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“Schlein scelta soprattuto grazie al Pd del nord”. Intervista a Pierfrancesco Majorino

Pierfrancesco Majorino Su Schlein

Conversazione con l’eurodeputato e consigliere regionale lombardo Pierfrancesco Majorino sulla vittoria di Elly Schlein alle primarie del PD

Le primarie del Partito Democratico hanno incoronato Elly Schlein con il 53,75 per cento dei voti. Per la prima volta nella storia delle primarie del PD il vincitore delle consultazioni aperte a tutti è diverso dal vincitore emerso dal voto dei circoli. La nuova segretaria, partita in svantaggio rispetto al favorito Stefano Bonaccini, è riuscita a imporsi nell’ambito di primarie molto partecipate che hanno richiamato più di un milione di elettori. Termina, dunque, la lunga fase congressuale iniziata subito dopo la sconfitta alle politiche dello scorso 25 settembre. Inizia la ricostruzione di un partito che potrebbe aver subito una metamorfosi e che ora dovrà prepararsi per le prossime sfide elettorali, includendo anche gli sconfitti.

Del futuro del Partito Democratico ne abbiamo parlato con Pierfrancesco Majorino, europarlamentare e consigliere regionale lombardo.

Come cambia il Pd con la vittoria di Elly Schlein?

Io credo che sia una scossa positiva, per un cambiamento profondo e certamente questo risultato dice che c’è la voglia di un PD molto combattivo e anche però molto innovativo, che porti tanta aria fresca. E penso che Elly Schlein incarni innanzitutto queste necessità. Credo che dobbiamo essere molto ottimisti perché è un messaggio molto positivo per il futuro. E lo dico anche in ragione del tipo di confronto che c’è stato grazie alla serietà di entrambi i candidati. Il confronto con Stefano Bonaccini non è diventato mai una contrapposizione di una parte contro un’altra. Quindi questo mi fa ben sperare per il futuro.

Buona parte dei voti alla nuova segretaria sono arrivati dal Nord Italia, il Pd diventa un partito a trazione settentrionale

No. Credo che la funzione nazionale sia un tema esistenziale per la tutela dell’identità del Partito Democratico, lo è sempre stato e non cessa certo ora. Di sicuro ci sarà bisogno di punto di vista del PD del Nord forte in futuro. È molto interessante vedere che questa scelta è avvenuta innanzitutto grazie al PD del Nord. Ed è un tema che dovrà essere presente nelle prossime settimane, quindi anche in questo caso leggo la cosa in positivo.

Per anni il partito democratico ha detto che bisognava ripartire dai territori, eppure la scelta della nuova segretaria arriva a ribaltando il voto dei circoli. Cosa ci dice questo dato?

È stata talmente forte la spinta a Elly Schlein in alcuni territori che non lo vedo questo come un problema particolare. Sarà che sono condizionato dall’essere in una città nella quale, anche tra gli iscritti, anche se in misura diverse, si era già affermata. Credo che siamo in una fase di ricostruzione del PD. Anzi, penso che l’unica cosa che ci dice davvero questo presunto conflitto è che dobbiamo riuscire a far sì che tanti elettori si iscrivano. E che siano parte integrante per la ricostruzione del PD. Però mi pare un fatto veramente confortante la partecipazione dei cittadini alle primarie di ieri.

In che modo troverà posto all’interno del PD anche quella componente più tradizionalista, conservatrice? Penso magari al mondo cattolico che è una delle anime delle tante anime che popola il Partito Democratico?

Eh, ma se penso ai richiami del pontificato di Bergoglio non ci vedo certo un’incompatibilità con principi e valori espressi da Elly Schlein in queste settimane, ad esempio sul valore della questione sociale, dei diritti umani, o della questione ambientale. La verità è che non esiste più da decenni un voto cattolico organizzato e quindi non penso che vi sia alcun margine di scontro. Se guardiamo ad alcune tesi di Papa Francesco sul soccorso in mare, queste sono ancora più intransigenti e sono davvero utili al futuro del PD. Oppure pensiamo alla centralità della persona. Io credo che questa sia solo un’occasione di arricchimento per il PD.

Una parte della classe dirigente, anche maschile, si è schierata in favore di Elly Schlein. Quella della nuova segretaria sarà una rivoluzione supportata dalla vecchia guardia?

Intanto è un grandissimo cambiamento in sé. È davvero la messa in discussione di un modello. Abbiamo una leadership femminista, perché come Elly Schlein ha spiegato perfettamente non si tratta di aggiungere l’immagine di una donna la foto sbiadita degli uomini ma di fare una politica radicalmente diversa che mette in discussione alcuni modelli culturali e sociali. Quindi non mi appassiona tanto il tema di chi sarà dietro Elly Schlein, a sostegno di Elly Schlein ci sono centinaia di migliaia di persone.

In che modo una leadership femminile può cambiare o migliorare il Partito Democratico?

Per quello che dice Elly Schlein e per quello che rappresenta è una straordinaria innovazione, abbiamo solo da guadagnare.

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