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Romanzo Quirinale | Nei 5Stelle vince la linea Conte del Mattarella bis?

5 Stelle Di Maio Conte

Anche oggi doppio scrutinio. La stanchezza inizia a farsi sentire: la politica a corto di nomi potrebbe convergere sul Mattarella bis, chiesto a gran voce da Conte. Letta: “Se non si riesce ad arrivare in fondo, c’è la saggezza del Parlamento, assecondarla è democrazia”. Salvini: “Piuttosto che andare avanti altri 5 giorni con i veti” meglio “dire al presidente Mattarella ripensaci, ma bisogna farlo con convinzione”. Incontro tra Draghi e il Capo dello Stato uscente

Da giorni Giuseppe Conte andava ripetendo che la soluzione di pregare Sergio Mattarella perché affrontasse un nuovo settennato sarebbe stata la più autorevole. “C’è un grande apprezzamento e una riconoscenza per Mattarella, trasversalmente. Anche da parte mia. È un attestato nei confronti di Mattarella, dei cinque stelle e non solo, anche molti altri voti trasversali”, aveva ribadito l’ex premier dopo la terza votazione per il Colle, quando iniziava a palesarsi una spinta parlamentare per la rielezione dell’attuale Presidente della Repubblica. I voti, manco a dirlo, provenivano in larga parte da esponenti del movimento 5 Stelle vicini a Conte. L’ex premier, del resto, non accetta l’idea che chi lo ha sostituito possa continuare l’ascesa verso il Colle più alto e sa bene che il solo nome da frapporre all’ipotesi Draghi è quello dell’attuale Capo dello Stato.

E così, con il passare dei giorni, mentre altri leader cercavano soluzioni differenti, più gli altri nomi in gioco venivano bruciati, uno dopo l’altro, più l’ipotesi di un Mattarella bis prendeva corpo. Lo stesso Luigi Di Maio è stato messo in fuorigioco: dall’inizio sostenitore dell’opzione Draghi, ha poi dovuto barcamenarsi – senza risultato – nel risiko delle altre candidature bruciate nel giro di una notte.

Anche Matteo Salvini, preso atto che tutte le sue candidature non durano più di una notte, stamattina ha dichiarato: “Andiamo a questo punto su Mattarella con convinzione”. E così sul fronte opposto Enrico Letta: “Ascoltiamo la saggezza del Parlamento” se non si troveranno altri candidati.

Mantenere Mattarella al Colle e Draghi a Palazzo Chigi, se da un lato segna la sconfitta della politica partitica di trovare soluzioni autonome, dall’altro segna la vittoria del buon senso, in un contesto di pandemia e tensione geopolitica forte, per dare stabilità istituzionale e continuità governativa al Paese.

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