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Riforma della giustizia: le proposte in campo per separare le carriere

Nordio Magistrati Carriere

Il ministro Nordio all’inaugurazione dell’anno giudiziario assicura di voler difendere autonomia e indipendenza della magistratura. In Commissione due proposte di legge per la separazione delle carriere dei magistrati

Non arretra di un passo il ministro Nordio sulla riforma della giustizia. “Abbiamo la possibilità di conferire al servizio giustizia un volto nuovo”. Ha detto il ministro in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario in Cassazione, un momento in cui il ministro Nordio si è rivolto a tutti i soggetti chiamati a gestire la giustizia nel nostro paese, dai magistrati agli avvocati.  giurisdizione. Il ministro ha garantito di voler difendere indipendenza e autonomia della magistratura. “Sono principi inderogabili, che hanno accompagnato tutta la mia lunga attività professionale in procura – ha detto il ministro -. Se non avessi creduto e non credessi nella loro sacralità, non avrei rivestito la toga, come spero di aver fatto, con dignità e onore”.

I NUMERI DELLA MAGISTRATURA: PIÙ DI 5 MILIONI DI PROCESSI PENDENTI

Nel corso dell’inaugurazione il presidente della Cassazione, Pietro Curzio, ha snocciolato i numeri, poco lusinghieri, dello stato della giustizia nel nostro paese. “Il numero dei processi civili pendenti al 30 giugno 2022 è di 2.881.886 unità, con una decrescita del 7,2 per cento rispetto al 2021 – ha detto il magistrato -. Quello dei processi penali è di 2.405.275 unità, in questo caso la decrescita è del 4,5 per cento. Si sta dunque lentamente ma progressivamente riducendo l’arretrato”. La riduzione del tempo dei processi non è più un’iniziativa demandata alla buona volontà della giustizia italiana ma un obiettivo del PNRR che chiede all’Italia lo sforzo di ridurre del 40 per cento i tempi dei processi civili e del 25 per cento quelli del processo penale. Il presidente Pietro Curzio ha ricordato che i tempi si sono già ridotti rispetto all’anno scorso “del 8,6% nelle Corti d’appello e del 6,5 per cento nei tribunali” e nel penale “del 14,7 per cento nelle Corti d’appello e del 9,4 per cento nei tribunali”.

LE DUE PROPOSTE DI LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE DEI MAGISTRATI

La riforma della giustizia è uno degli obiettivi di questo Governo. Punti nevralgici, tra gli altri, saranno la digitalizzazione della giustizia (anche questo un obiettivo del PNRR), la riforma delle intercettazioni e la “rivoluzione copernicana” della separazione delle carriere dei magistrati. Su quest’ultimo punto sono stati depositati due disegni di legge in Commissione Affari Costituzionali: uno su iniziativa di Forza Italia e un altro su iniziativa del Terzo Polo.

LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE DEI MAGISTRATI VISTA DAL TERZO POLO

La prima bozza è firmata Enrico Costa e Roberto Giachetti del Terzo Polo e riprende una proposta di legge di iniziativa popolare avanzata nel corso della scorsa legislatura dall’Unione delle Camere penali di Gian Domenico Caiazza. All’epoca la proposta di legge, dopo aver raccolto migliaia di firme, era approdata alla Camera ma non era mai stata discussa in plenaria. La norma sarà dibattuta dal prossimo 2 febbraio nella commissione Affari costituzionali della Camera. Una proposta di legge in dieci articoli che vogliono rivoluzionare la Costituzione in un punto nevralgico. Gli interventi della proposta di legge Costa puntano a cambiare l’articolo 111 che parla di “giusto processo” che si può avere solo se “il giudice sia non solo imparziale ma anche terzo, e terzietà non può che significare appartenenza del giudice a un ordine diverso da quello del pubblico ministero”. La separazione delle carriere servirebbe a eradicare la promiscuità tra le figure di magistrato requirente e giudicante e “a rendere il processo penale più equo in quanto lo assegna a un giudice terzo a garanzia dell’imparzialità della decisione”.

DUE DIVERSI CONCORSI PER MAGISTRATI REQUIRENTI E GIUDICANTI

La proposta di legge di Enrico Costa immagina di iniziare a separare le carriere sin dall’inizio, dai concorsi che dovranno essere differenti e i futuri magistrati dovranno essere giudicati da due diversi Csm, uno per i giudici e uno per i pm. “Se essere nordiano significa stare dalla parte della Costituzione – ha detto Enrico Costa, accusato di essere vicino alle posizioni del ministro Nordio, a Repubblica -, della presunzione d’innocenza, della ragionevole durata del processo, e contro gli abusi della custodia cautelare e delle intercettazioni, ebbene sì, ammetto la mia colpa”.

LA PROPOSTA DI LEGGE DI FORZA ITALIA: UN PROCESSO GIUSTO CHIEDE EQUIDISTANZA

La seconda proposta di legge è stata depositata da Forza Italia. Dopo le critiche dei giorni passati in merito alle dichiarazioni del ministro Nordio sulle intercettazioni, Forza Italia ha fatto quadrato intorno al ministro e ha depositato un disegno di legge sulla separazione delle carriere. “Un processo è davvero giusto se chi giudica è equidistante fra chi accusa e chi si difende: la riforma del sistema giudiziario non può prescindere da questo concetto per garantire ai cittadini italiani una giustizia equa. Per questo, Forza Italia ha presentato una proposta di legge costituzionale per l’attuazione della separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura”, hanno scritto in una nota congiunta i deputati Tommaso Antonino Calderone, primo firmatario della proposta di legge, il presidente Alessandro Cattaneo, Annarita Patriarca e Pietro Pittalis. “La terzietà e l’imparzialità del giudice – proseguono – devono rappresentare la stella polare che guida la riforma del potere giudiziario. Il pubblico ministero è attualmente un collega del giudice, in spregio al modello processuale ‘triadico’ consacrato nel nostro codice di procedura penale, che giustifica ed esige una netta diversificazione delle loro funzioni”

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