Dopo la debacle del referendum, prende forma un’iniziativa, largamente prevista e solo timidamente smentita, che punta a ricostruire l’unità del fronte riformista, nel solco di Romano Prodi: l’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, lancia “Più Uno”. Ecco cos’è il nuovo progetto
Grande movimento negli ultimi mesi tra le fila dei riformisti nell’area del centrosinistra. A loro si rivolge il nuovo progetto politico dell’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, “Più Uno”, lanciato in questi giorni. Con lo scopo di federarne le istanze e occupare quell’area che guarda con malcelata sopportazione alla linea indicata dalla segreteria Pd.
COS’È “PIÙ UNO” E LA SCELTA DEL SIMBOLO
Il Corriere della Sera prova oggi a intuire che cos’è “Più Uno” e la direzione che prenderà il nuovo progetto dal lettering del logo. Aspetto marginale, si dirà, ma nella comunicazione politica nulla può essere lasciato al caso.
E il carattere scelto per quei sei caratteri – “Più Uno” – sopra il claim “La politica dell’uguaglianza” sarebbe una citazione ad hoc per i nostalgici dell’Ulivo e della stagione di Romano Prodi. Un messaggio, insomma, per chi auspica che il baricentro del centrosinistra sia radicato intorno a ideali moderati e pluralisti.
Del resto, a parlare di eredità “uliviana” è lo stesso Ruffini, che a Di Martedì, la trasmissione di La7 condotta da Giovanni Floris, spiega cos’è “Più Uno” e quali principi sarà ispirato: «Io sono cresciuto con i comitati per l’Ulivo. Mi riconosco in quella stagione e in un campo progressista capace di immaginare e impegnarsi per un futuro diverso. In un centrosinistra che non si arrende all’idea che il Paese dove siamo nati e cresciuti debba tagliare le sue radici, mortificare la sua creatività, avvilire la sua generosità».
I PRIMI COMITATI DI PIÙ UNO
La creatura di Ernesto Maria Ruffini, che al momento del suo addio all’autorità tributaria aveva escluso una sua discesa in campo, ha da poco inaugurato la costituzione dei primi comitati locali in vista di una mobilitazione civica su scala nazionale, con l’obiettivo di marcare la propria presenza in tutte e 110 le province italiane.
RUFFINI IL NUOVO PRODI?
Il progetto è partito il 22 marzo all’Auditorium di Roma, in concomitanza con la presentazione del suo volume “Più uno. La politica dell’uguaglianza”, durante la quale Ruffini ha lanciato un appello alla mobilitazione dal basso: “si sveglino i cittadini, si diano da fare, senza aspettare i partiti: lo si faccia. I partiti sono molto attenti quando si svegliano i cittadini”.
In platea c’erano personalità come Bruno Tabacci e Nicodemo Oliverio. Nel frattempo, nella sala accanto, proprio Prodi rilanciava il progetto di creare una coalizione vincente a sinistra fondata sul bipolarismo, senza “un centro che si metta lì in mezzo e dia le carte”.
Ma l’idea di trasformare Ruffini nel nuovo Prodi era già balenata a fine 2024, in forza dei buoni favori di cui gode nell’area dei cattolici dem. Gli “orfani” della Balena bianca di tradizione morotea guardano adesso con favore al progetto “Più Uno”, sperando che possa ritagliarsi il proprio spazio politico tra il Partito Democratico e le forze centriste, riaffermando una prospettiva liberal-democratica e sociale.
CHI È ERNESTO MARIA RUFFINI
Palermitano, classe 1969, Ruffini si forma come tributarista alla Sapienza di Roma, iscrivendosi all’Ordine degli Avvocati dal 1998.
Figlio del politico Attilio, più volte ministro democristiano, e nipote del cardinale Ernesto , ha iniziato la carriera come avvocato nello studio di Augusto Fantozzi, per poi essere nominato amministratore delegato di Equitalia nel 2015, incoraggiandone la digitalizzazione.
Dal 2017 al 2018 e nuovamente dal 2020 al 2024 ha guidato l’Agenzia delle Entrate, promuovendo strumenti come la fatturazione elettronica e lo “sportello virtuale” per snellire i rapporti con i contribuenti.
Autore di saggi e volumi divulgativi – tra cui “L’evasione spiegata a un evasore” (2013) e “Uguali per Costituzione” (2022) – Ruffini unisce esperienza tecnica e visione riformista, che ora proverà a riversare nel progetto civico “Più Uno”.