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Terza Posizione: cos’era e in cosa credeva il movimento di De Angelis

Terza Posizione Marcello De Angelis

Gli anni di piombo, lo spontaneismo, la terza via tra URSS e USA. È questo il complesso ideologico di Terza Posizione, il movimento di destra extraparlamentare in cui militava Marcello De Angelis, responsabile istituzionale della comunicazione della Regione Lazio

“Né fronte rosso, né reazione, lotta armata per la Terza Posizione!”.  Era questo uno degli slogan più utilizzati dai militanti di Terza Posizione, una formazione di destra extra-parlamentare di cui faceva parte anche Marcello De Angelis, responsabile istituzionale della comunicazione della Regione Lazio finito al centro delle polemiche per le sue parole sulla strage di Bologna. “So per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini. Non è un’opinione: io lo so con assoluta certezza – ha scritto l’ex direttore del Secolo d’Italia -. E in realtà lo sanno tutti: giornalisti, magistrati e ‘cariche istituzionali’. E se io dico la verità, loro – ahimè – mentono”. Occorre ricordare che Luigi Ciavardini, terrorista, esponente dei NAR e condannato nel 2007 per la strage di Bologna, ha sposato Germana De Angelis, sorella di Marcello De Angelis.

DA LOTTA STUDENTESCA A TERZA POSIZIONE

Terza Posizione nasce nel 1978 dall’evoluzione di Lotta Studentesca, l’organizzazione politica fondata nel 1976, presso la Libreria Romana, da Gabriele Adinolfi, Giuseppe Dimitri e Roberto Fiore, che sarà poi fondatore di Forza Nuova, allora tenuta da Walter Spedicato.

TERZA POSIZIONE: UNA RISPOSTA A ISTANZE GIOVANILI

Terza Posizione aveva l’aspirazione di essere un elemento di rottura rispetto alla dicotomia tra socialismo rivoluzionario, rappresentato in campo internazionale dall’URSS, e la reazione di orientamento centrista e filostatunitense. Una “Terza via” all’interno della quale trovarono spazio le istanze del ribellismo giovanile, coniugate con il rispetto della gerarchia, e i richiami non celati al fascismo. Terza Posizione è stata la risposta a un’insofferenza generazionale e la sfiducia nei confronti del Movimento Sociale Italiano, impegnato con la segreteria di Almirante ad accreditarsi come una forza atlantista e marcatamente antisovietica. Terza Posizione accolse, in molte zone d’Italia, ex-militanti dei partiti come Ordine Nuovo, Avanguardia Nazionale, Lotta di Popolo, Fronte Studentesco, i quali vennero disciolti per apologia al fascismo.

I RIFERIMENTI CULTURALI

I militanti di Terza Posizione si nutrivano degli scritti del filosofo esoterico Julius Evola, degli scrittori francesi Pierre Drieu La Rochelle, con la sua idea di Europa unita, anticapitalista e antiborghese, e Louis-Ferdinand Céline. I militanti di TP si ispiravano a esperienze estere: dall’Argentina di Juan Domingo Perón, alla Romania di Corneliu Codreanu, comandante della Guardia di Ferro. Tra l’altro, “Terza Posizione” fu un’espressione usata da Peron nel corso di un discorso alla radio il 6 luglio 1947. “Rappresentò la punta di diamante di un’insofferenza generazionale, di chi voleva abbattere tutte le forme vuote di un mondo decrepito per affermare al loro posto valori nuovi ed eterni”, ha detto il fondatore Gabriele Adinolfi a proposito di Terza Posizione.

