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Spostamenti tra regioni, cosa succede dal 15 febbraio?

spostamenti tra regioni

Il Dpcm entrato in vigore dal 16 gennaio e valido fino 5 marzo prevede il divieto di spostamenti tra regioni, anche in zona gialla, fino all’ormai vicino 15 febbraio. Cosa succederà in questo momento di transizione?

Una delle novità previste dal Dpcm del 16 gennaio e valido fino 5 marzo era il divieto per tutti – indipendentemente dal colore – di uscire dalla propria regione o provincia autonoma fino al 15 febbraio 2021. Con la sola eccezione delle seconde case, raggiungibili anche se in zona arancione o rossa.

Adesso che non ci sono più i Dpcm del governo Conte a dettare le linee guida come verrà affrontata la questione degli spostamenti tra regioni?

VERSO LA CHIUSURA

Durante l’ultimo Consiglio dei ministri, Speranza detto che “far scadere il decreto per inerzia perché un governo è dimissionario e l’altro non ha ancora giurato sarebbe un errore”. Per il Ministro della salute, da sempre membro della linea rigorista, è necessario prorogare ancora il divieto di spostamenti tra regioni, almeno fino al 5 marzo: “Serve ancora la massima attenzione perché le varianti del Covid sono insidiosissime”.

Dello stesso parere sono anche gli esperti e infatti sembra ormai sicuro che si andrà incontro a una proroga del divieto. Sia il governo uscente che quello in arrivo sono concordi che tra i dati della curva di contagio e la paura delle varianti in circolazione è troppo rischioso riaprire.

IL PRIMO DPCM DRAGHI O L’ULTIMO DI CONTE

Oggi le regioni incontreranno il governo per dare il loro parere sulla necessità o meno di varare già nel weekend il decreto senza aspettare l’insediamento del nuovo governo. Si dovrà poi capire se a firmare il nuovo provvedimento sarà il presidente uscente Giuseppe Conte o il presidente incaricato Mario Draghi.

I DATI

La quasi certezza della proroga è anche la conseguenza dei dati riportati dal bollettino: 12.956 casi ieri e da due settimane la curva non scende. Anche i decessi, che sembravano in calo, ora oscillano tra i 300 e gli oltre 400 al giorno.

LA RIAPERTURA DEGLI IMPIANTI SCIISTICI

Per gli impianti sciistici, che da lunedì potranno invece riaprire solo nelle regioni in zona gialla, non sembra essere in previsione nessun dietrofront. Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ha già dato il via libera alla riapertura degli impianti, con una capienza ridotta al 30%. Le linee guida regionali prevedono che si scii sempre con la mascherina, e seggiovie, cabinovie e funivie potranno funzionare al 100% della capienza se aperte, altrimenti al 50% se chiuse.

Leggi anche: Come e dove si tornerà a sciare

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