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La rivoluzione di Sala per un bis alle Comunali Milano 2021

Sala Milano

Mobilità, edilizia, teleriscaldamento, alleanze e delfini. Beppe Sala si ricandida per le Comunali di Milano nel 2021 e immagina le città del futuro spiegando la sua rivoluzione

“Ci sarà una lista Beppe Sala sindaco. Il minimo comune denominatore è che sarà una lista di giovani, guidata da un candidato e da una candidata”, ha dichiarato il sindaco di Milano Beppe Sala in una lunga intervista al Corriere della Sera. Dopo l’annuncio di volersi ricandidare per le Comunali 2021 nel giorno di Sant’Ambrogio, il primo cittadino ha ora annunciato una “vera rivoluzione”.

LA CITTÀ IN 15 MINUTI

Per migliorare la qualità della vita delle persone, Sala ha in mente diversi progetti, uno tra questi è la mobilità: “Noi crediamo nella città in 15 minuti, rifondata sulla prossimità. Ci crediamo perché una delle cose che cambierà sarà la mobilità. Meno mobilità o comunque diversa. Significa garantire ai cittadini tutti i servizi primari vicino a casa, appunto a 15 minuti a piedi o in bicicletta […] La scuola, l’anagrafe, la cultura, l’ambiente vanno pensati come servizi di base che devono essere a portata di mano. Il tempo della necessità va accorciato”.

EDILIZIA POPOLARE, TELERISCALDAMENTO E L’AIUTO DEL GOVERNO

Sala intende poi dedicare attenzione all’edilizia popolare prevedendo che ogni nuovo insediamento riservi “una quota all’housing sociale e all’edilizia convenzionata”. Ha aggiunto inoltre che, tra i progetti inseriti nel Recovery Fund, “c’è il collegamento della centrale elettrica di Cassano d’Adda con Milano per riscaldare le case di 150mila famiglie. Bisogna trovare la formula per dare la dignità del vivere anche a chi non abita in un quartiere centrale. La Milano del futuro è policentrica. Ma servono risorse. Solo per il teleriscaldamento tra i 3 e i 400 milioni. Così come servono risorse per affrontare il tema più delicato, quello dell’equità sociale. Ci serve l’aiuto del Governo perché le risorse del Comune sono quello che sono”.

LE PISTE CICLABILI

“In primavera arriveremo a superare i 300 chilometri di piste – ha detto Sala. “Abbiamo accelerato per via delle limitazioni del trasporto pubblico. Vorrei chiarire la nostra strategia. Il disegno delle piste si sviluppa in tre direzioni: una diffusione radiale da e per il centro, un primo anello sulla Cerchia dei Navigli, un secondo anello sulla Cerchia della 90-91. Esattamente il disegno della città. Cosa manca? Dobbiamo lavorare di più sulla 90-91, da Maciachini a Lotto e in direzione di Settimo Milanese”.

LE CITTÀ DEL FUTURO

Sala ha ammesso che bisogna evitare l’errore di “subire troppo la pandemia” o di “raccontare ai cittadini che si tornerà presto alla situazione di prima”. Bisogna avere un altro disegno, dice il sindaco di Milano, “consapevoli che abbiamo di fronte 24 mesi di sofferenza e che ci vorrà tempo per rimettere in moto la macchina”.

Sala parla del futuro delle città: “La pensiamo tutti allo stesso modo: bisogna cambiare. Ma le città non sono al tramonto. La forma città è talmente significativa in questa era di transizione, che Elon Musk ha annunciato di avere venduto molte delle sue proprietà proprio per concentrarsi sul progetto di una città da fondare su Marte. Una città, non uno Stato. Prendiamolo come fosse una metafora. Soltanto mettendosi in questa prospettiva noi intuiamo il futuro: città e mondo cambiano insieme. Questa è ciò che chiamo rivoluzione”.

LA RIVOLUZIONE DELLA SOCIETÀ

Sala ha detto che “Milano funziona” e questa è la base di ogni storia virtuosa: “prima di tutto una città deve funzionare. E deve funzionare anche in termini di opportunità. Milano è una città la cui vocazione internazionale è diventata esplicita, quasi al punto di costituirne ormai il codice genetico. La rivoluzione tecnologica (intendo la tecnologia in ogni ambito: dall’energia all’intelligenza artificiale, dalle tecniche ambientali alla progettazione sociale, alla mobilità, all’automazione sul lavoro) si accompagna a un’ulteriore rivoluzione: la rivoluzione dei ceti e delle classi, che già nel recente passato stavamo osservando, subisce ora un’accelerazione”.

LA SQUADRA E IL DELFINO O LA DELFINA DI SALA

Sala non ha ancora fatto nomi, aspetterà gennaio per annunciare chi comporrà la sua squadra che però ha dichiarato non essere molto diversa da quella attuale. “Credo molto nel valore della squadra e della stabilità tanto che durante questi cinque anni non è stato mandato via nessun assessore e nessuno si è dimesso, ovviamente a eccezione dei due che sono stati eletti in ruoli più importanti. È un unicum nella storia del Comune. Se i milanesi mi riconfermeranno saranno i miei ultimi cinque anni da sindaco: il mio impegno sarà quello di creare una classe dirigente e un candidato a prendere il testimone. Ci sarà un gruppo di persone che si giocherà le carte per essere il delfino o la delfina”.

LE ALLEANZE

Riguardo a una possibile alleanza con i grillini, Sala ha detto che “pur portando grande rispetto per i Cinque Stelle” la distanza dalle loro proposte fa sì che sia meglio che ognuno si presenti per conto proprio. La porta rimane invece aperta ai Verdi perché nonostante i “confronti anche aspri”, Sala ha dichiarato che il suo “credo ambientalista è fortissimo” e se non sarà possibile allearsi sarà il sindaco a “interpretare il pensiero ecologista”.

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