IL SIMBOLO DI TERZA POSIZIONE

Il simbolo di Terza Posizione si ispirava alla runa Wolfsangel, che in passato è appartenuto anche alla Panzer-Division “Das Reich”. una divisione corazzata delle Waffen-SS. “È un simbolo che appartiene alla tradizione europea e può avere un doppio significato: un significato spirituale, religioso o un significato essenzialmente politico – ha detto proprio Marcello De Angelis intervistato nell’ambito del documentario “Nero è bello” a firma Giampiero Mughini -. È quello che noi chiamiamo il Simbolo del Combattente. L’asse verticale rappresenta la rettitudine, il divino, il giusto, mentre invece l’asse che parte in basso da sinistra e va verso l’alto a destra rappresenta l’ascesa”.

L’ORGANIZZAZIONE VERTICISTICA

Il movimento era assoggettato a un’organizzazione marcatamente verticistica che vedeva in testa i tre fondatori: Adinolfi, Fiore e Dimitri. Il “Triumvirato” poteva contare su un direttivo nazionale, composto da Marcello De Angelis, Giancarlo Laganà, Fabrizio Mottironi, Vincenzo Piso e Roberto Nistri. Nata a Roma si è poi rapidamente estesa alle Marche, la Sicilia, il Veneto e l’Umbria. La strutturazione della militanza era tripartita: i Cuib, gruppi di militanti che si occupavano della formazione politico-militare dei ragazzi più giovani, il Nucleo Operativo e la Legione. Questi ultimi due si occupavano dell’addestramento e della preparazione fisica, quasi paramilitare, degli aderenti. Nella Capitale, tra i militanti più attivi, c’era anche Nanni De Angelis, fratello di Marcello De Angelis, arrestato nell’ambito delle indagini per la strage di Bologna, colpito dalle forze dell’ordine e fu ritrovato impiccato il 5 ottobre 1980, a soli 22 anni.

I PROCEDIMENTI GIUDIZIARI

La fine di Terza Posizione giunse per diverse ragioni. Gli anni di piombo, con la loro violenza, interessarono anche i componenti del movimento romano. Il 14 dicembre 1979 in Via Alessandria, a Roma, la Polizia fermò Roberto Nistri, Giuseppe Dimitri e Alessandro Montani, mentre trasportavano armi in un sottoscala. Dalla perquisizione emerse che il gruppo conservava un vero e proprio arsenale tra mitra, pistole, fucili, tritolo, divise da ufficiale della Guardia di Finanza, e bombe a mano. I tre vennero processati e a Dimitri furono comminati nove anni mentre Nistri e Montani un anno e dieci mesi di reclusione.

LA STRAGE DI BOLOGNA E LA FINE DI TERZA POSIZIONE

La strage di Bologna cambiò la vita di Terza Posizione. Una soffiata al Presidente del Consiglio Francesco Cossiga, nelle ore seguenti l’attentato, fece propendere per la matrice fascista della strage. Il 28 agosto 1980, la procura di Bologna emise ventotto ordini di cattura, due dei quali a carico dei leader di TP, Fiore ed Adinolfi, che ripararono nel Regno Unito. Poi fu la Procura di Roma a ordinare una retata contro i dirigenti ed i militanti di Terza Posizione che portarono all’arresto di dieci persone. Terza Posizione, decimata nei suoi membri, divenne un’organizzazione semi-clandestina, affidata a militanti minorenni la cui attività si ridusse alla diffusione della rivista Gioventù Nuova. Nel 1982 Adinolfi termina l’esperienza di TP e scioglie ufficialmente l’organizzazione.

I RAPPORTI TRA TERZA POSIZIONE E I NAR

Terza posizione ebbe rapporti, anche personali, con i Nar, gruppo terroristico di cui condivideva lo spontaneismo. I terroristi, però, ritennero inconcepibile la fuga all’estero dei vertici dell’organizzazione. Tali rapporti si interruppero bruscamente quando il 9 settembre del 1980, un commando dei NAR formato da Valerio e Cristiano Fioravanti, Francesca Mambro e Dario Mariani, insieme a Giorgio Vale uccisero a Roma, Francesco Mangiameli, leader siciliano di Terza Posizione.

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