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Non solo scuole. Cosa ha deciso di chiudere Silvio Berlusconi?

Silvio Berlusconi

Anche Silvio Berlusconi, ieri, ha voluto chiudere qualcosa. I graffi di Francesco Damato

Il buon umore per fortuna non manca mai dalle nostre parti, anche nei momenti peggiori. C’è sempre un vignettista, un giornale, un attore, un imitatore, un protagonista in carne e ossa, per nulla travestito, che riesce a strapparci un sorriso.

In questo giorno di chiusure generalizzate -dall’Italia nel suo complesso su tutta la prima pagina  del Giornale, che se l’è presa con chi sta al governo, a quella analoga di Repubblica, dalla porta  dello stadio vuoto nella quale Emilio Giannelli sul Corriere della Sera ha ripreso il presidente del Consiglio battuto al rigore con la palla del coronavirus alla  domanda della Stampa se Conte manovri le chiavi con più azzardo o coraggio- quell’inguaribile spiritoso o barzellettiere che riesce a rimanere Silvio Berlusconi ha voluto chiudere anche lui qualcosa.

E’ toccato alla relazione più che decennale con la giovane Francesca Pascale  che il Cavaliere di  Arcore, presidente di Forza Italia, europarlamentare, pluriottantenne all’anagrafe contraffatta, sentendosi in realtà almeno vent’anni  davvero addosso, non di più, ha deciso di chiudere con un comunicato ufficiale del suo partito proprio nel giorno in cui Conte decideva di chiudere altro: scuole, teatri, musei, cinematografi, non ancora però il governo, forse perché il presidente della Repubblica è intervenuto in tempo per impedirglielo.

La ormai ex fidanzata di Berlusconi c’è rimasta comprensibilmente male, dichiarandosi “stupita”, con  la t, e togliendosi solo la soddisfazione di scherzare con un po’ di perfidia sulla deputata azzurra che ne avrebbe preso il posto nel cuore e non so cos’altro del Cavaliere cominciando col portare a spasso il cagnolino di casa.

Ditemi voi se questo non è poi un Paese davvero sorprendente, meraviglioso, imprevedibile, dove il Coronavirus è sbarcato come il marziano dell’omonima commedia di Ennio Flaiano, che dopo avere tanto stupito, più ancora di quanto non si sia appena dichiarata per altri motivi l’ex fidanzata di Berlusconi, dovette rassegnarsi all’assuefazione e all’indifferenza generale. Speriamo che nel frattempo Conte o altri per lui si ricordino di riaprire quello che nel frattempo hanno chiuso: l’inverso di quanto  accadde una volta alla buonanima di Giancarlo Pajetta. Che uscendo dall’aula di Montecitorio, dove parlava da tempo e da solo uno sfigato deputato della maggioranza, gli raccomandò di spegnere, alla fine, le luci.

TUTTI I GRAFFI DI DAMATO

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