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Ruby Ter, ecco le motivazioni. Ma i giornaloni non ne parlano

Ruby Ter Giornaloni

Come sul monito di Mattarella applaudito a Napoli dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, è caduta sulla motivazione dell’assoluzione di Berlusconi la distrazione o la censura dei giornaloni

Se nella incolpevole Emilia Romagna “diluvia sul bagnato”, come ha titolato il manifesto e tante foto documentano sui giornali, per non parlare delle immagini televisive in diretta e in differita, diluvia anche sul bagnato della (in)giustizia. Il giorno dopo il monito del presidente della Repubblica contro l’abuso dei processi, peraltro a scapito della durata ragionevole che dovrebbero avere per dettato costituzionale, è uscita la motivazione dell’assoluzione di Silvio Berlusconi a Milano per il cosiddetto “Ruby ter”, dal nome dell’allora minorenne marocchina che frequentava le sue personalissime serate.

Nella sentenza i giudici hanno avvertito e denunciato “l’inutile dispendio di attività processuale” contro l’ex presidente del Consiglio, già assolto -lo ricordo- dall’accusa addirittura di induzione alla prostituzione minorile e ora anche da quella di corruzione in atti giudiziari. L’accusa cioè di avere pagato il silenzio e simili di testimoni peraltro interrogati come tali pur essendo imputati anch’essi, quindi senza il rispetto delle garanzie processuali cui avevano diritto.

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Come sul monito di Mattarella applaudito a Napoli dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, è caduta sulla motivazione dell’assoluzione di Berlusconi -peraltro in uno dei tanti processi disseminati in Italia pur dopo che l’ex presidente del Consiglio era stato discolpato in via definitiva dall’accusa primigenia, chiamiamola così- la distrazione o la censura dei giornaloni.

LE DIMENTICANZE DEI GIORNALONI …

Che hanno preferito guardare dall’altra parte dopo avere contribuito alla reclamizzazione delle pratiche processuali denunciate finalmente da giudici onesti e dal capo dello Stato. Solo Il Giornale, in parte ancora della famiglia Berlusconi, e Il Dubbio hanno trovato per la notizia uno spazio adeguato, col primo prevalente sul secondo nella denuncia dell’”imboscata al Cav” e del processo che “non andava neppure fatto”.

Si è vendicato della verità il solito Fatto Quotidiano dando la sua altrettanto solita lettura dell’assoluzione, distorcendone cioè significato e portata con questo titolo posizionato -spero per un soprassalto di pudicizia- in fondo alla sua prima pagina. Per il cosiddetto Ruby ter la corruzione sarebbe stata “provata” ma Berlusconi sarebbe “salvo” solo “per un errore”, com’è stato definito quello che invece per i giudici di primo grado -e prevedo anche per quelli successivi- è stato “un ordine di garanzie violato e ripristinato” appunto con l’assoluzione.

… E LA VERSIONE DEL FATTO QUOTIDIANO

Per fortuna Il Fatto Quotidiano è e continuerà naturalmente ad essere solo un giornale, con tutto il rispetto per questa parola, e non un tribunale di prima e ultima, cioè unica istanza. Sul cui sostegno potranno contare certi magistrati che tuttavia hanno finalmente trovato col ministro della Giustizia Carlo Nordio pane per i loro denti, per non parlare del presidente della Repubblica e insieme, per dettato costituzionale,  del Consiglio Superiore della Magistratura.

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