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Scioperi: il garante lancia l’allarme sul dumping sociale

Garante Scioperi

Dumping sociale, effetti della pandemia, ritorno alla concertazione dopo il covid. Cosa ha detto Giuseppe Santoro-Passarelli alla relazione annuale della Commissione Garanzia Scioperi 

Vi e’ l’esigenza di una verifica della rappresentanza, con riferimento alle organizzazioni sindacali, ma anche alle associazioni dei datori di lavoro. Lo afferma il presidente della Commissione Garanzia Scioperi, Giuseppe Santoro-Passarelli, secondo cui una maggiore chiarezza “non potrebbe che generare effetti benefici anche sul governo del conflitto”.

Garante scioperi: no al dumping sociale

A questo si aggiunge il problema della “moltiplicazione incontrollata dei contratti collettivi (935 a giugno 2020)” che alimentano, “specialmente nelle catene degli appalti, fenomeni di concorrenza al ribasso e dumping salariale”. Nella Relazione per l’anno 2020, il presidente fa notare che in alcuni servizi pubblici essenziali, la frammentazione della rappresentanza si assesta anche su 30 sigle sindacali, alle quali si contrappongono circa 6 o 7 associazioni datoriali. “Pur comprendendo la delicatezza di un simile intervento e senza voler minimamente invadere sfere di competenza del potere legislativo – specifica Santori-Passarelli – la Commissione non puo’ che ribadire ancora una volta l’opportunita’ di un contributo di chiarezza in materia di rappresentativita’ sindacale. In altre parole, l’opportunita’ di regole certe, rafforzate dal dovere d’influenza sindacale verso i propri iscritti, che diano maggior sostegno alla contrattazione collettiva, nella prospettiva di una sua efficacia erga omnes e che, contestualmente, certifichino la rappresentanza delle associazioni datoriali”.

Perchè per il garante scioperi il dumping sociale rischia di alimetare conflitti sociali

“In alcuni settori nevralgici, quali la logistica, l’igiene ambientale e il trasporto aereo – spiega il Garante – abbiamo potuto osservare come le cause principali d’insorgenza dei conflitti siano individuabili, da un lato, nel frequente ricorso allo strumento del subappalto ‘al ribasso’ a cui consegue il significativo impoverimento delle retribuzioni dei lavoratori alle dipendenze di appaltatori e subappaltatori che applicano contratti collettivi piu’ convenienti in termini di costi (emblematico il ricorso al Ccnl Multiservizi in luogo del Ccnl igiene ambientale o trasporto aereo); dall’altro lato, nel mancato pagamento delle retribuzioni da parte degli appaltatori, che a sua volta puo’ dipendere dalla mancata erogazione da parte dell’ente pubblico, principale committente, delle risorse finanziarie necessarie all’erogazione del servizio. La conseguenza piu’ iniqua di questa situazione – afferma il Garante – e’ la mancata corresponsione delle retribuzioni ai dipendenti che, in alcuni servizi, raggiunge le 10 mensilita’, dando luogo a tensioni non gestibili dalle stesse organizzazioni sindacali e, da parte nostra, difficilmente riconducibili nelle regole dello sciopero. Peraltro – aggiunge il presidente – l’attuale quadro normativo non attribuisce alla Commissione, particolari poteri ispettivi e di intervento nei confronti di soggetti committenti che, seppur estranei al rapporto tra datore di lavoro e lavoratore, sono comunque responsabili, con i propri inadempimenti, dell’insorgenza o aggravamento dei conflitti”.

Cosa intende fare il garante scioperi

In questi contesto descritto, l’Autorita’, recependo anche un orientamento della Corte costituzionale, sta cercando di estendere la propria indagine sulla valutazione del comportamento datoriale ai soggetti committenti (amministrazioni pubbliche o societa’ municipalizzate) che, in molti casi, sono all’origine del conflitto. A tale fine e’ allo studio della Commissione la possibilita’ di interpretare estensivamente l’espressione “amministrazione e imprese che erogano il servizio” (di cui all’art. 2, comma 2) cosi’ da includervi anche i soggetti appaltanti. In secondo luogo, sono stati avviati degli incontri con la Corte dei Conti, nella prospettiva di predisporre una possibile azione sinergica finalizzata ad una piu’ chiara individuazione delle eventuali responsabilita’ individuali nei casi, gravissimi e inaccettabili da un punto di vista etico e sociale, del mancato pagamento delle retribuzioni ai lavoratori”.

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