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Sintonie virali fra Travaglio e Salvini
I Graffi di Damato. Miracolo antivaccinale: scendono in trincea Salvini e Travaglio
Ormai impallidisce la storia, o leggenda, dei due Mattei – Salvini e Renzi – che se le sono dette e date di tutti i colori con la riserva di ritrovarsi insieme alla prima occasione utile per costruire qualcosa su cui magari potere poi rompere.
Sarebbero ora i giochi quirinalizi nei retroscena giornalistici a raccostare i due Mattei per coltivare candidature di segno moderato nella successione a Sergio Mattarella, tipo l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, già affrettatosi a bussare alla porta di Silvio Berlusconi fra un controllo sanitario e all’altro all’ospedale San Raffaele di Milano, o l’ex presidente del Senato Marcello Pera. Che però ostenta indifferenza limitandosi a sostenere l’evoluzione dei leghisti o a proporre il ricorso ad un’Assemblea Costituente perché convinto che senza riformare davvero le regole del gioco anche i migliori avvicendamenti al Quirinale, compreso il suo evidentemente, sarebbero sprecati.
Ora si sta sviluppando un più clamoroso accostamento: tanto clamoroso, e anche imbarazzante, che gli interessati non si nominano. Il “cazzaro verde” Salvini, così definito abitualmente sul Fatto Quotidiano, sta cominciando a interessare, incuriosire e forse persino piacere a Marco Travaglio per la mano che gli sta curiosamente dando nella campagna contro Mario Draghi per quelli che lo stesso Travaglio ha appena definito i “vaccini forzati”. Sui quali i leghisti della competente commissione della Camera hanno appena votato no, sia pure trovandosi in minoranza ma incrociando simpatie fra i grillini che potrebbero maturare. Non si sa mai. Del resto, sono pur stati al governo insieme per più di un anno.
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Pur senza tornare a ricorrere alla infelice e falsa qualifica di “figlio di papà”, avendo scoperto che era morto quando il ragazzo aveva quindici anni, perdendo poco dopo anche la madre, Travaglio ha usato la propria competenza – si presume – sui vaccini, acquisita frequentando magari con Salvini corsi notturni di specializzazione in qualche locale attiguo alla tipografia o redazione, per sostenere che il presidente del Consiglio è “competente in materia finanziaria ma incompetente e maldestro in materia sanitaria e non solo”.
Non si accorgerebbe il povero Draghi, sempre secondo Travaglio, che “annunciando l’obbligo vaccinale smentisce i trionfalismi sulla campagna vaccinale” affidata al generale Francesco Figliuolo, perché “se davvero siamo i migliori d’Europa, come ripetono il suo governo e i suoi corifei, che motivo c’è di imboccare una scorciatoia esclusa da tutti i suoi colleghi (a cominciare dalla Merkel, che ha molti più no vax di noi”. Che ora – scommette Travaglio – aumenteranno per reazione a Draghi deciso a imporci una specie di gemellaggio col Turkmenistan, la Micronesia e l’Indonesia: gli unici paesi della obbligatorietà dei vaccini.