”. Nella sua rubrica Contro Mastro Ciliegia, Maurizio Crippa scrive dell’arrivo della Life Support al porto di Livorno. “Quelli che hanno i soldi da dare agli scafisti è una frase non cera, che non si può sentire, e una presidente del Consiglio non dovrebbe neppure pensare”.
DOMANI
“Il pasticcio infinito della manovra. La Ragioneria ferma tutto”, titola il quotidiano diretto da Stefano Feltri. Che nella sua analisi, invece, scrive dei “twitter files” e di come “rivelano il lato illiberale della sinistra”.
Il fondo del giorno è invece a firma di Giorgia Serughetti: “Il populismo non è finito ed è qui per restare”.
Nei Fatti, “Il Pd cambierà, ma non troppo. E con ragionevole calma”, analizza Daniela Preziosi. Nelle analisi, invece Bruni scrive della “retorica dell’offerta congrua e l’ideologia della povertà come colpa”.