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Terza dose sì o no? E da quando? Con quali modalità? Risponde Sileri

Sileri: scelta della terza dose sia condivisa di tutta Europa, considerando il boom di contagi in alcuni Paesi dove insieme ai casi aumenta il rischio che si diffondano nuove varianti
Sembra andare verso la definizione il rebus sulla terza dose. “Verosimilmente sarà necessaria per tutti” e con precedenza a chi ha fatto il vaccino Johnson&Johnson “che avrà bisogno di un richiamo a tempi brevi”. Ma “entro l’anno si procederà a somministrare la terza dose per anziani e personale sanitario. Poi da gennaio al resto della popolazione, scaglionato in base a quando è stata somministrata la prima e la seconda dose”. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, su Radio Capital.
La scelta della terza dose, sottolinea il sottosegretario alla Salute, “è auspicabile sia condivisa di tutta Europa, considerando il boom di contagi in alcuni paesi europei”, dove insieme ai casi “aumenta il rischio che si diffondano nuove varianti”. Quanto al vaccino per proteggere dal Covid la fascia 5-11 anni “il suo arrivo dipenderà dagli enti regolatori, e appena sarà approvato sarà disponibile in Italia, io a mio figlio lo farei senza dubbio. Ho un figlio di 2 anni e se ci fosse un vaccino disponibile per la sua età lo farei subito. Purtroppo ancora non c’è”, conclude.
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Per quanto riguarda l’aumento di casi nazionali, si registra una situazione critica a Centola, comune del Cilento nel Salernitano, che tra le sue frazioni comprende anche la nota località turistica Palinuro, dove negli ultimi giorni si sono registrati diversi casi di positività al Covid-19, tra i quali anche alunni della scuola dell’infanzia e primaria del plesso di Centola capoluogo. Sono 22 in tutto i casi rilevati: ai 6 comunicati dall’Asl il 23 ottobre, ieri si sono aggiunti 16 nuovi casi: 10 nella frazione Centola, 3 a Palinuro, 2 a San Severino e uno a Foria.
Picco di casi nella parte opposta dello Stivale, in Alto Adige: sono infatti 115 i test positivi (40 su 864 tamponi pcr e 75 su 11.519 test antigenici). Si deve tornare indietro ad aprile per trovare numeri simili. L’incidenza sale invece a 107. Un valore così alto è stato rilevato l’ultima volta il 28 aprile (109). Stabile invece la situazione negli ospedali con 50 ricoveri (44 nei normali reparti e 6 in terapia intensiva) e nessun decesso. Nelle ultime 24 ore sono stati dichiarate guarite 78 persone, mentre 2075 sono in quarantena.