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Sicilia, via le donne in giunta. Tutti gli uomini di Musumeci

Giunta Musumeci Sicilia

Nella giunta del governatore della Sicilia, Nello Musumeci, non c’è posto per le donne. L’unica presente, Bernardette Grasso, è stata sostituita insieme a Edy Bandiera da Marco Zambuto e Toni Scilla. Per Musumeci è una “situazione momentanea”, ma il Pd ha avviato azioni legali a tutela della parità di genere. Ma chi sono i due nuovi assessori?

Il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, ha tagliato fuori dalla sua giunta l’unica donna che ne faceva parte. Bernardette Grasso, assessore alle Autonomie locali, è stata sostituita con Marco Zambuto, insieme a Edy Bandiera, assessore all’Agricoltura, sostituito da Toni Scilla. La ministra per le Pari opportunità Elena Bonetti ha commentato: “Una brutta pagina di politica”. Il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano ha esclamato: “Rimozione di genere”. Oltre 10mila firme raccolte dalla Cgil e il Partito democratico avvia procedimenti legali.

BENZINA SUL FUOCO

Come riportato dal Fatto Quotidiano, a infiammare gli animi è arrivato il commento del consigliere leghista Vincenzo Figuccia, reo di aver dichiarato pubblicamente che quel che conta non è “quello che gli assessori hanno in mezzo alle gambe ma ciò che hanno in mezzo alle orecchie”. Questa sembra essere stata la “goccia che ha fatto traboccare il vaso”, ha spiegato al Fatto Alessandra Notarbartolo, cofondatrice del coordinamento antiviolenza 21 Luglio, che raggruppa al suo interno associazioni e centri contro la violenza sulle donne.

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Insieme ad altre 7 donne tutte impegnate nel sociale e contro la violenza di genere, Notarbartolo ha fondato il gruppo Siciliane, che nel giro di 3 giorni ha ottenuto più di 3mila adesioni: “Una miccia accesa di certo da un fatto apparentemente banale come la dichiarazione di Figuccia ma dal gravissimo valore simbolico – ha continuato Notarbortolo – Il problema è a monte: la rappresentanza femminile è solo l’ultima fase di un percorso che autorizza e avalla un sistema in cui la donna è gravemente penalizzata”.

LA SOSTITUZIONE

Le polemiche non hanno lasciato spazio alle motivazioni che hanno spinto alla sostituzione di Musumeci, che ha scelto di far entrare nella sua giunta Zambuto e Scilla. Per Zambuto – commenta Repubblica – è un approdo in giunta un po’ a sorpresa: “l’ex sindaco di Agrigento è stato infatti anche presidente del Partito democratico siciliano, ma alle amministrative di ottobre, abbracciate le insegne di Forza Italia, è stato appoggiato anche da Musumeci. Con risultati abbastanza deludenti: l’ex dem, infatti, non è riuscito neanche ad approdare al ballottaggio”.

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CHI È ZAMBUTO

Marco Zambuto ha mosso i primi passi in politica all’interno della Dc. Nel 2003 è diventato segretario provinciale dell’Udc, a cui ha aderito fino al 2009. Alle elezioni amministrative del 2007 è stato eletto sindaco di Agrigento con l’appoggio dei Democratici di sinistra, dell’Udeur e di tre liste civiche. Nel 2008 però ha cambiato rotta.

In un articolo di Repubblica del 28 febbraio dello stesso anno si legge “Solo nove mesi fa era stato il simbolo della riscossa del centrosinistra nel feudo del Polo, il volto pulito della rivolta della ‘nuova politica’ nella terra che ha dato i natali a Cuffaro e ai coordinatori regionali di An e Forza Italia. Ora Marco Zambuto, sindaco di Agrigento eletto nel maggio scorso con l’appoggio dell’Unione, ha deciso di aderire al Popolo della libertà. Un balzo netto, spiccato dopo un incontro con Berlusconi a Palazzo Grazioli, che conclude un periodo di repentini cambiamenti di fronte, per il giovane avvocato agrigentino genero dell’ex assessore regionale Dc Angelo La Russa”.

CHI È SCILLA

Toni Scilla, che fa parte della segreteria particolare di Edy Bandiera, ha seguito da vicino la vicenda dei suoi concittadini sequestrati in Libia e si occupa da sempre di temi legati alla pesca, l’altra delega contenuta nel pacchetto Agricoltura. Si legge sul suo sito personale: “Antonino Scilla, detto Toni, nasce a Mazara del Vallo il 10 maggio del 1968. Diplomatosi in ragioneria, si iscrive all’università di Palermo ma, il trasporto per la politica lo distoglie dagli impegni universitari e torna per questo nella sua città dove, nelle fila di Alleanza Nazionale, appaga la sua passione. Candidatosi giovanissimo al consiglio comunale di Mazara del Vallo, ricopre il ruolo di consigliere, ricopre il ruolo di presidente del consiglio prima e di assessore poi, fino alla sua elezione, nella lista del PDL, a deputato regionale nella XV legislatura (2008-2012) nel corso della quale è stato segretario nella III Commissione. Figlio di un abile pescatore, Vito Scilla, Toni intraprende la sua carriera imprenditoriale nell’ambito del settore ittico”.

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